L'aumento di prezzo di Xbox Game Pass continua a far discutere, e non potrebbe essere altrimenti visto che siamo passati dall'avere un servizio assolutamente strepitoso in termini di rapporto costo / contenuti a qualcosa di decisamente meno conveniente.
Ebbene, questa clamorosa decisione può essere interpretata come un segno di forza o di debolezza da parte di Microsoft? In questo caso ci sono opinioni discordanti e vi invitiamo ovviamente a dire la vostra qui sotto nei commenti, del resto se questi editoriali si chiamano "parliamone" un motivo ci sarà.
La nostra sensazione è che il rincaro sia il segno di una grande difficoltà, piuttosto che di una maggiore forza: il risultato di una strategia che pur con tutti i suoi indubbi vantaggi per gli utenti non è stata premiata come avrebbe meritato, visto che negli anni il numero di abbonati non è assolutamente cresciuto com'era lecito attendersi.
Secondo alcune testate, l'aumento di prezzo di Xbox Game Pass andrà a compensare le mancate vendite di Call of Duty, e vista così si tratta di una scelta comprensibile: lo sparatutto di Activision non ha prodotto il boost sperato sul fronte delle sottoscrizioni e da qualche parte bisognava pur recuperare.
Una politica confusa e di "emergenza", altro che posizione dominante
In questi giorni una co-fondatrice di Xbox ha parlato di "tradimento", "insensibilità" e "avidità" per descrivere i sentimenti che percepisce dietro le attuali strategie della divisione gaming di Microsoft, aggiungendo che la dirigenza si muove ormai a casaccio e sta facendo enormi danni.
Esprimendo argomentazioni perfettamente in linea con quelle che anche qui portiamo avanti da un po', Laura Fryer ha spiegato che rinunciare alle esclusive ha fatto sì che Xbox perdesse la propria identità, andando ad azzerare le ragioni concrete per rimanere all'interno di quell'ecosistema e indebolendo il valore dell'intero brand.
Dati alla mano, Xbox Game Pass è stata una scommessa persa e il rincaro sembra voler comunicare un clamoroso dietrofront, il tentativo di un ritorno a un modello di vendita normale o alla cosa che più gli assomigli: l'importante è che i maggiori margini di guadagno possano contribuire a far rientrare nelle casse della casa di Redmond i quasi 70 miliardi di dollari sborsati per l'acquisizione di Activision Blizzard.
Il problema è che un aumento di prezzo così incisivo e improvviso farà solo danni, producendo un risultato opposto a quello sperato: chi pagava mensilmente l'abbonamento "per comodità" smetterà di farlo e tornerà a una logica di attivazione / disattivazione a seconda dei contenuti e della convenienza, altri riprenderanno ad acquistare i pochi giochi di loro interesse.
E voi? Che avete deciso di fare? E come vedete questa situazione? Parliamone.