Il settore tecnologico statunitense è scosso da un duro attacco diretto dalla Casa Bianca: il Presidente Donald Trump ha chiesto pubblicamente le dimissioni di Lip-Bu Tan, amministratore delegato di Intel, sostenendo che il dirigente sia "altamente in conflitto" a causa di presunti legami con aziende cinesi.
La richiesta è arrivata attraverso un post su Truth Social e ha immediatamente innescato un'ondata di incertezza intorno al futuro del gruppo di Santa Clara. Tan, che ha assunto la guida di Intel solo di recente, si trova ora al centro di un dibattito che intreccia questioni industriali, politiche e di sicurezza nazionale.
Le accuse e il contesto politico
A dare forza alle pressioni presidenziali sono state anche iniziative di alcuni esponenti repubblicani al Congresso, che hanno inviato una lettera al consiglio di amministrazione di Intel chiedendo chiarimenti sui rapporti passati di Tan con il tessuto industriale cinese. Secondo le ricostruzioni, l'attuale CEO avrebbe avuto in passato un ruolo di rilievo in circa 40 aziende cinesi e partecipazioni, anche se minoritarie, in oltre 600 società.
Tan avrebbe successivamente dismesso tali posizioni, ma per i critici la sola esistenza di questi legami crea un potenziale conflitto d'interessi, soprattutto considerando che Intel rappresenta uno dei pilastri strategici della produzione di chip negli Stati Uniti
Rischi per l’immagine e per la governance di Intel
Il momento per Intel non è dei più facili: l'azienda sta affrontando un periodo di scelte strategiche delicate per riconquistare competitività sul mercato globale dei semiconduttori. L'ipotesi di un cambio improvviso ai vertici, soprattutto sotto pressione politica, rischia di destabilizzare i piani industriali e di alimentare preoccupazioni tra investitori e partner commerciali.
Il conflitto di interessi ipotizzato non implica automaticamente violazioni di legge, ma in un clima di crescente rivalità tecnologica tra Washington e Pechino, anche semplici sospetti possono trasformarsi in un problema di reputazione capace di influire su rapporti istituzionali e contratti strategici.