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iPhone 17 Pro, la recensione dello smartphone Apple più evoluto di sempre

Nell'anno del grande rilancio dell'iPhone base, il vantaggio del modello Pro è ancora tangibile? Una faccenda non certo semplice da gestire per Apple, e su cui cercheremo di fare luce in questa recensione.

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   07/10/2025
iPhone 17 Pro nella colorazione arancione
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Nel classico rituale ormai consolidato nel corso degli anni, settembre per Apple significa nuovi iPhone. Naturalmente ci sono state occasioni più significative per quanto riguarda il peso specifico delle novità introdotte da Cupertino, ma il 2025 può senza dubbio dirsi un momento importante nel processo evolutivo degli smartphone della mela morsicata.

Questo fondamentalmente per due motivi: il primo, che è stato introdotto un dispositivo totalmente nuovo - l'iPhone Air - dopo anni in cui sotto questo punto di vista Apple aveva lasciato parecchio a bocca asciutta. Il secondo è legato invece al deciso miglioramento del modello base, l'iPhone 17, che ha superato alcuni dei limiti che nel tempo erano risultati sempre più difficili da digerire, come lo schermo a 60 Hz o i soli 128 GB di memoria di base, diventando così lo smartphone perfetto per una fetta ancora più ampia dell'utenza legata a iOS.

In tutto questo, il più potente iPhone 17 Pro sembra a un primo sguardo paradossalmente essere quello meno interessante dell'offerta di Apple, schiacciato appunto dall'avvicinamento tecnico di iPhone 17, ma anche dalla generale scarsità di sostanziali innovazioni nel mercato degli smartphone top di gamma, spesso avviluppato nell'effimera rincorsa del SoC più potente e della fotocamera più avanzata.

Ma può veramente essere così? Stiamo assistendo davvero a una sorta di crisi per il modello di iPhone che fino ad oggi è stato il più desiderato e quello dotato nettamente ed evidentemente delle caratteristiche migliori?

Caratteristiche tecniche di iPhone 17 Pro

Dall'iPhone 17 Pro è lecito e scontato attendersi una scheda tecnica capace non solo di condensare quanto di meglio Apple abbia da offrire al momento, ma anche qualche fattore in grado di mantenere un certo vantaggio rispetto al modello base.

Se quindi è banale parlare di quello che è "l'iPhone più potente di sempre", come da slogan ormai diventato una sorta di meme, andando più nel dettaglio si possono ritrovare diverse novità interessanti.

iPhone 17 Pro rappresenta un ulteriore passo avanti tecnologico in casa Apple
iPhone 17 Pro rappresenta un ulteriore passo avanti tecnologico in casa Apple

Il cuore dello smartphone è ovviamente il SoC A19 Pro con processo produttivo a 3 nm basato sul nodo N3P di TSMC, che è quindi prevedibilmente la versione più potente e raffinata di questa generazione di chip Apple: migliore dell'A19 montato su iPhone 17 base, e migliore dell'A19 Pro (stranamente con lo stesso identico nome) di iPhone Air, che ha un core della GPU in meno.

In questo caso abbiamo quindi una CPU a 6 core (2 performance core a 4.26 GHz e 4 efficiency core a 2.6 GHz) e una GPU anch'essa a 6 core.

L'A19 Pro è davvero un condensato di tecnologia estremamente interessante, perché per molti versi offre uno sguardo prioritario sulla direzione dei SoC degli altri produttori che arriveranno nei prossimi mesi. Pur non rivoluzionando la struttura del suo predecessore, offre moltissimi miglioramenti soprattutto legati all'efficienza nella gestione delle operazioni di calcolo sulle componenti principali, come gli stessi core della CPU, l'aumento della LLC (Last Level Cache) e l'architettura della GPU più orientata all'IA.

Particolarmente rilevante poi è l'integrazione dei Tensor Core nella GPU, una tecnologia che consente di spalancare grandi opportunità per quanto riguarda l'integrazione dell'intelligenza artificiale, consentendo di eseguire carichi di lavoro enormi in maniera estremamente efficiente. Questo spalanca le porte all'uso di tecniche di upscaling tipo DLSS in ambito gaming, ma anche ovviamente alla gestione dei task dell'intelligenza artificiale in locale, con tutto ciò che questo può comportare sulle decine di applicazioni pratiche e sull'ambito privacy.

Questo ha enorme importanza ovviamente anche per gli LLM locali, che costituiscono una delle chiavi più importanti dell'offerta di Apple legata all'IA; sebbene l'azienda si sia trovata evidentemente in ritardo rispetto alla concorrenza sotto questo aspetto soprattutto per quanto riguarda l'offerta all'utente finale (la cara vecchia Siri e tutto ciò che è collegato), c'è un imponente sforzo per recuperare il terreno ed è probabile che nel prossimo anno vedremo i primi effetti concreti. Ricordiamo che i modelli LLM locali sono stati resi disponibili per gli sviluppatori di app durante la scorsa WWDC.

La memoria RAM è di 12 GB LPDDR5X, in crescita rispetto agli 8 GB del 16 Pro, e sappiamo bene quanta importanza abbia la RAM nel contesto dell'intelligenza artificiale soprattutto in locale.

L'archiviazione invece parte da 256 GB (addio finalmente ai ridicoli 128 GB), offrendo ulteriori alternative più costose da 512 GB o 1 TB. L'opzione a 2 TB è invece ad esclusivo appannaggio del Pro Max.

Le misure sono leggerissimamente aumentate rispetto all'iPhone 16 Pro: ora nel dettaglio si tratta di 150 x 71.9 x 8.8 mm (erano 149.6 x 71.5 x 8.3 mm) per un peso anch'esso salito a 206 grammi, contro i 199 del predecessore. All'atto pratico è estremamente difficile avvertire differenze una volta impugnato in mano, e anzi la leggera maggiore curvatura degli angoli rende la presa più solida e confortevole per i coraggiosi che scelgono di non utilizzare una cover.

Scocca e camera a vapore aiutano la dissipazione del calore
Scocca e camera a vapore aiutano la dissipazione del calore

Interessante osservare l'impegno di Apple sul tema della gestione delle temperature, che evidentemente ha rappresentato un problema nei modelli degli anni scorsi: oltre all'utilizzo per la scocca di un materiale più propenso alla dispersione del calore, di cui parleremo in seguito, è stata introdotta anche una nuova camera a vapore progettata internamente. Tutto questo dovrebbe tradursi quindi in una maggiore disponibilità di potenza per il SoC senza il cappio del thermal throttling.

Naturalmente la connettività è completa, e passa attraverso il chip proprietario N1, una delle novità su cui Apple ha lavorato di più negli ultimi anni; quindi abbiamo Wi-Fi 7, Bluetooth 6.0, GPS e NFC.

La porta USB è Type-C 3.2 Gen 2, permettendo così l'uso dell'uscita video e il trasferimento di dati ad alta velocità. La resistenza agli elementi è invece IP68.

Scheda tecnica iPhone 17 Pro

  • Dimensioni: 150 x 71.9 x 8.8 mm
  • Peso: 206 grammi
  • Display:
    • Super Retina XDR OLED da 6.3"
    • Risoluzione 1206 x 2622
    • Refresh rate variabile 1-120 Hz
    • Luminosità di picco 3000 nit
    • Aspect Ratio 19.5:9
  • SoC: Apple A19 Pro
  • GPU: Apple a 6 core
  • RAM: 12 GB di tipo LPDDR5X
  • Storage: 256/512 GB e 1TB di tipo NVMe
  • Fotocamere posteriori:
    • Principale Wide 48 MP, f/1.8
    • Grandangolare Ultra-Wide 48 MP, f/2.2, 120°
    • Tele 4x 48 MP, f/2.8
  • Fotocamera frontale:
    • Principale Wide Center Stage 18 MP, f/1.9
  • Connettività Wi-Fi: 802.11 a/b/g/n/ac/6e/7
  • Bluetooth: 6.0 con A2DP/LE
  • Sensori: Accelerometro, Giroscopio, Bussola elettronica, Prossimità, Face ID
  • Resistenza agli elementi: Certificazione IP68
  • Colori:
    • Blu Profondo
    • Argento
    • Arancione Cosmico
  • Batteria: 3998 mAh
  • Prezzo:
    • 12 GB RAM + 256 GB Storage | 1339,00€
    • 12 GB RAM + 512 GB Storage | 1589,00€
    • 12 GB RAM + 1TB GB Storage | 1839,00€

Design

Anche per quanto riguarda il design, iPhone 17 Pro non è avaro di cambiamenti rispetto alla generazione precedente.

Uno dei temi più discussi è legato all'utilizzo dell'alluminio per la scocca al posto del titanio (che comunque era solo per lo strato superficiale), una scelta vista da molti come un passo indietro. Se da un lato questo può essere comprensibile vista la maggiore diffusione dell'alluminio anche su smartphone di fascia non premium, dall'altro Apple ha voluto chiarire come il monoblocco forgiato a caldo garantisca un livello di robustezza del tutto assimilabile ai predecessori, con una resistenza alle cadute equiparabile. I tanti test e i feedback da parte di giornalisti, influencer e gente comune hanno in realtà smentito queste dichiarazioni e dimostrato una certa facilità a subire graffi nonostante il processo di anodizzazione, soprattutto nella zona fotocamera, motivo per cui l'uso di una cover sembra essere una buona idea ancor più che in passato.

iPhone 17 Pro e test di resistenza ai graffi: il modulo fotocamera è particolarmente vulnerabile iPhone 17 Pro e test di resistenza ai graffi: il modulo fotocamera è particolarmente vulnerabile

Ma oltre al materiale, è proprio il telefono stesso a presentarsi con un aspetto diverso, soprattutto - ovviamente - sul retro. Il maggiore punto di distacco è legato all'isola che ospita le fotocamere, che ora attraversa da parte a parte la zona superiore del dorso occupandone quasi l'intera larghezza. Il plateau, come Apple stessa chiama ora questo elemento del design, ha una funzione e una motivazione pratica a livello tecnico, dal momento che è legato al maggiore spazio richiesto dal teleobiettivo a tetraprisma. Flash e Lidar sono stati invece spostati sul lato opposto rispetto ai sensori fotografici. Ad ogni modo il risultato è differente rispetto al passato, forse meno elegante ma sicuramente destinato a tracciare una linea stilistica a cui molti produttori di telefoni Android decideranno di "ispirarsi" in futuro.

Il design di iPhone 17 Pro segna diverse differenze rispetto al passato
Il design di iPhone 17 Pro segna diverse differenze rispetto al passato

Altro fattore che rende iPhone 17 Pro riconoscibile è l'ampia finestra in vetro Ceramic Shield, che occupa buona parte del resto del retro e che è necessaria per garantire il funzionamento della ricarica wireless Magsafe, che sarebbe stata altrimenti ostacolata dall'alluminio. Il punto è che i due diversi materiali reagiscono in maniera differente alla colorazione e alla rifrazione della luce, rendendo netta la separazione tra di essi, in maniera ancora più evidente sul colore Argento rispetto agli altri due.

Se il metallo è lucido, il vetro è invece opaco, e questo contrasto ha un po' il sapore della classica "toppa", togliendo un po' di armonia al colpo d'occhio. Allo stesso tempo è però un elemento distintivo, e come sempre sta al gusto personale decidere se l'effetto è gradevole o meno.

La parte in vetro della scocca posteriore offre un effetto non del tutto convincente
La parte in vetro della scocca posteriore offre un effetto non del tutto convincente

La parte anteriore invece naturalmente ospita per intero il display, protetto dal Ceramic Shield 2 che garantisce la massima resistenza ai graffi. La cornice ospita i tasti fisici, di cui l'iPhone 17 Pro non è certamente avaro: oltre ai classici di accensione e volume, troviamo infatti di nuovo il Tasto Azione e il Controllo Fotocamera, legato eventualmente anche all'attivazione dell'intelligenza visiva.

Abbastanza divisiva la scelta dei colori: soltanto tre e con alcune scelte non usuali per Apple; per esempio manca un nero, motivo per cui la scelta più sobria ed elegante è destinata ad essere il Blu Profondo. Piacevole anche l'Argento, sebbene sia quello che presenta lo stacco più visibile tra il colore della scocca e quello dell'area in vetro. Decisamente polarizzante infine l'Arancione Cosmico, sebbene sia quello scelto da Apple per buona parte del materiale promozionale.

Display

Il pannello di iPhone 17 Pro è un Super Retina XDR OLED da 6.3 pollici, naturalmente dotato della tecnologia ProMotion che è la maniera con cui Apple chiama la possibilità di variare dinamicamente la frequenza da 1 a 120 Hz in base al contenuto visualizzato. La risoluzione è di 2622 x 1206, per una densità di 460 ppi.

Fino a questo punto non sembrano esserci cambiamenti sostanziali rispetto al predecessore, e in buona parte possiamo affermare che ciò è vero. Malgrado questo, alcuni miglioramenti sono presenti, come il rivestimento antiriflesso che permette una superiore leggibilità in condizioni di luce ambientale non ottimale. La differenza non è enorme, sia ben chiaro, ma comunque è tangibile e costituisce un punto a favore di iPhone 17 Pro.

Il display è quasi identico a quello del predecessore, con solo lievi miglioramenti
Il display è quasi identico a quello del predecessore, con solo lievi miglioramenti

Questo si collega direttamente con la maggiore luminosità massima raggiungibile, stavolta di 3000 nit di picco sotto la luce diretta, e alla diversa gestione della curva con cui il telefono gestisce questo valore e la durata in cui è in grado di mantenerlo stabile ai livelli più alti. Si tratta ovviamente di ottimizzazioni, niente che faccia gridare al miracolo o evidenzi un netto stacco rispetto al passato.

Interessante notare poi come a livello software, Apple abbia voluto integrare la possibilità di modificare il PWM dimming dello schermo, per venire incontro a chi trovava la regolazione fastidiosa alla vista.

Fotocamere

Naturalmente uno degli aspetti più importanti nella proposta di iPhone 17 Pro è quello legato all'elemento fotografico, che è anche quello a cui molti acquirenti si rivolgono dando spazio alle proprie aspettative; d'altra parte lo smartphone di Apple ha saputo diventare nel corso del tempo un punto di riferimento in tal senso non tanto per la qualità degli scatti in senso assoluto, aspetto che a livello tecnico vede alcuni produttori Android eccellere, quanto piuttosto per l'equilibrio della proposta e la semplicità d'uso nel punta e scatta, oltre per l'eccellenza dei video.

Quest'anno le due maggiori differenze rispetto al predecessore si risolvono sostanzialmente nel nuovo teleobiettivo e nella rinnovata camera frontale. Ma andiamo con ordine.

La novità principale dell'impianto fotografico è il nuovo teleobiettivo
La novità principale dell'impianto fotografico è il nuovo teleobiettivo

Con iPhone 17 Pro, Apple di fatto ha completato il percorso di "livellamento" delle sue tre fotocamere, che ora offrono il medesimo livello prestazionale. Da segnalare anche che sia il Pro che il Pro Max presentano il medesimo impianto fotografico, senza le differenze nel tele del passato.

La principale e l'ultrawide, come suggerito poco sopra, sono le stesse identiche del 16 Pro. Non ci sono differenze sostanziali a livello prestazionale, motivo per cui non ci soffermeremo troppo nel giudizio. Si tratta anche quest'anno quindi di un 48 MP f/1.8 di dimensione 1/1.28" e stabilizzazione ottica sensor shift per la principale, e un 48 MP f/2.2 di dimensione 1/2.55" stabilizzato software per la ultrawide.

È possibile poi sfruttare diverse focali via software che vanno dai 13 mm ai 200 mm, che ovviamente passano attraverso il crop del relativo sensore.

Il teleobiettivo invece è nuovo, e adotta il sensore dell'ultrawide 48 MP da 1/2.28" con f/2.8 equivalente a 100 mm e struttura a tetraprisma. Lo zoom nativo è 4x che sfrutta l'intera dimensione del sensore, mentre a 8x viene effettuato un ritaglio a 12 MP, che però viene poi salvato a 24 MP. Per questo motivo gli scatti a 4x sono molto buoni, ricchi di dettagli, nitidi e precisi, con un'accuratezza del colore ottimale. a 8x invece un occhio attento può notare artefatti e un po' di rumore, soprattutto andando a osservare dettagli più complicati da gestire. Restano comunque assolutamente validi.

Deludente invece la distanza di messa a fuoco del teleobiettivo, che si attesta attorno al metro: l'app fotografica di default non permette di evitare che, sotto a tale distanza, il tele venga sostituito in automatico dalla wide principale (un occhio attento si accorge del cambio di camera). Altri teleobiettivi di buona parte degli smartphone Android in diretta concorrenza sanno fare molto meglio.

In generale comunque la resa fotografica di iPhone 17 Pro è in linea con le aspettative e con la filosofia di Apple, che ha sempre puntato a risultati quanto più naturali possibile, senza cercare per forza di impressionare giocando con il contrasto o la brillantezza dei colori. La lente principale resta un punto di riferimento in tal senso, con l'elaborazione che lavora in maniera ottimale dando vita a scatti a cui è difficile trovare difetti. Anche l'ultrawide sa farsi apprezzare nel contesto di utilizzo, ed è quella che viene impiegata per gli scatti macro. La velocità di scatto è poi pressoché perfetta.

iPhone 17 Pro rimane uno dei migliori cameraphone sul mercato
iPhone 17 Pro rimane uno dei migliori cameraphone sul mercato

Ottimi i ritratti, con un bokeh pulito e naturale; qui ovviamente si può giocare parecchio con gli zoom e il teleobiettivo per espandere le possibilità creative, sebbene in questa modalità il teleobiettivo funzioni solo fino a 4x.

L'altra novità sostanziale sta poi nella selfie camera Center Stage da 18 MP, che porta con sé la novità della forma quadrata del sensore (in realtà ottagonale) che permette, in maniera automatica tramite l'IA, di rilevare i volti presenti e di conseguenza trasformare lo scatto in modalità landscape senza dover ruotare il telefono stesso. Questo non è un dettaglio, perché consente di mantenere lo sguardo dei soggetti puntato direttamente verso l'obiettivo, e non spostato come invece accade appunto impugnando lo smartphone in orizzontale.

In ambito video poi ci sono parecchi spunti interessanti. Non tanto a livello di utenza casual: qui iPhone 17 Pro si conferma "semplicemente" come un'eccellenza, uno dei migliori smartphone in assoluto per registrare filmati con un'accuratezza eccezionale e una resa ottimale in ogni condizione.

Ma per l'utenza professionale e i videomaker ci sono novità sostanziali, accessibili attraverso l'uso di app dedicate: ad esempio la possibilità di registrare in ProRes RAW su un disco esterno, il supporto al formato Apple Log 2 e alla tecnologia Genlock.

Batteria

Anche sul fronte della capacità della batteria ci sono buone notizie, perché iPhone 17 Pro può contare su un modulo da 3,998 mAh, con un sostanziale incremento rispetto ai 3,582 mAh del 16 Pro. Addirittura nella versione senza il cassetto della SIM fisica venduto negli Stati Uniti, e quindi solo eSIM, grazie al maggior spazio disponibile si sale a 4,252 mAh. Proprio riguardo a questo elemento, iPhone Air ha avuto il compito quest'anno di fare da apripista ad un futuro di iPhone "solo eSIM" che con ogni probabilità ci attende nel giro di poco tempo e che Apple sembra avere tutte le intenzioni di distribuire universalmente il prima possibile.

Chiusa la parentesi, l'autonomia nel "mondo reale" è effettivamente ampiamente soddisfacente; nei mesi scorsi abbiamo utilizzato un iPhone 16 Plus, quindi con batteria maggiorata, e la durata è grossomodo equiparabile. Una giornata classica con oltre 5 ore di schermo attivo, foto, video e nessuna particolare accortezza nell'uso morigerato del telefono ci ha portati a serata con un 40% di batteria residua.

La batteria non fa gridare al miracolo ma si rivela sicuramente buona
La batteria non fa gridare al miracolo ma si rivela sicuramente buona

Per quanto riguarda la velocità di ricarica, iPhone 17 Pro è compatibile con lo standard AVS, che sta per Adjustable Voltage Supply e costituisce una tecnologia piuttosto recente che consente di gestire il flusso di energia in maniera granulare e più efficiente, a patto ovviamente di avere un caricabatterie compatibile e adeguato.

Ovviamente si può utilizzare anche un caricabatterie meno moderno, rinunciando alla massima velocità di ricarica. Ad ogni modo, iPhone 17 Pro può raggiungere i 40W di potenza massima supportata, sebbene il picco non sia destinato ad essere mai mantenuto per tutta la durata della carica per motivi di sicurezza e di preservazione della batteria stessa.

Comunque in mezz'ora si può arrivare da 0 al 70%, mentre per i motivi di cui sopra, il 100% richiede circa un'ora e un quarto.

Ovviamente è presente la piena compatibilità con la ricarica wireless e con la tecnologia MagSafe, ormai diventata uno standard, fino a 25W.

Videogiochi e prestazioni

Quando si parla di iPhone 17 Pro, la dicotomia tra un uso più serioso e appunto "professionale" e un impiego ludico non ha motivo di esistere, perché lo smartphone ha una tale disponibilità di risorse da poter rispondere perfettamente a qualsiasi richiesta. D'altra parte stiamo parlando di un flagship, un punto di riferimento tecnico sotto molti aspetti per l'industria. Ecco quindi che proprio nell'ambito dei videogiochi, iPhone 17 Pro rende semplice l'approccio a un qualsiasi titolo disponibile oggi, ma anche nel prossimo futuro: la resa è ottimale con la possibilità di settare le impostazioni grafiche al massimo mantenendo frame rate elevati. Al momento non esistono titoli in grado di mettere in difficoltà l'hardware di iPhone 17 Pro e i vari Delta Force, Genshin Impact e Call of Duty Warzone girano benissimo, confermando le capacità dei sistemi Apple in ambito gaming.

Giochi come Delta Force viaggiano al massimo livello di dettaglio
Giochi come Delta Force viaggiano al massimo livello di dettaglio

È anche interessante notare l'effetto della maggiore potenza dell'A19 Pro nel contesto di quei titoli tripla A per piattaforme da gioco vere e proprie che rappresentarono una sorta di showcase della potenza del SoC A17 Pro di due anni fa. Parliamo ovviamente dei Resident Evil (Village, 4 Remake e 2 Remake), di Death Stranding e Assassin's Creed Mirage, nomi che nelle aspettative di Apple avrebbero dovuto stimolare l'arrivo di sempre più giochi di questa caratura su iPhone, iPad e Mac. Sebbene molti di questi giochi non siano state ottimizzati, dimostrando l'insuccesso cronico di questo tipo di conversioni su App Store, le performance sono evidentemente migliori sotto ogni punto di vista, risolvendo molti degli inciampi come perdite di frame o risoluzioni ridotte. Eccellenti poi le performance sul Ray Tracing, un vero e proprio cavallo di battaglia dei SoC Apple recenti; il test Solar Bay mostra risultati da record, che confermano come l'A19 Pro sia il chip da battere anche sotto questo aspetto. E in tutto ciò il fattore dissipazione come si comporta? Abbiamo detto a inizio articolo di come Apple abbia scelto per la scocca l'alluminio proprio per la sua migliore conducibilità termica rispetto al titanio il che, in aggiunta alla camera a vapore creata ad hoc, dovrebbe offrire buone garanzie di mantenimento di temperature contenute e limitare quindi il thermal throttling che, come ben sappiamo, è spessissimo un fattore limitante proprio nell'ambito dei videogiochi.

Beh, il solito severo stress test di 3D Mark Wild Life Extreme mostra come il picco prestazionale venga compromesso molto rapidamente; allo stesso tempo, questa discesa si arresta sostanzialmente in maniera totale attorno all'ottavo loop, mantenendo poi performance estremamente costanti e lineari lungo tutto il resto del tempo. Questo significa che la gestione delle temperature è efficace, sebbene non miracolosa, e che solo una modesta fetta della potenza dell'A19 Pro viene sacrificata sotto stress prolungato.

I risultati dello stress test di 3D Mark evidenziano una buona ma non ottima stabilità
I risultati dello stress test di 3D Mark evidenziano una buona ma non ottima stabilità

Allo stesso tempo il telefono diventa sì più caldo, ma tale calore non raggiunge mai livelli fastidiosi e soprattutto viene ben distribuito sulla scocca e, una volta terminato il lavoro, si disperde molto rapidamente. Questo proprio grazie al lavoro della camera a vapore e alla conducibilità dell'alluminio. La stabilità è attorno al 65%.

Esperienza d'uso

Così come da tradizione, il rilascio dei nuovi iPhone coincide con la distribuzione della major release di iOS; stavolta le novità del sistema operativo sono state molte, a partire dalla nomenclatura unificata che ho portato a un salto da iOS 18 a 26, così da identificare tutti gli OS di Apple secondo l'annodi uscita e non per la progressione numerica precedentemente adottata.

Ma il cambiamento più radicale è sicuramente quello legato al linguaggio grafico basato su Liquid Glass, con uno stile che al momento della presentazione aveva lasciato qualche perplessità, ma che poi ha saputo convincere parecchi utenti Apple. Le novità sono comunque molte e partono dal lock screen, ora molto più accattivante e piacevole, arrivano all'Intelligenza Visiva e toccano tante modifiche alle app compresa quella della fotocamera, Messaggi e Safari.

L'intelligenza artificiale su iPhone è ancora indietro rispetto alla concorrenza
L'intelligenza artificiale su iPhone è ancora indietro rispetto alla concorrenza

È però indubbio che iOS 26, anche nel minor update 26.0.1 oggetto della nostra prova, meriti ancora diverse limature e ottimizzazioni per ripulire l'esperienza da bug e spigolosità che rappresentano un inevitabile difetto di gioventù. Nella nostra esperienza abbiamo incontrato occasionali micro lag, disconnessioni in CarPlay, tocchi non registrati dello schermo e freeze delle applicazioni. Niente di drammatico, ma un'evidente testimonianza del tempo ancora necessario per poter parlare di un sistema operativo perfettamente stabile e performante.

L'unico reale punto debole attuale dell'offerta di smartphone Apple è, inutile dirlo, l'integrazione dell'intelligenza artificiale. Apple Intelligence è un cantiere aperto di cui si può solo percepire un punto di arrivo, non certo imminente, con tanti aspetti su cui l'azienda di Cupertino deve necessariamente lavorare.

Sebbene in molti casi i produttori Android abbiano ambiti di applicazione piuttosto impalpabili o poco interessanti, in altri invece il vantaggio si è concretizzato offrendo strumenti utili ed effettivamente capaci di migliorare l'esperienza d'uso.

Anche i semplici strumenti di editing delle foto sono qui ancora estremamente basici rispetto alle proposte, e non funzionano altrettanto bene; la funzione "Ripulisci" per esempio, assimilabile alla Gomma Magica su Android, è davvero poca cosa. Da tempo si parla di possibili acquisizioni da parte di Apple, a cui di certo non manca il potere economico per poterle portare a termine, di società già specializzate in IA che possano portare a fare un balzo in avanti in tal senso, ma si tratta comunque di operazioni di grande complessità.

iOS 26 è un sistema operativo interessante e con diverse novità, ma ancora un po' acerbo
iOS 26 è un sistema operativo interessante e con diverse novità, ma ancora un po' acerbo

Per quanto riguarda il listino, questo è fissato a 1339€, 1589€ e 1839€ in base ai diversi tagli di memoria da 256, 512 GB e 1 TB.

Il prezzo è ovviamente alto, ma in linea con l'offerta tecnologica proposta da Apple e con la qualità complessiva del prodotto. Si tratta di uno smartphone tra i più evoluti sul mercato, ed è quindi inevitabile che le cifre siano queste. Piuttosto è interessante notare come per il suo iPhone Pro, l'azienda di Cupertino abbia mantenuto nel corso degli anni un cartellino tutto sommato molto stabile, mentre al contrario il mercato dei flagship Android per molti brand ha conosciuto nello stesso periodo una serie di aumenti che di fatto li hanno portati a raggiungere costi del tutto analoghi.

Per concludere, una riflessione: all'interno dell'offerta complessiva degli iPhone 2025, escludendo l'iPhone Air che è un prodotto di prima generazione e destinato sicuramente a non raggiungere le vendite degli altri modelli, l'iPhone Pro 17 rischia in ultima analisi di essere quello più penalizzato dal grande rilancio del modello di base. Se infatti le caratteristiche di iPhone 17, a fronte dei molti miglioramenti di quest'anno, potrebbero essere ampiamente sufficienti per la maggior parte dell'utenza, lo schermo maggiorato e la generosa batteria del Pro Max andrebbero a soddisfare chi ha necessità specifiche professionali in tal senso, riducendo appunto l'appeal del Pro. Lo scopriremo analizzando i dati di vendita tra qualche mese.

Conclusioni

Prezzo 1339 €

Multiplayer.it

8.5

Con iPhone 17 Pro, Apple alza ulteriormente l'asticella del suo modello di punta, con un processo di miglioramento che ovviamente non stravolge l'esperienza dei più recenti predecessori, ma garantisce un progresso costante in tutti gli elementi chiave. Se le novità del SoC a livello tecnico possiedono un potenziale enorme, ma destinato a concretizzarsi solo in futuro con l'implementazione più profonda dei processi legati all'intelligenza artificiale, di tangibile oggi come oggi c'è un'idea di smartphone che si evolve in tanti ambiti diversi, restituendo così un iPhone che racchiude in sé un condensato tecnologico senza dubbio notevole.

PRO

  • Prestazioni eccellenti e tecnologia al top
  • Componente fotografica completa e senza dubbio molto buona
  • Autonomia migliorata e schermo più luminoso

CONTRO

  • Scelte di design non pienamente convincenti
  • Intelligenza artificiale ancora molto indietro
  • Ricarica più veloce ma ben lontana dai record