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PlayStation continua a puntare sui live service e i numeri le danno ragione: siamo noi a sbagliare?

Sembra che il focus sui live service da parte dei PlayStation Studios non sia la scelta folle che molti pensano, almeno dal punto di vista dei risultati commerciali. Siamo noi che sbagliamo a chiedere altro?

NOTIZIA di Tommaso Pugliese   —   08/08/2025
PS5 Slim

PlayStation ha costruito la sua grande storia, il suo straordinario successo, la sua incredibile riconoscibilità sul valore dei giochi single player narrativi realizzati dai propri studi first party: su questo credo non ci sia alcun dubbio.

Gli investimenti effettuati a partire dal difficile momento di PS3, anzi proprio grazie a quel difficile momento, hanno consentito alla casa giapponese di lanciare proprietà intellettuali come The Last of Us e Uncharted, nonché di porre le basi per la nascita di Marvel's Spider-Man, Horizon Zero Dawn, il nuovo God of War e Ghost of Tsushima.

Nel momento in cui sono le esclusive a determinare quale console acquistare, come accade fin dai tempi di Atari 2600, Intellivision e ColecoVision, è chiaro ed evidente che a partire dalle fasi finali del ciclo vitale di PlayStation 3 moltissimi utenti si sono riconosciuti nelle esperienze single player narrative firmate Naughty Dog, Insomniac, Guerrilla e così via.

PlayStation continua a investire sui giochi live service, sta imparando dagli errori di Concord e Marathon PlayStation continua a investire sui giochi live service, sta imparando dagli errori di Concord e Marathon

Eppure sono ormai alcuni anni che Sony continua a puntare sui live service e, a quanto pare, i numeri le danno ragione: questo specifico genere produce il 40% degli incassi first party ed è per tale motivo che l'azienda si è intestardita nel seguire questa strada nonostante le sempre più frequenti cancellazioni e i problemi.

Siamo noi che sbagliamo?

Se metti diversi dei tuoi studi first party a lavorare su dei live service per anni salvo poi cancellarli (e la lista è ormai piuttosto lunga), hai chiaramente sprecato tempo, risorse e talenti che potevano essere impiegati per fare altro, ad esempio creare nuove proprietà intellettuali single player o nuovi episodi per quelle già esistenti.

E qui arriva la domanda, per quanto retorica: siamo noi che sbagliamo a chiedere altro? Il brand PlayStation continua a macinare numeri impressionanti nonostante le scelte compiute negli ultimi anni, che considero scellerate, e dunque commercialmente non c'è nulla che segnali alla dirigenza che l'attuale strategia potrebbe essere profondamente sbagliata.

Perché quando saranno finiti i giochi da rimasterizzare e l'approccio live service non avrà prodotto i risultati sperati, sarà impossibile cambiare strada se non attraverso uno sforzo enorme e spalmato su diversi anni, com'è appunto stato quello che ha consentito a PlayStation 3 di superare Xbox 360 nella parte finale del suo ciclo vitale e di stracciare Microsoft per due generazioni di fila.

Voi che ne pensate? Parliamone.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.