Questo articolo sarebbe potuto finire prima ancora di iniziare, perché durante la nostra prova a Tokyo di Silent Hill f (qui le nostre impressioni), nella quale abbiamo avuto modo di giocare per cinque ore, ovviamente la domanda è venuta fuori. Avevamo a disposizione Motoi Okamoto, producer della saga, e anche Al Yang, il game director, e Ryukishi07, lo scrittore. Praticamente molti dei ruoli creativi - e non - coinvolti nel nuovo capitolo di Silent Hill. È venuto naturale chiedere: qual è il significato della f nel titolo di Silent Hill f? Non ci aspettavamo di certo che la risposta arrivasse in maniera diretta, ma Okamoto è stato ancora più evasivo del solito: ha detto che, per il team, la f ha molti significati, ma preferiscono che siano i giocatori ad attribuirgliene uno.
Alla luce di questo, nel corso degli anni che hanno separato l'annuncio di Silent Hill f (avvenuto nel 2022) dall'ormai imminente uscita, si sono susseguite molte teorie, anche quando si sapeva ben poco del videogioco e delle tematiche che avrebbe trattato. Oggi, che abbiamo sulle spalle una prova estesa, possiamo ragionare in questa direzione, incorporando nel discorso anche alcune delle suggestioni e delle tematiche che il titolo presenta sin dai primi momenti.
Si tratta ancora, in ogni caso, di speculazioni, ammesso e non concesso che un significato univoco per la f venga attribuito nel corso del videogioco finale. Ci teniamo inoltre a specificare che tutti i titoli suggeriti saranno in lingua inglese, dal momento che così è sempre stato per la saga (The Room, Homecoming, Downpour...). Il team ha inoltre espresso la volontà di mantenere il titolo Silent Hill, che rimanda all'omonima città americana, anche se questa volta ci si trova geograficamente lontani. Nulla però vieta che esista un collegamento tra la storia che vivremo a Ebisugaoka negli anni '60 e quella che avviene nel primo Silent Hill, un ventennio più tardi. Anzi, molte delle speculazioni vanno proprio in quella direzione.
F come Five, il quinto capitolo mai nato
Questa è stata la prima teoria ipotizzata dai fan, arrivata praticamente insieme all'annuncio di Silent Hill f. L'ultimo capitolo numerato del franchise è Silent Hill 4: The Room, uscito nel 2004. Il caso vuole che sia anche l'ultimo capitolo della saga principale sviluppato in Oriente. Fino a oggi. Il Team Silent (o ciò che ne restava, dopo che Keiichiro Toyama, Naoko Sato, Isao Takahashi e Takayoshi Sato avevano lasciato Konami) non ha più lavorato alla saga, e gli altri videogiochi di Silent Hill sono stati realizzati in Occidente: due da Climax Studios, nel Regno Unito (Silent Hill Origins e Silent Hill: Shattered Memories), uno in America da Double Helix (Silent Hill: Homecoming) e uno nella Repubblica Ceca da Vatra Games (Silent Hill: Downpour).
Se si fa eccezione per P.T. (2014) e per l'esperimento interattivo Silent Hill Ascension (2023), la serie è rimasta dormiente sin dal 2012, e si è di fatto "svegliata" con l'arrivo di Silent Hill: The Short Message (2024), un progetto gratuito diretto, tra l'altro, dallo stesso Motoi Okamoto. The Short Message è stato completamente sviluppato in Giappone da HexaDrive. Chiaramente, etichettare Silent Hill f come il "vero" quinto capitolo della saga sarebbe una trovata divertente, ma non proprio corretta per più di un motivo. Prima di tutto perché, come già scritto, il gioco si allontana molto dai canoni della serie. Si allontana perfino dalla città del New England, per stabilirsi invece nella prefettura di Gifu (la stessa di Shizuoka, la città giapponese che ha ispirato il nome di Silent Hill: i suoi kanji significano 静, shizu, silenzioso, calmo, e 岡, oka, collina). E poi perché è ambientato prima di tutti gli altri. Non è da escludere l'idea che possa essere un prequel. A quel punto la f potrebbe stare per First.
F come Flowers, tra bellezza e morte
Sin dalle prime presentazioni del videogioco, i fiori hanno ricoperto un ruolo importante per Silent Hill f. Erano un elemento centrale del primo teaser, nel quale erano onnipresenti in ogni scena: una liceale andava a trovare la tomba di qualcuno e la trovava coperta di strani fiori rossi, e poi una ragazza viaggiava su una barca, nel bel mezzo di un fiume spettrale, e delle infiorescenze le crescevano addosso. I fiori hanno continuato a essere la chiave in ogni apparizione di Silent Hill f: è da lì che provengono le creature, ed è sui corpi dei malcapitati catturati da questa forza malvagia che crescono. Perfino i mostri sono ricoperti di fiori.
Quelli di Silent Hill f, poi, non sono fiori qualsiasi: molti di quelli che appaiono sono chiamati higanbana, ovvero gigli del ragno rosso. Nella cultura giapponese, gli higanbana segnano il confine tra i vivi e i morti; si dice che accompagnino il passaggio alla non vita dei defunti perché rappresentano la transizione, dal momento che la loro presenza si affaccia con la fine dell'estate e l'arrivo dell'autunno. Un altro messaggio che si portano dietro è quello di presagio infausto, un presagio di morte. Il fiore è infatti altamente velenoso, al punto che veniva usato come deterrente per animali come talpe e ratti, a protezione dei campi. Inoltre, l'higanbana incarna perfettamente quella che Okamoto e gli altri presentano come chiave di lettura dell'opera: il rapporto che esiste tra la bellezza e il pericolo.
F come Femininity, il ruolo della donna nel Giappone degli anni '60
Il fiore è anche storicamente simbolo di femminilità. La percezione di cosa significhi essere donna secondo la società giapponese degli anni '60 è una delle tematiche principali di Silent Hill f, e anche il cuore pulsante di ciò che muove Hinako, la protagonista. Lo Showa è un periodo di grande transizione per la figura della donna, perché rappresenta un momento di cambiamenti anche per l'intera società giapponese. La lunghezza del periodo (che va dal 1926 al 1989) non è l'unico motivo: c'è anche il fatto che questi sessant'anni rappresentano il passaggio al Giappone moderno. Negli anni '60, in Giappone, il ruolo della donna era ancora per molti versi quello della ryosai kenbo (brava moglie, madre saggia): una donna subordinata al marito e confinata in casa. Nonostante i traguardi ottenuti dopo la seconda guerra mondiale - come il diritto di voto nel 1945 - la parità di genere era ancora un obiettivo lontanissimo.
Hinako Shimizu, però, non è una donna fiore. All'inizio del gioco trova un ritaglio di giornale in cui una ragazza in kimono sorride dalla copertina di una rivista. "Una donna è completa solo quando viene amata, la sua bellezza pura fa arrossire anche i fiori." Hinako è lontana da quell'ideale. Sua sorella Junko era l'unica a capirla in famiglia (anche Family è una parola importante in Silent Hill f), ma ha ceduto alle pressioni sociali, si è sposata ed è andata via di casa. Quando Hinako era una ragazzina, amava giocare con il suo amico Shu a palla, oppure con i bastoni, fingendo di essere un'eroina che difendeva la Terra dall'assalto degli alieni. Hinako non si sente delicata come un fiore; si sente pericolosa come un higanbana.
F come Fox, tra tradizione e inganno
Il kami che viene venerato a Ebisugaoka è Inari, divinità dell'agricoltura, della fertilità e delle volpi o, per meglio dire, delle kitsune. A Inari sono dedicati diversi santuari in Giappone. Il più famoso, che sicuramente conoscerete, è il Fushimi Inari Taisha, sul monte Fushimi, a Kyoto. È una delle immagini più caratteristiche del Paese: una sfilza infinita di torii rossi che si estendono a perdita d'occhio lungo la scalata al monte. Ma i santuari dedicati a Inari, in Giappone, sono moltissimi: si stima che siano un terzo del totale dei templi shintoisti. Le volpi sono inoltre un simbolo importante di Inari, perché sono le sue messaggere e, a volte, Inari stesso prende le sembianze di una volpe.
A Ebisugaoka è in corso una lotta tra modernità e tradizione, che non riguarda solo il ruolo della donna nella società, ma anche l'aspetto religioso nella vita dei cittadini. Razionale e irrazionale combattono quotidianamente, dal momento che, per via della superstizione, gli abitanti della città sono convinti che una maledizione di Inari li stia colpendo e abbia scatenato una malattia. Il tutto contro ogni parere del medico del villaggio, che cerca di spiegare l'accaduto secondo i canoni scientifici.
Il contrasto tra il tangibile e l'intangibile, che da sempre è uno dei canoni della serie, vive anche nell'alternarsi dei due piani di esistenza attraverso cui Hinako si sposta: Ebisugaoka da una parte; l'Otherworld dall'altra. Qui, come abbiamo visto nel trailer della Gamescom, un misterioso uomo che indossa una maschera di volpe la guida come una sorta di Virgilio attraverso lo spazio infernale.
Un altro dei canoni della saga è proprio il rapporto tra l'essere umano e dio. Silent Hill ha nel tempo costruito una complessa mitologia legata proprio all'esistenza di queste divinità e di culti che hanno a che fare con pratiche crudeli, volte a risvegliare angeli dell'apocalisse. In Silent Hill f, la presenza di Inari e soprattutto di altre divinità straniere, viene fortemente suggerita nel corso delle prime ore di gioco. Questo potrebbe far sì che Silent Hill f rappresenti una sorta di origin story per il culto in sé, e magari dia il via ad alcuni degli eventi che coinvolgeranno la città di Silent Hill.
F come Forma, la tassonomia di un'outsider
In botanica, la f è l'abbreviazione per il termine forma. Una forma è un rango tassonomico che viene utilizzato per indicare soggetti che differiscono in qualche modo specifico da altri che fanno parte delle stesse popolazioni naturali. In pratica, è usato in quei casi in cui piccole variazioni non giustificano una nuova specie o varietà, ma rappresentano comunque uno o più caratteri che differiscono dalla specie. Delle eccezioni. Come Hinako Shimizu.
Questa interpretazione della f nel titolo mette insieme molte delle altre considerazioni riportate nell'articolo: Hinako è un'outsider nella società giapponese del periodo Showa. È una che si sente fuori dal canone della donna come la vorrebbero gli uomini che ha attorno; addirittura il suo gruppo di amici la mette da parte perché la considera strana. Nella foto di famiglia, appare lontana dai propri genitori e da sua sorella Junko. Inoltre, l'interpretazione botanica rimanda alla metafora dei fiori. Secondo questa lettura, la ragazza farebbe parte della stessa specie, ma allo stesso tempo il suo disagio nascerebbe proprio dalla variazione, dalla diversità. Un fiore solitario: è per questo motivo che spesso le infiorescenze che crescono sulle pareti di Ebisugaoka si tendono per afferrarla e trascinarla, per omologarla. Ma Hinako non appartiene a loro. Anzi, Hinako non appartiene a nessuno se non a sé stessa.