Vi abbiamo parlato di Meta e delle offerte esorbitanti ai dipendenti di OpenAI. Alcuni, alla fine, hanno accettato e hanno lasciato l'azienda. Ma a che prezzo? Secondo quanto dichiarato da Altman in un podcast con suo fratello, si parla di offerte da 100 milioni di dollari alla firma, una cifra esorbitante che avrebbe fatto girare la testa a chiunque e che ha scatenato diverse discussioni.
Ebbene, Andrew Bosworth, CTO di Meta, ha chiarito questo aspetto lamentando una certa disonestà da parte di Altman, che avrebbe esagerato con affermazioni non vere (non del tutto, almeno). Facciamo il punto della situazione.
Il falso mito dei 100 milioni di dollari alla firma
Durante una riunione interna con i dipendenti, secondo quanto riportato da The Verge, Andrew Bosworth ha definito disoneste le dichiarazioni di Altman. I presunti 100 milioni di dollari alla firma, per accaparrarsi i dipendenti di OpenAI, sarebbero quindi una menzogna. Almeno in parte. Il CTO di Meta afferma infatti che cifre simili riguardano un numero ristretto di persone, tra l'altro di altissimo livello.
"Sta suggerendo che lo stiamo facendo per ogni singola persona. Sentite, ragazzi, il mercato è caldo, ma non così caldo", ha detto. Inoltre, pare che Altman stia facendo ulteriori offerte ai suoi dipendenti per convincerli a non lasciare l'azienda. "Sam è noto per esagerare, e in questo caso so esattamente perché lo fa, ovvero perché stiamo riuscendo ad attrarre talenti da OpenAI. Non ne è molto contento".
Le precedenti dichiarazioni
Sam Altman era stato chiaro: "Meta ha iniziato a fare offerte gigantesche a molte persone della nostra squadra. Sai, tipo 100 milioni di dollari di bonus alla firma". Ad oggi la verità non è chiara, ma la tensione tra le due aziende è sicuramente altissima.
Nel frattempo, mentre OpenAI punta a una certa indipendenza e deve scontrarsi anche con Microsoft, Meta ha investito in modo significativo in Scale AI e ha assunto diversi talenti di DeepMind e Sesame AI.