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OpenAI ha confermato di condividere le conversazioni tra gli utenti e ChatGPT con le autorità

OpenAI ha affermato, tramite un post sul proprio blog ufficiale di aver condiviso delle conversazioni tra gli utenti e il proprio chatbot (ChatGPT) con le autorità.

NOTIZIA di Francesco Messina   —   02/10/2025
ChatGPT

La diffusione globale di ChatGPT ha rivelato un utilizzo inaspettato della tecnologia: gli utenti non la interrogano solo per codificare o scrivere, ma anche per cercare coaching, consigli sulla vita e persino sostegno emotivo in momenti di grave difficoltà. Di fronte a questo scenario, e in seguito a recenti "episodi drammatici", OpenAI ha sentito la profonda responsabilità di fare chiarezza e rafforzare le proprie misure di sicurezza.

Il sistema è progettato per riconoscere i segnali di disagio mentale e risponde con empatia, non fornendo mai istruzioni relative all'autolesionismo. Per i casi di potenziale danno fisico a terzi, la conversazione viene invece inoltrata a un team umano per l'analisi e l'eventuale segnalazione alle forze dell'ordine.

ChatGPT: un sistema non infallibile

Nonostante questi protocolli, l'azienda ammette che il sistema non è infallibile. Qui sta il potenziale problema: sebbene le difese funzionino bene negli scambi brevi, tendono a indebolirsi nelle conversazioni lunghe. Un utente in crisi che dialoga per molto tempo può vedere il modello scivolare in risposte che contraddicono l'addestramento di sicurezza.

OpenAI accontenta gli utenti: adesso GPT-5 è più amichevole OpenAI accontenta gli utenti: adesso GPT-5 è più amichevole

OpenAI sta lavorando intensamente per rafforzare le mitigazioni in questi contesti prolungati e per perfezionare il meccanismo di blocco dei contenuti, talvolta troppo permissivo a causa di una sottovalutazione della gravità. L'aggiornamento a GPT-5, che vanta miglioramenti del 25% nella prevenzione della dipendenza emotiva e nella gestione delle emergenze, rappresenta un passo avanti, ma la sfida è costante.

ChatGPT: uno sguardo al futuro

Guardando al futuro, OpenAI intende espandere gli interventi a un maggior numero di crisi, localizzare le risorse di emergenza a livello globale e, in un progetto a lungo termine, creare una rete di terapeuti certificati contattabili direttamente tramite ChatGPT. Particolare attenzione è rivolta agli adolescenti, con l'implementazione di protezioni mirate e l'introduzione del controllo parentale e la possibilità di designare contatti di emergenza fidati.

ChatGPT
ChatGPT

La tecnologia si ritrova così a navigare un delicato equilibrio tra supporto emotivo e responsabilità medica, un terreno che richiede costante cautela e supervisione esperta. Allo stesso tempo, però, permane, soprattutto fra gli utenti, la sensazione di vedere la propria privacy violata o comunque una diffusione di informazioni, in teoria riservate a quella conversazione, non volontaria o non consapevole. Il tema è molto complesso e delicato, che cosa ne pensate?