TikTok è ancora disponibile negli store digitali di Google e Apple negli Stati Uniti, nonostante una legge ne prevedesse la rimozione, ma qual è il motivo che sta alla base di questa scelta e di questa realtà? La risposta potrebbe risiedere in una serie di lettere riservate inviate dal Dipartimento di Giustizia americano a grandi aziende tecnologiche, ora rese pubbliche grazie a una richiesta basata sul Freedom of Information Act.
Queste lettere pare che il governo americano abbia promesso una forma di protezione legale a delle aziende di grosso calibro come: Google, Apple, Amazon, Microsoft e perfino operatori telefonici come T-Mobile.
Il contenuto di queste lettere
Il contenuto delle lettere pare servisse per rassicurare le aziende sul fatto che non saranno punite se continueranno a ospitare TikTok, nonostante la legge "Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act". Questa norma, dunque, mirava a costringere ByteDance, la società cinese che possiede TikTok, a vendere le sue attività negli USA per motivi di sicurezza nazionale.
La legge prevedeva sanzioni pesanti per le aziende che avessero continuato a distribuire o supportare TikTok. Tuttavia, nelle lettere firmate dal Procuratore Generale Pam Bondi e dal suo predecessore James McHenry III, viene chiarito che il Dipartimento di Giustizia avrebbe difeso attivamente le aziende coinvolte.
Le prime lettere risalgono a gennaio 2025
Le prime lettere risalgono addirittura allo scorso 30 gennaio 2025, pochi giorni dopo un ordine esecutivo del presidente Trump che aveva sospeso temporaneamente la legge. Un secondo giro di lettere è stato inviato ad aprile, accompagnando una nuova proroga del blocco. Al momento, la terza proroga scade a settembre 2025, e le trattative per una possibile vendita di TikTok a una società non cinese sono ancora in corso.
Anche se, a detta dello stesso presidente Trump, dovremmo essere molto vicini ad un accordo e dunque ad una soluzione. Tra i destinatari delle lettere ci sono anche Amazon Web Services, Oracle, Akamai, LG USA e altri fornitori di servizi digitali.