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Con PlayStation e Xbox che non crescono come sperato, il mercato delle console tradizionali è in pericolo?

Nonostante questa generazione sia quella che sta facendo registrare i profitti maggiori mai visti, di fatto il bacino degli utenti PlayStation e Xbox non cresce, il mercato delle console è stagnante.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   19/09/2025
PS5 e Xbox Series X fossili

Come abbiamo visto nelle ore scorse, un nuovo report citato dal podcast del giornalista Chris Dring, The Game Business, segnala quello che è probabilmente un problema alquanto sottovalutato al momento, ovvero il fatto che il mercato console tradizionale, in particolare quello che riguarda PlayStation e Xbox, risulti alquanto stagnante in questa generazione. Il dato più eclatante è che, nel complesso, secondo le stime della compagnia Ampere Analysis alla fine del 2025 PS5 e Xbox Series X|S saranno 20 milioni in meno di quelle che erano PS4 e Xbox One nello stesso periodo del ciclo vitale, ovvero dopo circa cinque anni dal lancio dei rispettivi hardware. Il dato è controbilanciato dal fatto che i profitti sono ai massimi storici, ma questo è dovuto in gran parte al costante incremento dei prezzi che sta caratterizzano il mercato e che, si sospetta, sta anche alienando diversi potenziali utenti.

Ovviamente la riduzione è da imputare in gran parte all'andamento negativo di Xbox in questa generazione, che a fronte di un sostanziale incremento nella produzione di software interno (dovuto ovviamente anche alla grande espansione effettuata in termini di acquisizioni da parte di Microsoft), ha visto restringersi la quantità di hardware venduto, in maniera alquanto paradossale. Tuttavia, resta il fatto che buona parte di questa riduzione non è stata compensata da un'espansione del bacino di utenti PlayStation, dunque nel complesso la quantità di console di questa generazione è minore rispetto a quella raggiunta durante la generazione scorsa. 20 milioni di utenti in meno non sono pochi, ma è veramente il caso di pensare a un declino del mercato delle console tradizionali?

Segnali preoccupanti ma forse anche non troppo

Da una parte si rilevano sicuramente segnali preoccupanti, ma ci sono anche diversi elementi da tenere in considerazione per avere una visione un po' più completa della situazione. Prima di tutto, si tratta di conti effettuati escludendo sempre un oste di notevole importanza: Nintendo Switch 1 e 2.

È vero che le console della casa di Kyoto giocano in un campionato un po' diverso, ma non possono essere escluse dal conteggio. Nintendo Switch è rischia di diventare la console più venduta nella storia e anche il suo successore è sulla buona strada, avendo già stabilito record interessanti al lancio, dunque sommando tutto la situazione generale del mercato assume contorni un po' differenti, se non altro più sfumati di quanto una secca differenza tra PS4/One e PS5/Xbox Series possa rappresentare.

Un altro fattore è dato da una tendenza a cui probabilmente dovremo fare l'abitudine sempre di più: la transizione da una generazione all'altra richiederà più tempo di prima, tanto è vero che molti giocatori sono ancora normalmente attivi su PS4. La compatibilità tra le piattaforme e la presenza ancora ingente di nuovi giochi che escono come cross-gen anche a distanza di 5 anni dall'ingresso nella nuova generazione non stimola certo un'adozione di massa veloce delle nuove piattaforme, sebbene le inedite tendenze al rialzo dei prezzi con l'avanzare degli anni possano rappresentare degli stimoli a diventare early adopter, ma è una situazione ancora troppo nuova per essere valutata o assimilata dal pubblico di massa. Poi ci sarebbe una corta cosina chiamata GTA 6 che, se tutto va come in molti pensano, dovrebbe rilanciare l'intero mercato videoludico praticamente da solo, dunque è probabilmente ancora presto per fare calcoli.

Detto questo, è indubbio che ci siano anche motivi che spingano a porsi dei dubbi sulla tenuta del mercato tradizionale: l'incremento costante dei costi tende a tagliare fuori alcune fasce di pubblico, e il fatto che l'età media degli acquirenti di nuove console, come riportato dal report di Dring, si stia notevolmente alzando, è in parte una conseguenza di questo fattore. Questo è forse l'elemento che può risultare più determinante: il pubblico più giovane sembra sempre meno interessato alle console (a parte Nintendo), e il prezzo proibitivo spinge ulteriormente a dedicarsi a dispositivi che vengono comunque messi a loro disposizione per altri motivi come smartphone e (in certi casi) PC, rendendo superflua l'idea dell'acquisto di una macchina appositamente per giocare. Se Sony e Microsoft (sebbene quest'ultima stia avendo un ruolo sempre più marginale sul fronte dell'hardware da gioco tradizionale) non riusciranno a modificare questa tendenza, la situazione potrebbe diventare critica nei prossimi anni.

Questo è un editoriale scritto da un membro della redazione e non è necessariamente rappresentativo della linea editoriale di Multiplayer.it.