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Apple brevetta un nuovo sensore fotografico che capta le differenze di luminosità quasi come l'occhio umano

La tecnologia potrebbe rivoluzionare la fotografia mobile: ecco cosa c'è nel nuovo brevetto di Apple e cosa significa davvero.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   03/07/2025
iPhone

Apple ha depositato un nuovo brevetto che lascia intravedere un possibile salto generazionale nella fotografia digitale. Intitolato "Image Sensor With Stacked Pixels Having High Dynamic Range And Low Noise", il documento descrive un sensore capace di raggiungere i 20 stop di gamma dinamica, avvicinandosi ai limiti dell'occhio umano e superando persino fotocamere cinematografiche come la ARRI ALEXA 35. Se questa tecnologia venisse davvero implementata in futuro, potrebbe cambiare radicalmente la qualità delle immagini su iPhone - e non solo. Il cuore della novità è una struttura "stacked", a due livelli, che separa la cattura della luce (sensor die) dall'elaborazione (logic die). Ma non si tratta di un semplice copia-incolla dell'approccio già visto sui sensori Sony: Apple introduce soluzioni inedite, come il circuito LOFIC per gestire più livelli di carica per pixel, e un sistema di memoria termica per ogni pixel capace di ridurre il rumore in tempo reale.

Cosa significa 20 stop di gamma dinamica?

Per chi non mastica la terminologia tecnica, la gamma dinamica rappresenta la capacità di una fotocamera di catturare contemporaneamente dettagli nelle zone più chiare e in quelle più scure di una scena. Ogni "stop" raddoppia la quantità di luce catturabile, e 20 stop equivalgono a un rapporto 1.048.576:1 tra il punto più luminoso e quello più scuro riproducibile in una singola immagine.

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Per fare un paragone, secondo misurazioni indipendenti, l'iPhone 15 Pro Max si fermava attorno ai 12-13 stop di gamma dinamica, e con una forte riduzione del rumore interna non disattivabile. I sensori delle ARRI ALEXA si aggirano attorno ai 17 stop. L'occhio umano, in condizioni reali e dopo l'adattamento retinico, può arrivare teoricamente fino a 20-24 stop.

Un brevetto ambizioso: ma sarà davvero realizzabile?

Se la tecnologia descritta da Apple funzionasse davvero come indicato, le implicazioni sarebbero enormi. Si parla di immagini cinematografiche HDR direttamente da dispositivi mobili, video privi di rumore in tempo reale, e qualità professionale anche in formati ultracompatti. Il tutto senza dover ricorrere a post-produzione pesante o a sensori di grandi dimensioni.

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Ma come sempre, va ricordato: un brevetto non è un prodotto. Apple, come tutte le big tech, registra moltissimi brevetti che non vedranno mai la luce del mercato. Le difficoltà tecniche sono ancora tante, e alcune delle affermazioni contenute nel brevetto hanno già sollevato dubbi tra gli esperti. Ad esempio, l'uso di una struttura a 3 transistor (3T) anziché a 4T - più comune nei sensori a basso rumore - lascia perplessi molti addetti ai lavori, che attendono conferme su quanto questa innovazione sia realmente praticabile.