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I migliori nemici dei videogiochi del 2025

Ripercorriamo questo anno insieme e vediamo quali sono stati i migliori nemici dei videogiochi del 2025.

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   26/12/2025
I migliori nemici dei videogiochi del 2025

Saper ideare un buon antagonista non è cosa facile. Chi non ha troppa voglia di pensare o preferisce focalizzarsi su altro, spesso ricade sul "male assoluto" che si frappone al limpido protagonista, ma il risultato è quasi sempre uno che il pubblico tenderà presto a dimenticare. Per cucinare un buon nemico servono spessore, motivazioni che possano attivare una risposta empatica e, soprattutto, carisma. Non a caso, quando scritto bene, l'antagonista ruba spesso la scena al protagonista, rendendolo il volto principale della storia, portando il punto di vista dalla sua parte, inseguendo quel fascino dell'anti-eroe che negli ultimi anni sta facendo la fortuna dei creativi più attenti ai gusti della propria utenza.

Anche quest'anno la vendetta e la figura paterna vanno a braccetto nello scolpire i grandi mali che infestano i mondi narrativi, nel nostro caso quelli videoludici. Stiamo assistendo a un sempre maggiore decentramento delle storie verso antagonisti meno definiti e più metaforici, il che rende lo stilare una lista del genere un bel po' complesso, ma tra samurai vendicativi, supercriminali rinnegati e pittori maledetti, questi sono, a nostro avviso, i migliori nemici dei videogiochi del 2025.

Laine

Citizen Sleeper 2 ha saputo tenere testa (se non proprio superare) il suo predecessore. Forte di una narrazione che sfugge mentre si è in fuga tra le profondità cosmiche de "La Cintura", il titolo di Jump Over the Age può contare anche su un antagonista degno di questo nome, Laine, un boss della malavita intergalattica che ci insegue per motivazioni che non stiamo qui a rivelarvi.

Laine, instancabile maniaco del controllo in Citizen Sleeper 2
Laine, instancabile maniaco del controllo in Citizen Sleeper 2

Nonostante sia solo un uomo poco imponente in un completo chiaro, la sua figura incute un certo timore. Sarà nel suo sguardo o in quell'anguilla tatuata che gli ricopre completamente il petto nudo, ma si capisce immediatamente che dietro quella parvenza si nasconde un mondo di tenebra.

Maniaco del controllo con tendenze megalomani, la sua ricerca di uno sleeper fuggiasco esemplifica perfettamente dove sia disposto a spingersi pur di avere il coltello dalla parte del manico, sempre.

Crono

Tra i migliori antagonisti del 2025 rientra a pieno titolo il Crono di Hades II. Villain ancestrale, che affonda le sue radici in alcuni dei miti più antichi della storia, portare sullo schermo un personaggio non solo convincente, ma soprattutto in grado di fare i conti con il peso delle aspettative non era cosa facile, anche se Supergiant Games aveva già dimostrato la sua bravura nell'adattamento di leggende del passato già con l'Ade del primo capitolo.

Crono, nemesi primordiale in Hades II
Crono, nemesi primordiale in Hades II

Forse una delle rappresentazioni visive più asciutte che si siano mai viste, Crono si presenta come un uomo, seppur nel tramonto della sua vita, di grande fascino e ordine. La sua figura slanciata lo rende stoico ed evidenzia la sua anima da freddo calcolatore.

Uno stragista spregiudicato, è un personaggio disposto a tutto pur di attuare la sua visione di avere un unico mondo puro e degno di essere vissuto, a suo dire. Una caratterizzazione in linea con le pagine più scure del contemporaneo, che riflette tanto un mito quanto il reale.

Roux

Anche se South of Midnight non è stato accolto in maniera calorosa da pubblico e critica, al suo interno nasconde delle piccole qualità che è bene non sottovalutare. Tra queste spunta il volto di uno degli antagonisti, una forza avversa a quella di Hazel che, però, si rivela essere più grigia del previsto, tanto da aver conquistato i giocatori molto più di altri personaggi.

Roux, maestro della manipolazione
Roux, maestro della manipolazione

Roux è il braccio destro del re dei sogni e degli incubi Kooshma. Promettendo la realizzazione dei loro desideri più reconditi, Roux accalappia le vittime da dare in pasto al suo superiore, il quale le tiene prigioniere in un eterno ciclo onirico mentre assorbe il potere intriso nei loro mondi oltre il reale.

Roux, a differenza di Kooshma, sa quando fermarsi e non disdegna il dialogo e la manipolazione per svolgere i suoi incarichi nefasti. Dietro il velo di oscura presenza si riesce a intravedere uno strato di compassione, come se fosse un setaccio tra i ricettacoli di sogni che deve raccogliere e la sete mefistofelica che è l'insoddisfazione fatta entità per la quale lavora. Il tutto rinchiuso in un corpo inusualmente alto e dallo stile già iconico.

Nariaki Saito

Un'altra figura interessante di questo 2025 è stata quella di Nariaki Saito, l'antagonista principale di Ghost of Yotei. Capo del clan che prende il suo nome, la sete di vendetta provata per il padre di Atsu è la stessa che poi alimenterà quella di quest'ultima nei suoi confronti.

Saito, capo clan che ha perso tutto
Saito, capo clan che ha perso tutto

Ideale di quella che è un'eredità di sangue e risentimento, Saito rappresenta il nemico esemplare, quello che si sente tradito, la cui causa è tenuta in piedi da una legge del taglione che ha senso solo nella sua mente distorta dal lutto e dalla rabbia. Rappresenta anche uno degli antagonisti più pericolosi, quello che ha perso tutto ciò che aveva a cuore e che si sente messo all'angolo. Non gli resta altro da fare che mordere con tutta la forza che ha in corpo.

Renoir

In mezzo a tutti i cattivoni che hanno fatto il loro debutto quest'anno, quello che senz'altro rimarrà scolpito di più nella mente dei videogiocatori nei decenni a venire sarà Renoir, patriarca duro e protettivo di Clair Obscur: Expedition 33.

Renoir, chiave e lucchetto del dolore represso
Renoir, chiave e lucchetto del dolore represso

Nonostante La Pittrice sia l'obiettivo principale della spedizione, Renoir rappresenta l'ostacolo più grande da superare. Un vecchio con un bastone il cui iconico eco fa venire un brivido ogni volta che spacca un momento di calma apparente.

La sua ferocia si contrappone a una compostezza inusuale, che incrementa ancora di più il timore che la sua figura ammantata incute, mentre il suo carattere si intarsia attorno a un dolore condiviso dall'intera famiglia, che lui cerca di lavarsi di dosso con apparente indifferenza, convinto che quello sia il ruolo di un padre. La protezione diventa gabbia e la comunicazione un baratro che separa i due lembi di una tela lacerata.

Jan Dolski

Quando parliamo di antagonisti si fa sempre riferimento all'ostacolo esteriore, il più tangibile, ma raramente si cita quello interiore, ciò che trattiene il protagonista dal raggiungimento del suo obiettivo ultimo. The Alters ci offre una buona via di mezzo, che ci permette di analizzare un male che si palesa sia dentro che fuori dal corpo del personaggio principale.

Jan Dolski, nemico di se stesso
Jan Dolski, nemico di se stesso

Si potrebbe benissimo dire che il cattivone di turno del gioco è l'Ally Corp, o Terrence Maxwell, o il pianeta alieno e le sue anomalie. Tuttavia, il vero ostacolo di Jan Dolski è principalmente Jan Dolski. Il protagonista del gioco di 11bit Studios è il nemico di sé stesso da sempre. Un codardo, è tutta la vita che scappa e i suoi cloni non fanno altro che ricordargli tutti i fallimenti che hanno costellato la sua esistenza. Poteva essere tutto e, invece, ha scelto di essere quello che è: un esule, un sopravvissuto in un mondo ostile e vuoto.

Finendo su quel pianeta inospitale ha raggiunto il suo obiettivo ultimo, uno che non aveva in mente, ma il cui continuo stato di fuga da tutto e da tutti lo avrebbe irrimediabilmente condotto: la solitudine. Anche quando siamo portati a compiere scelte all'interno del gioco, decisioni molto importanti e sofferte, capiamo che Jan è un personaggio che deve costruirsi la sua spina dorsale. Cerca la via più facile per rimediare ai suoi problemi e non fa altro che pensare a se stesso per gran parte della tratta della sua odissea planetaria. Prima di poter tornare a casa deve essere in grado di sconfiggere i suoi demoni interiori (che con gli Alters si fanno esteriori), quelli che gli impediscono di vivere all'interno di una società che è fatta di perdita, rimpianti e lutto, ma anche di soddisfazioni, ricompense e nuove opportunità.

Lace

Tra i tanti pregi della serie di Hollow Knight c'è quello di saper veicolare molto con poco. In Silksong troviamo dettagli di una famiglia disfunzionale, creata per il mero desiderio di possedere e controllare, lasciando che i "giocattoli" più vecchi vengano sostituiti da quelli più nuovi e perfetti.

Lace, triste avversario in Silksong
Lace, triste avversario in Silksong

Tra questi c'è la tragica Lace, una delle tante creazioni incomplete di Silk, nata per stare al suo fianco e proteggerla. Poco più che una bambina, l'infantilismo anima la sua lama, attaccando e giocando con i pellegrini, prede della sua oppressione.

Il destino della sorella Phantom, lasciata a deperire dopo essere stata rimpiazzata da Lace, alimenta i dubbi e le insicurezze della piccola guerriera, che sente minacciato il suo status da ogni estraneo che si presenta alla porta della cittadella. Proprio Hornet diventerà la sua nemica giurata, minaccia alla sua posizione di prestigio al fianco di Silk. Un'anima in pena alla costante ricerca dell'attenzione di una madre negligente ed egoista, Lace è senz'altro uno degli antagonisti più drammatici dell'anno.

Shroud

Un altro arcinemico forgiato dagli sbagli di un padre, Shroud, nemesi di Robert, è il villain principale di Dispatch. La storia di Shroud è una di quelle tragiche, simile a quella del già citato Saito, ma decisamente più giustificata nelle terribili scelte che è portato a compiere.

Shroud, supercattivo di Dispatch
Shroud, supercattivo di Dispatch

La sua discesa nelle viscere dell'oscurità inizia quando la sua fiducia viene tradita dal padre di Robert, il quale, dopo essere stato costretto a un confronto diretto per una promessa non mantenuta, lo pesta a sangue e lo deride, spargendo ancora più fumo sulla cortina che separa gli eroi dai vili. La sete di vendetta lo porta a compiere un atto estremo e codardo, punto di partenza per un nuovo arco di risentimento senza fine.

La forza di un personaggio come Shroud non sta sicuramente nel suo piano malefico per cambiare il mondo, ma nella sua mente incrinata dalle azioni del sedicente bene sul male che lo hanno scolpito. La traiettoria è un po' quella seguita dal Sindrome de "Gli Incredibili", ma con una cupezza e una violenza di fondo che sa trovare una voce a un tropo della narrazione che non è sicuramente nato oggi, né vent'anni fa.

J.D. Rader

Hazelight Studios ci ha da sempre abituato a narrazioni dal forte impatto. Split Fiction si è rivelato essere un altro gioiello della corona cooperativa che Josef Fares e compagnia stanno pian piano costruendo lungo la loro carriera. E questa volta la narrazione è forte anche di un antagonista dichiarato.

J.D. Rader, mente malefica del contemporaneo
J.D. Rader, mente malefica del contemporaneo

J.D. Rader è uno dei personaggi più sgradevoli e repellenti che i videogiochi abbiano mai visto. Malefico fino al midollo, il suo unico intento è quello di arricchirsi con le idee degli altri. I suoi "superpoteri" sono la persuasione e l'inganno. Con la sua figura estremamente curata e composta, rappresenta l'epitome dell'amministratore delegato corrotto dal proprio ego e dalla propria sete di potere, evidente rimando alle personalità a cui decidiamo di affidare le nostre vite su base quotidiana. Da detestare con ogni fibra del corpo.

Ora tocca a voi

Questi, a nostro avviso, sono i migliori nemici dei videogiochi del 2025. Voi, invece, avete provato particolare affezione per un cattivo o un terrore reverenziale nei suoi confronti in questo 2025? Fatecelo sapere nei commenti.