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Drag x Drive, la recensione dell’esclusiva con cui Nintendo manca il bersaglio

Concepito per essere il Wii Sports o l'Arms di Nintendo Switch 2, Drag x Drive è purtroppo un gioco poco lucido e tutt'altro che attraente.

RECENSIONE di Lorenzo Kobe Fazio   —   13/08/2025
L'artwork di Drag x Drive
Drag x Drive
Drag x Drive
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L'idea alla base di Drag x Drive è piuttosto facile da identificare: esattamente come accade con Wii Sport, il gioco di lancio che contribuì al successo di Nintendo Wii, e Arms, pubblicato a qualche mese di distanza dal debutto del primo modello di Nintendo Switch, è stato concepito con l'intento di sfruttare sapientemente e dimostrare efficacemente le potenzialità dell'hardware di riferimento. Non parliamo naturalmente di specifiche tecniche, quanto di una caratteristica in particolare, la classica "diavoleria" inclusa nei controller di turno.

Per i Wiimote e i primi Joy-Con, negli esempi tirati in ballo, si trattava degli accelerometri, necessari per agitare la racchetta, effettuare gli swing o sferrare poderosi ganci mimando i gesti poi riprodotti dagli avatar di turno. In Drag x Drive, al centro del progetto ci sono i sensori che si attivano quando si utilizzano i nuovi Joy-Con 2 nella modalità mouse, fondamentali per imprimere il movimento ai giocatori di basket e consentirgli di esibirsi in tiri, schiacciate e persino qualche trick. L'idea, dicevamo, segue un copione prestabilito ormai ben noto alla casa di Kyoto e al suo pubblico più affezionato. Purtroppo, tuttavia, questa volta qualcosa è andato storto. Se Wii Sports ha saputo divertire milioni di persone sparse per tutto il globo, se Arms è stato ingiustamente ignorato dai più ma è comunque ricordata come una piacevolissima esperienza, Drag x Drive è in tutto e per tutto il primo scivolone della Grande N con Nintendo Switch 2.

Un po' basket, un po' skate

Per chi non lo sapesse, Drag x Drive è la fusione tra il basket in carrozzina e lo skate. Dalla prima disciplina prende per sommi capi le regole globali: si vince facendo più canestri della squadra avversaria in sostanza. Dalla seconda, invece, la conformazione ad half-pipe del campo e la possibilità di effettuare pochi e semplici trick per garantirsi qualche punto extra.

Capire il funzionamento del gioco è immediato almeno quanto lo è prendere dimestichezza con i controlli, anche questa volta legati al mimare le movenze del singolo avatar di cui vestirete i panni in partita. Con la parte laterale dei Joy-Con 2 rivolta verso una superficie piana (nelle nostre prove abbiamo comunque appurato che funzionano perfettamente anche su aree meno regolari come il divano o le proprie gambe) facendoli scorrere simultaneamente o singolarmente imprimerete il movimento alle ruote della carrozzina del giocatore. Da fermi o in movimento, senza palla in mano potrete effettuare dei trick, utili eventualmente per smarcarvi dagli avversari o per tentare una stoppata, alzando alternativamente uno o entrambi i controller. Con la sfera in vostro possesso, invece, premendo contemporaneamente i dorsali eseguirete un passaggio, mentre sollevando uno dei due Joy-Con 2 effettuerete un tiro o vi esibirete in una schiacciata se lanciati verso il canestro con la giusta angolazione.

Finché ci si trova nel tutorial, o nelle primissime partite contro il computer, tutto sembra funzionare più o meno bene. Si comprende in fretta che l'esito di un tiro è influenzato sia dalla vicinanza degli avversari, che ne abbassano l'efficienza, sia dal perfetto allineamento della carrozzina con il canestro. Inoltre, si impara sul campo che una difesa veramente efficace prevede una forte pressione sull'avversario e che un eventuale impatto perfettamente frontale causa automaticamente la perdita del possesso palla. Oltre al tiro da tre, inoltre, assumono una grande importanza anche i trick e le schiacciate, che si traducono in punti in più, spesso fondamentali per la vittoria. Il ritmo di ogni azione, ciò che in NBA viene chiamato pace, è dal canto suo relativamente adrenalinico, visto che si hanno solo quattordici secondi per effettuare una conclusione.

Ritrovarci a rotolare la palla su un dito, ci ha fatto tornare in mente un vecchissimo spot delle Fruit Joy
Ritrovarci a rotolare la palla su un dito, ci ha fatto tornare in mente un vecchissimo spot delle Fruit Joy

Insomma, globalmente, si vede che Drag x Drive è una simulazione sportiva arcade su cui gli sviluppatori hanno infuso attenzione e cura al fine di garantire partite rapide, intense, persino dispendiose sul piano fisico dal momento che le braccia lavorano continuamente per direzionare al meglio la propria carrozzina. Sulle prime, magari con un gruppo di amici, il gioco è persino in grado di regalare qualche sorriso, qualche momento di pura esaltazione o totale disperazione per una partita decisa all'ultimo secondo. Purtroppo, tuttavia, il meglio che il gioco ha da offrire si consuma in fretta, perché non tardano a palesarsi tutti i limiti e le problematiche di una produzione evidentemente realizzata senza un reale pubblico di riferimento e privo di sufficienti attrazioni e attrattive per tenere incollati allo schermo a lungo.

Né per i giocatori della domenica, né per gli esperti

Cominciamo proprio dal gameplay, principale indiziato del fallimento di Drag x Drive. Ci teniamo a precisarlo, il sistema di controllo architettato da Nintendo funziona. Raramente i Joy-Con 2 perdono colpi: nelle azioni più concitate è capitato che il tiro si attivasse con un pizzico di ritardo o che fallissimo un trick più per colpa del software che delle nostre abilità con il pad. Si è trattato tuttavia di casi estremamente isolati. Inoltre, con tanta pratica, si può diventare degli assi sulla propria carrozzina, abili tanto in manovre fulminee, quanto in quelle dove è richiesto un alto grado di precisione.

Nelle partite online è possibile riempire le squadre anche con i bot, ma si può avviare una partita sia 3vs3 che 2vs2
Nelle partite online è possibile riempire le squadre anche con i bot, ma si può avviare una partita sia 3vs3 che 2vs2

Il problema, tuttavia, è anche questo. Se con Wii Sports e Arms ci si poteva divertire sin da subito, ottenendo anche dei risultati relativamente soddisfacenti, in Drag x Drive è necessaria maggior applicazione. Sebbene il software sia generalmente accondiscendente, la posizione della carrozzina rispetto al canestro per un tiro da alta efficienza deve essere estremamente precisa. Schiacciare non è facile o intuitivo come si potrebbe pensare sulle prime. Difendere è più frutto del caso, spesso e volentieri, che il risultato di un posizionamento consapevole e ponderato. In campo regna spesso il caos, una sensazione tanto più evidente, quanto più si è alle prime armi, impossibilitati a creare linee di passaggio pulite per i compagni o ad opporsi realmente all'avanzata avversaria.

Solo dopo numerose partite e fallimenti, Drag x Drive regala qualche soddisfazione. Quando si entra in totale sintonia con il sistema di controllo, quando ci si riesce a coordinare con i compagni di squadra per coprire bene ogni zona, quando si imparano a sfruttare le pareti inclinate del campo con raziocinio sia per darsi lo slancio, sia per schiacciare, solo allora ci si può veramente divertire e non più essere in balia di un gioco che altrimenti, complici anche i soli 14 secondi a disposizione per imbastire un'azione, può mettere in difficoltà i giocatori alle prime armi.

I trick valgono decimi di punti e non è raro vincere una partita proprio con qualche decimo di scarto
I trick valgono decimi di punti e non è raro vincere una partita proprio con qualche decimo di scarto

A differenza di Wii Sports, insomma, verrebbe da dire che Drag x Drive è un gioco pensato soprattutto per i videogiocatori più competitivi e smaliziati, ma il peccato originale della produzione risiede proprio qui, perché non è ugualmente in grado di fornire quella profondità e attenzione per i dettagli che i più navigati giustamente pretendono.

I trick da eseguire, tanto per cominciare, sono pochissimi, solo alcuni veramente utili e capaci di garantire punti extra. Il passaggio è per lo più automatico e non è possibile modularlo in alcun modo. Non si può settare la telecamera affinché ruoti attorno ad un avversario specifico per rendere più snella la fase difensiva, con il risultato che è più efficace scapicollarsi sempre e comunque verso la palla, piuttosto che seguire il proprio uomo.

Sollevando i Joy-Con 2 dalla superficie prenderete il diretto controllo delle braccia dell'avatar e, per esempio, potrete chiamare il passaggio battendo le mani sopra la testa
Sollevando i Joy-Con 2 dalla superficie prenderete il diretto controllo delle braccia dell'avatar e, per esempio, potrete chiamare il passaggio battendo le mani sopra la testa

Ciò che è peggio, l'intera infrastruttura del gioco fa acqua da tutte le parti. Non esiste un vero e proprio matchmaking: si possono creare delle stanze private con i propri amici, ma i campi pubblici online si riempiono più o meno casualmente di avversari con cui giocare, una partita dopo l'altra, senza alcuna ulteriore opzione disponibile. Vincendo le partite o delle prove speciali si possono sbloccare elementi cosmetici con cui personalizzare la propria carrozzina nel menù preposto, ma si tratta solo di una manciata di caschi e null'altro.

Inoltre, non è prevista alcuna reale possibilità di personalizzare il proprio avatar. I giocatori sono divisi in tre diverse tipologie scambiabili in qualsiasi momento tra una partita e l'altra: le guardie, rapide e scattanti; i centri, difficili da sbalzare quando colpiti dalle carrozzine avversarie; le ali, che sono la classica via di mezzo. Al di là di questa distinzione generale, al di là del colore delle ruote e del telaio, al di là dei già citati risicati elementi cosmetici, non avrete altro modo per dare un tocco personale al vostro giocatore.

Abbiamo provato Drag x Drive in combo con il Gamechat. Va da sé che con amici il gioco guadagna molto, ma il divertimento dura solo qualche partita in più
Abbiamo provato Drag x Drive in combo con il Gamechat. Va da sé che con amici il gioco guadagna molto, ma il divertimento dura solo qualche partita in più

L'assenza di una qualsivoglia modalità campagna, che non sia la sfida ai bot con una difficoltà crescente, o di sbloccabili degni di questo nome, completano il quadro di un titolo che, a conti fatti, già dopo un paio di ore di gioco ha già mostrato tutto ciò che ha da offrire.

Uno sportivo distopico

A rendere lievemente più rosea la situazione, ci pensano una ventina di prove sparse per la grande arena che funge da hub del gioco. Qui, oltre a poter imbastire le già citate partite contro i bot, potrete tentare di superare alcune prove che si prendono diverse libertà rispetto al gameplay classico di Drag x Drive. Percorsi a ostacoli di varia natura, gare di velocità, prove in cui esibirvi con precisione in specifici trick: niente di particolarmente originale né strutturato, ma si tratta di piacevoli variazioni che imprimono un minimo di longevità al gioco, soprattutto considerandone l'estrema difficoltà media.

Schiacciare è molto soddisfacente, ma sbattere contro il ferro e fare una figuraccia è più facile di quanto inizialmente preventivato
Schiacciare è molto soddisfacente, ma sbattere contro il ferro e fare una figuraccia è più facile di quanto inizialmente preventivato

Sarà proprio per superare questi minigiochi, difatti, che imparerete a sviluppare una precisione sopra la media nel controllare la carrozzina del cestista. Purtroppo, anche in questo caso, le soddisfazioni effettive che trarrete da questa modalità alternativa sono scarse: otterrete in alcuni casi un anello temporaneo, che richiama quelli dei campioni NBA, o sbloccherete altri elementi cosmetici, ma è davvero troppo poco, soprattutto considerando quanta frustrazione vi causeranno certe prove.

In tutto questo, va poi citato il deludente art design, inspiegabilmente avaro di colori e quasi totalmente privo di effetti estetici capaci di vivacizzare la scena. I modelli poligonali di giocatori e carrozzine sono rozzi e poco dettagliati, le animazioni sono limitatissime, il campo di gioco è letteralmente una colata di cemento monocromo, solo raramente illuminata da qualche luce al neon. Sembra che qualcuno abbia letteralmente rubato i colori nel mondo di Drag x Drive, facendo piombare questa simulazione sportiva in una triste distopia sci-fi.

La virtualmente infinita sequela di partite online è alternata, di tanto in tanto, da una gara di velocità o a chi recupera per il primo il pallone lanciato in una direzione casuale
La virtualmente infinita sequela di partite online è alternata, di tanto in tanto, da una gara di velocità o a chi recupera per il primo il pallone lanciato in una direzione casuale

Tecnicamente il gioco riesce fortunatamente ad essere soddisfacente. Non abbiamo assistito ad alcun rallentamento, né bug. Anche il netcode si è dimostrato solido con nessuna partita drammaticamente interrotta o afflitta da lag. Tuttavia, è importante sottolineare come le nostre prove siano state effettuate prima della pubblicazione ufficiale del gioco, quindi con i server scarsamente popolati, sulla cui tenuta non possiamo effettivamente sbilanciarci.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch 2
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 19.99 €
Multiplayer.it
5.5
Lettori (16)
6.2
Il tuo voto

Drag x Drive è un progetto confusionario, senza un reale pubblico di riferimento. L'esperimento degli sviluppatori di sfruttare la gimmick garantita dai nuovi Joy-Con, sfruttati in modalità mouse, può dirsi in buona parte fallita. In buona parte, fortunatamente, perché non siamo di fronte ad un titolo disastroso. Il sistema di controllo è sufficientemente preciso e con il gruppo di amici giusti ci si riesce a divertire per qualche partita. Il problema è che siamo di fronte a un gioco con pochissimi contenuti, senza un'infrastruttura online degna di questo nome, pretenziosa, in termini di precisione nel controllo della carrozzina, quel tanto che basta da scoraggiare chi sperava di trovare in Drag x Drive il nuovo Wii Sports. Si può vincere qualche partita anche con scarsa esperienza, ma per potersi sentire davvero padroni dell'azione serve un allenamento più intensivo di quanto ci si possa aspettare sulle prime, un apprendistato che, tra l'altro, non è sostenuto da nessuna modalità single player, né da sufficienti attrattive tali da incentivare costantemente il giocatore. L'idea alla base del gioco è interessante, ma purtroppo la resa è diretta immagine dell'art design della produzione stessa: sterile e poco accattivante. Un titolo che, anche a fronte del prezzo budget, va preso in considerazione solo se si vogliono sfruttare a tutti i costi i Joy-Con 2 in modalità mouse e si è dotati del giusto gruppo di amici affiatati. Solo non sperate di ritrovarvi anche quest'autunno online, carichi per lunghe e intensive sessioni a Drag x Drive: il divertimento scemerà in ogni caso piuttosto in fretta e molto prima.

PRO

  • Sistema di controllo preciso
  • Netcode granitico

CONTRO

  • Pochi contenuti
  • Nessuna vera infrastruttura online
  • Art design triste e poco ispirato