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Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection, abbiamo provato un JRPG coi fiocchi

Al Tokyo Game Show abbiamo provato Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection, terzo capitolo della saga spin-off JRPG che porta un grande salto di qualità.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   29/09/2025
La cover art di Monster Hunter Stories 3
Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection
Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection
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Partiamo con un dato: dal giugno di quest'anno Monster Hunter è diventato il secondo franchise di Capcom con oltre 120 milioni di copie vendute, piazzandosi alle spalle del solo Resident Evil. La serie è sempre stata grande, ma non è mai stata così tanto grande, il che spiega le elevatissime aspettative che la casa giapponese ha riposto e continua a riporre nei risultati della serie principale. Questo successo, d'altra parte, ha saputo generare anche un gradevole effetto collaterale: Capcom ha deciso di spingere sul pedale dell'acceleratore per quel che riguarda l'intero universo di Monster Hunter, compresi prodotti che non fanno necessariamente parte del filone principale di videogiochi, e in mezzo a quei prodotti spicca il nome di Monster Hunter Stories.

Nata nel 2016 per esplorare strade inedite in seguito ad altri spin-off, questa deriva JRPG è maturata nel corso degli anni fino a esplodere nel secondo capitolo pubblicato originariamente nel 2021, cementando la bontà di una ricetta che, seppur fosse ancora destinata a una nicchia di appassionati, ha saputo stregare la critica e il pubblico, piantando un seme carico di potenziale. Ora quel seme è germogliato in un frutto dall'aspetto molto invitante: al Tokyo Game Show abbiamo provato Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection, terzo episodio della serie spin-off di natura JRPG che recupera quanto di buono fatto dai predecessori e tenta di spingere la formula, specialmente sul fronte artistico, verso vette ancor più elevate.

Twisted Reflection

Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection, esattamente come gli altri capitoli, si svolge in un quadro narrativo parallelo rispetto al filone principale della saga, mettendo la costruzione del mondo - e ovviamente la vicenda narrata - al centro esatto del progetto. Il protagonista, in questo caso specifico, è l'erede al trono del regno di Azuria, un principe (o una principessa, dato che è possibile personalizzare il PG) che è l'unico Rider di un Rathalos nell'intera nazione - fra l'altro di una variante ricoperta di scaglie blu - e che svolge con dedizione il suo ruolo da ranger, sorvegliando e preservando gli ecosistemi popolati dai mostri. La comparsa di una misteriosa piaga legata a formazioni di cristalli, in concomitanza del riaffiorare dei conflitti fra Azuria e il regno rivale di Vermeil, spingerà il protagonista a partire per un viaggio alla ricerca della verità.

Il protagonista di Monster Hunter Stories 3
Il protagonista di Monster Hunter Stories 3

Questa è la sinossi che ci ha accompagnato ai cancelli della demo del Tokyo Game Show: vestendo i panni del protagonista e del suo fedele "Ratha" dalle scaglie blu, abbiamo dovuto accompagnare l'aspirante ranger Thea e il suo Tobi Kadachi nella prima ricognizione nei paraggi della capitale di Azuria, per insegnarle i fondamenti del mestiere e ripassare le meccaniche di gioco. Tutto sembra procedere per il meglio fra una chiacchiera e l'altra riguardo le fondamenta dell'universo narrativo, finché i ranger non s'imbattono nelle sopracitate formazioni di cristalli, indice della presenza di un pericolosissimo Mostro Indomito nelle vicinanze. Quell'incontro-scontro saprà trasformare il primo giorno di lavoro di Thea in una difficile lotta per la sopravvivenza, portando al centro del palcoscenico un Paolumu, un Chatacabra e altri musi noti della serie.

Thea e il suo fedele Poogie, simbolo della sua famiglia
Thea e il suo fedele Poogie, simbolo della sua famiglia

Capcom ha affermato che attraverso Twisted Reflection mira ad assestare una sferzata alla struttura della serie Stories, presentando una trama più adulta così come un protagonista più forte e deciso. Se abbiamo già potuto verificare con mano la seconda dichiarazione, dato che il ranger è un combattente esperto e sicuro di sé, il contesto si è fatto nettamente più vicino a quello dei classici del genere: ci sono due nazioni reduci da un sanguinoso conflitto e sull'orlo di una nuova guerra, la madre del protagonista è scomparsa nel nulla assieme al secondo gemello Rathalos di Azuria, inoltre lungo i fondali si muove un ricco cast di comprimari, dalla principessa Eleanor di Vermeil fino al ranger veterano Simon. L'amalgama, in sostanza, sembra intenzionato a incastrarsi perfettamente nelle dinamiche tipiche dei JRPG della vecchia scuola, sfruttando una presentazione straordinaria per attaccare con decisione il pubblico del genere.

Mostri e meccaniche RPG

Questo terzo capitolo non ha alcuna intenzione di portare grandi rivoluzioni sul fronte del gameplay, dimostrandosi invece desideroso di potenziare tutti gli aspetti della formula risalente al 2021, scommettendo in particolar modo sul comparto artistico, sulle animazioni, e aggiungendo giusto qualche nuova tecnica all'arsenale dei protagonisti e dei loro Monstie, ovvero i mostri che li accompagnano in battaglia. Per chi ancora non lo sapesse, Monster Hunter Stories adotta una struttura da JRPG a turni - con elementi da monster collector - sulla carta molto semplice e immediata: la meccanica principale risiede in tre tipologie di attacchi - ovvero Potenza, Velocità e Tecnica - che, in puro stile Carta, Forbice e Sasso, si controbilanciano l'uno con l'altro e devono essere tenuti costantemente d'occhio, ma questa si rivela solamente l'estremità di un iceberg molto più profondo di quel che potrebbe sembrare.

La schermata di combattimento di Twisted Reflection
La schermata di combattimento di Twisted Reflection

Scavando più a fondo, infatti, s'incontrano diverse tipologie di danno legate ad armi specifiche che possono sfruttare al meglio le debolezze dei mostri, un sistema di rottura delle parti di mostro che pesca a piene mani dal filone principale, c'è la possibilità di entrare in un Testa a Testa con gli avversari sfruttando le tecniche più adatte, quella di farli crollare al suolo esaurendo la nuova Barra Spirito Wyvern per poi lanciarsi nella spettacolare Furia Sincronizzata introdotta in questo capitolo... insomma, s'incontrano una lunghissima serie di meccaniche che, partendo da uno scheletro estremamente semplice da apprendere, arrivano a realizzare scontri davvero tattici nei quali una singola scelta può mutare le sorti del combattimento, e questo è proprio il caso del primo Mostro Indomito - un Chatacabra cristallizzato - che s'affrontava in conclusione della demo.

Pur avendo accesso solamente ai dintorni del regno di Azuria, abbiamo toccato con mano anche i cambiamenti apportati all'esplorazione e soprattutto al sistema di navigazione: anzitutto le mappe iniziali si presentano decisamente più vaste rispetto alle varianti incontrate Wings of Ruin, inoltre richiedono ancor più di prima l'intervento diretto dei Monstie. Ora è possibile cambiare il Monstie che si cavalca in tempo reale, dunque è possibile avvicinarsi a una parete scalabile sfruttando la planata del Rathalos per poi passare al Tobi Kadachi e sfruttare quest'ultimo per raggiungere la vetta. La sensazione è che Capcom abbia voluto raddoppiare sulle interazioni ambientali, incrementando l'importanza dei Monstie anche al di fuori del combattimento e, ovviamente, alzando l'asticella anche per quel che riguarda le loro animazioni e le interazioni con gli elementi della scenografia.

Anche l'esplorazione e la struttura delle mappe hanno acquisito spessore
Anche l'esplorazione e la struttura delle mappe hanno acquisito spessore

Per il resto - almeno in queste fasi introduttive - ci si trova di fronte a una ricetta realizzata in perfetta continuità con il predecessore, una formula che si è giusto limitata ad aggiungere qualche nuova opzione in combattimento, specialmente diversi tipi d'attacchi estremamente esagerati e inediti aspetti strategici come la Barra Spirito, mantenendo pressoché invariati gli elementi che già funzionavano a meraviglia. Avendo vissuto giusto l'incipit dell'avventura è difficile scendere nel dettaglio per quel che concerne l'intero apparato dei Monstie, fra l'aspetto collezionistico, la pura e semplice quantità e l'effettiva ricchezza delle dinamiche che li caratterizzano, ma per il momento non abbiamo avuto ragioni per dubitare di Capcom, che sembra essere andata all-in sull'innalzamento del livello di qualità generale.

Qualità

Il principale punto di forza di Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection si può notare sin dal primo sguardo posato su un qualsiasi fotogramma dell'esperienza: Capcom ha alzato tantissimo l'asticella della presentazione, e questa è una caratteristica pervasiva dell'interezza della produzione. Le mappe sono più grandi e dettagliate, i colori sono maggiormente vibranti e accesi, la scenografia ha ottenuto quel pizzico di dignità che le mancava, i volti dei protagonisti sono espressivi, le movenze dei mostri sono più convincenti che mai. In parole povere, la casa giapponese ha scelto di compiere un grosso balzo di qualità che, senza mezzi termini, pone la deriva Stories sullo stesso piano dei massimi concorrenti, sotto tutti i punti di vista.

Il colpo d'occhio degli scorci è davvero riuscito
Il colpo d'occhio degli scorci è davvero riuscito

Come da tradizione, uno degli elementi più affascinanti di Stories risiede nell'estrema fedeltà e nel rispetto per l'immaginario di Kaname Fujioka e compagni, che traspira da tutti i pori della produzione e costituisce il principale gancio per attrarre un pubblico nuovo. Perché sì, questo spin-off è un JRPG con un sistema di combattimento a turni, ma le animazioni delle armi ricalcano perfettamente la controparte d'azione, i set di attacchi dei Monstie ne replicano le movenze con attenzione maniacale, la giovane Thea può utilizzare una tecnica che richiama un branco di teneri Poogie e li scaglia contro i nemici, insomma, ogni dettaglio si muove nella direzione di celebrare e animare al meglio l'essenza di Monster Hunter.

La nostra sessione di prova era limitata a circa un'ora di contenuti, quel che abbiamo potuto vedere riflette solamente una piccola porzione introduttiva di Twisted Reflection, ma quanto mostrato non ha lasciato spazio a dubbi di sorta, magari giusto a qualche domanda. Per esempio, quanto sarà ricco il parco di Monstie disponibili? Quanto saranno effettivamente varie le animazioni che ne caratterizzano gli attacchi più spettacolari? Ci sarà spazio per nuove armi al di fuori delle varianti già incontrate in Wings of Ruin?

Nuovi mostri hanno già iniziato a fare capolino
Nuovi mostri hanno già iniziato a fare capolino

Per avere risposte concrete dovremo aspettare notizie da Capcom, che a giudicare dagli ultimi contenuti pubblicati sui suoi canali sembra avere intenzione di svelare, settimana dopo settimana, nuove sfaccettature del progetto. Monster Hunter Stories aveva già dimostrato tutto il suo valore, ma con il terzo capitolo sembra diventato effettivamente grande, specialmente sul fronte del budget e della conseguente cura: di questo primo contatto ci rimarranno senz'altro impressi il peso della direzione artistica, l'attenzione per i dettagli, la splendida gestione dei cromatismi e la messa in scena di ciascuna animazione. Con la promessa di una vicenda più matura e un'anima vicina alla tradizione dei grandi JRPG, riuscirà a trascendere il confine che l'ha sempre mantenuto appannaggio di una nicchia?

Monster Hunter Stories 3: Twisted Reflection è un videogioco realizzato in perfetta continuità con il suo diretto predecessore, ma è passato attraverso un lavoro di potenziamento capace d'innalzare parecchio l'asticella qualitativa generale. Le dinamiche da JRPG, il sistema di combattimento a turni e la natura da monster-collector legata ai Monstie sembrano sposarsi perfettamente con la volontà di offrire un grande tributo all'immaginario della serie, innestando giusto qualche gradita novità su una ricetta già molto solida e scommettendo su una costruzione del mondo che promette maggiore maturità. A fare davvero la differenza, in questo caso, sono i cromatismi degli artisti della casa, la qualità dei disegni e delle animazioni, la cura riposta nei dettagli, l'immediatezza delle meccaniche, insomma, quell'approccio artigianale che contribuisce ad avvicinare i primi istanti di Twisted Reflection alla visione di un lungometraggio anime interattivo, dotato delle caratteristiche necessarie per tentare di abbracciare una nuova fetta di appassionati.

CERTEZZE

  • Il balzo qualitativo sul fronte della presentazione è davvero importante
  • Meccaniche di gioco immediate con giusto un pizzico d'innovazione
  • Ogni elemento è un grande tributo all'immaginario di Monster Hunter
  • Animazioni, disegni, musiche di alta qualità

DUBBI

  • Almeno nelle fasi iniziali, le novità di grande impatto sono pochissime
  • Sappiamo ancora pochissimo di contenuti come armi, Monstie e via dicendo