Zelda, GTA, anni '80, palme e dinosauri: sono tutti elementi che piacciono, dunque cosa potrebbe mai andare storto a metterli tutti insieme in un unico gioco? In effetti nulla, perché la demo che abbiamo provato di Vice: Magic City Mayhem al momento restituisce buone sensazioni, sempre tenendo conto di quello a cui il progetto di Jurassic Sunset Games vuole puntare, ovvero uno strano zibaldone di idee che richiami nostalgicamente le avventure con inquadratura dall'alto dell'epoca 8-bit. Già dando un'occhiata a video e immagini risulta chiaro come questo titolo sia una parodia di vari giochi, ma soprattutto dei due titoli che ricorrono in maniera più evidente.
Il fatto di prendere come principali ispirazioni The Legend of Zelda e GTA dimostra un notevole coraggio da parte degli sviluppatori, non solo per il fatto di non temere gli agguerritissimi uffici legali delle due compagnie, ma anche per la volontà di mettere insieme due giochi che non hanno veramente nulla in comune tra loro.
Il risultato, sorprendentemente, è molto vicino al primo Zelda come struttura, ma immerso in ambienti e tematiche che potrebbero venire fuori dal mondo criminale di GTA, sebbene in versione decisamente sarcastica e dissacrante.
La storia più vecchia del mondo
Dutch, il protagonista, è un tipo che ne ha passate tante. Ex-sicario, trova il modo di svoltare nella più classica delle maniere: trovando la sua principessa in Sophie, una ragazza che riempie il vuoto nel suo cuore e lo spinge a migliorare, abbandonando la malavita.
Come sempre accade agli eroi romantici, però, l'idillio non è destinato a durare: qualcuno rapisce la sua ragazza e Dutch è allora costretto a tornare in azione alla vecchia maniera, facendosi strada a Magic City fra delinquenti al dettaglio e boss della criminalità, facendo affidamento solo sulle sue capacità di uccidere a sangue freddo, deciso a raggiungere l'obiettivo finale. E magari risolvere qualche piccolo puzzle ambientale durante il percorso.
I primi secondi di Vice: Magic City Mayhem fanno subito capire lo spirito del gioco, con il protagonista al cospetto della fascinosa Dorothy che l'avverte di quanto sia "pericoloso fuori", precisamente come il vecchio nella caverna iniziale di The Legend of Zelda. Solo che in questo caso Dutch riceve una possente katana e poco dopo stelle ninja e bombe molotov, tanto per gradire.
Gli indizi sono pochi, ma la prima parte della storia ci porta tra le spiagge assolate e le strade di una Magic City che ricorda un po' la Vice City di Rockstar, a sua volta ispirata alla Miami dei favolosi anni '80, solo che qui la popolazione è ancora più strana e variopinta, ma soprattutto decisamente aggressiva. Alla ricerca di Sophie, nella demo arriviamo fino al night club "Bling Kong's", dove troviamo un assaggio di "dungeon" e scopriamo una nuova arma in grado di aprire ulteriori strade.
Tipo Zelda, ma anche GTA
Il grande classico Nintendo è di fatto il riferimento più calzante per descrivere il gameplay, costruito in maniera talmente fedele al primo capitolo di The Legend of Zelda da far temere per un possibile attacco degli avvocati-ninja di Kyoto da un momento all'altro.
Al di là delle meccaniche di base però tutto il resto c'entra veramente poco e il netto contrasto tra certe dinamiche classiche come il taglio dei cespugli per raccogliere cuori e denaro e gli scontri con polizia, dinosauri e colossali buttafuori funziona stranamente bene ed è indubbiamente esilarante. La struttura è quella dell'action adventure più classico, con la tipica inquadratura dall'alto che esalta (o almeno dovrebbe) il level design basato su esplorazione, combattimenti e qualche puzzle.
Vice: Magic City Mayhem si basa soprattutto sui combattimenti, almeno nella fase iniziale testata con la demo, da affrontare con armi corpo a corpo a distanza, ma è apprezzabile la presenza di qualche puzzle basilare incentrato sullo spostamento di oggetti, l'attivazione di interruttori e la ricerca di chiavi per aprire porte serrate.
Non manca, sempre dalla tradizione zeldiana, anche la possibilità di ampliare il proprio arsenale di armi e strumenti sconfiggendo boss e avanzando nella storia, tutti elementi che possono aprire nuove possibilità di spostamento e che aprono ulteriori strade da percorrere. Anche qui la questione è ovviamente derivativa: in giro per la mappa possiamo notare la presenza di rocce o altri ostacoli che bloccano alcuni percorsi ed è facile aspettarsi che possano essere rimossi in un secondo momento con l'uso di nuovi oggetti da equipaggiare.
Grezzo e fascinoso
L'estetica è chiaramente ispirata ai giochi dell'epoca 8-bit e la grafica pixellata e spigolosa riprende perfettamente lo stile di tale periodo.
Non è proprio una novità, considerando che la rievocazione nostalgica degli anni '80 è diventata ormai una tendenza imperante nella produzione indie, e sperimentazioni con ambientazioni di questo tipo ci sono già state in precedenza, come abbiamo visto con Retro City Rampage, per dirne uno. In questo senso, Vice: Magic City Mayhem non può contare proprio su un'originalità dirompente, ma quello che perde sul fronte stilistico lo recupera nell'assortimento di situazioni e personaggi messi in scena, che formano un quadro veramente unico.
Il nome Vice: Magic City non è scelto a caso, perché l'ambientazione mette insieme elementi tipicamente fantasy con una visione sarcastica di una Miami anni '80 popolata da strani figuri. Fin dall'inizio ci troviamo a lottare contro culturisti in costume da bagno, poliziotti dal grilletto facile, signorine di facili costumi estremamente suscettibili, energumeni da discoteca e vari altri personaggi folli, in una visione umoristica e distorta del quotidiano che ricorda un po' anche Earthbound, sebbene qui sia spinta ancora di più al parossismo. In maniera appropriata, l'accompagnamento musicale riprende il chiptune tipico dell'era a 8-bit, con motivi semplici e orecchiabili.
Vice: Magic City Mayhem si rivolge ai videogiocatori nostalgici: la struttura in stile Zelda insieme all'ambientazione che riprende GTA, i primi picchiaduro a scorrimento e qualcosa di Mother sono tutti richiami evidenti, sebbene a questo punto non proprio originalissimi. Il gameplay intravisto nella demo risulta fin troppo basilare e bisognerà vedere se la versione completa, con tutti i suoi "unici dungeon" e "boss fight epiche" promesse dagli sviluppatori con il Kickstarter (andato in porto) riuscirà a concretizzarsi al meglio. Per il momento, possiamo dire che vorremmo dei puzzle più ragionati e meglio integrati nell'esplorazione, ma se non altro il carattere c'è, tutto giocato sul folle contrasto dato dalla parodia di due modelli opposti come Zelda e GTA.
CERTEZZE
- C'è sempre voglia di un gioco in stile Zelda
- Gli elementi umoristici sono ovunque e abbastanza spassosi
- Riesce in qualche modo a far combaciare elementi apparentemente agli antipodi
DUBBI
- I puzzle sembrano un po' basilari e in certi casi poco logici
- I combattimenti sono chiaramente ai minimi termini, almeno all'inizio