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Whatsapp, misura cautelare nei confronti di Meta dall’Antitrust: stop alle condizioni che penalizzano i chatbot IA rivali

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato impone a Meta la sospensione delle condizioni che escludono chatbot IA concorrenti da WhatsApp.

NOTIZIA di Stefania Netti   —   24/12/2025
Meta AI WhatsApp

Dopo l'istruttoria avviata a luglio 2025 per presunto abuso di posizione dominante, l'Antitrust ha adottato una misura cautelare nei confronti di Meta, riferendoci in particolar modo a WhatsApp. L'introduzione di Meta AI sulla piattaforma ha sollevato criticità non tanto per la funzione in sé, quanto per l'uso di un'app con una posizione di forza nel mercato della messaggistica. A incrinare ulteriormente le cose sarebbero le condizioni contrattuali che, di fatto, impediscono alle imprese concorrenti nel settore dei chatbot IA di operare su WhatsApp. Secondo l'Antitrust, la condotta di Meta è di natura abusiva e limitante nei confronti di altri servizi di Chatbot IA. Vediamo meglio i dettagli.

La misura cautelare

Facciamo prima un passo indietro. Il procedimento è stato ampliato lo scorso 25 novembre, con avvio del sub-procedimento cautelare, in merito all'applicazione delle nuove condizioni contrattuali previste dai WhatsApp Business Solution Terms. Quest'ultime sono state introdotte il 15 ottobre, con piena efficacia entro il 15 gennaio 2026, e prevedono l'esclusione assoluta da WhatsApp delle imprese concorrenti di Meta AI (con riferimento ai servizi di chatbot). L'autorità ha quindi ritenuto che "sussistano i requisiti necessari per l'adozione della misura cautelare in relazione agli effetti della condotta sul territorio italiano".

Meta AI e WhatsApp
Meta AI e WhatsApp

Secondo quanto riportato ufficialmente, "la condotta di Meta sembra avere natura abusiva, perché suscettibile di limitare la produzione, gli sbocchi o lo sviluppo tecnico nel mercato dei servizi di Chatbot AI, a danno dei consumatori. Inoltre, il comportamento di Meta può arrecare un danno grave e irreparabile, durante il tempo necessario per lo svolgimento dell'istruttoria, alle dinamiche competitive nel mercato interessato, pregiudicandone la contendibilità".

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Cosa cambia adesso, quindi? Stando alla misura cautelare, Meta deve sospendere immediatamente queste condizioni contrattuali, in modo da preservare l'accesso a WhatsApp ai chatbot concorrenti (tramite API). L'Autorità italiana, si legge, è in coordinamento con la Commissione europea per assicurare che la condotta di Meta venga affrontata nella maniera più efficace.

La risposta di Meta

Un portavoce di Meta ha espresso totale disaccordo al riguardo: "La decisione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato è infondata. L'emergere di chatbot di intelligenza artificiale sulle nostre Business API ha messo sotto pressione i nostri sistemi, che non erano stati progettati per supportare questo tipo di utilizzo. L'Autorità italiana parte dal presupposto che WhatsApp sia, in qualche modo, un app store di fatto. I canali di accesso al mercato per le aziende di IA sono gli app store, i loro siti web e le partnership di settore, non la piattaforma WhatsApp Business. Faremo ricorso".