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Super Mario Galaxy 1 + 2, la recensione: torniamo a vedere le stelle!

Il 2 ottobre arrivano su Switch (e Switch 2) Super Mario Galaxy e Super Mario Galaxy 2: li abbiamo rigiocati, sono ancora eccellenti?

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   30/09/2025
Super Mario Galaxy torna su Switch
Super Mario Galaxy + Super Mario Galaxy 2
Super Mario Galaxy + Super Mario Galaxy 2
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Se dopo più di quindici anni parlano ancora di te, qualcosa di speciale dovrai pur avere. Super Mario Galaxy venne pubblicato nel 2007 e il suo seguito, Super Mario Galaxy 2, realizzato per un "eccesso di idee" residuo tra gli sviluppatori, nel 2010: entrambi uscirono su Wii, una console che ha fatto la storia.

"Fatto la storia" è un'affermazione che ad alcuni non piacerà: sia per l'astio maturato ai tempi da parte dei giocatori tradizionali, sia per alcuni fan Nintendo che, paradossalmente, hanno mal digerito quel periodo di successo dell'azienda, ottenuto "nonostante" loro, e non attraverso l'utenza storica. Ciò non toglie che Wii abbia segnato un'epoca e la serie di Super Mario Galaxy sia stata, indubbiamente, la sua gemma più preziosa.

L'effetto nostalgia generato da questa coppia, talmente particolare da essere parzialmente avulsa dagli altri Super Mario tridimensionali, è straordinario: rapportabile per la Generazione Z a quello scaturito dai Super Mario Bros. (1, 3, World) per i millennial. Per molte persone nate tra il 1997 e il 2003, Super Mario Galaxy è il gioco dell'infanzia per antonomasia.

Le malinconiche fiabe di Rosalinde sono state estese a Super Mario Galaxy 2
Le malinconiche fiabe di Rosalinde sono state estese a Super Mario Galaxy 2

Adesso quelle persone si stanno avvicinando ai trent'anni, e non casualmente Nintendo ha scelto Super Mario Galaxy come tema per il prossimo film sull'idraulico. Perché quel gioco ha segnato un'intera generazione, ben più del coevo, e largamente più venduto, New Super Mario Bros. Wii.

Il motivo è molto semplice: Super Mario Galaxy era, ed è, un'opera visionaria. Straordinaria nel senso più puro del termine. Assieme al seguito, tornerà su Switch (e Switch 2) il 2 ottobre.

Adattamento per Switch e Switch 2

Super Mario Galaxy era già stato inserito all'interno di Super Mario 3D All-Stars, mentre il sequel viene riproposto per la prima volta dai tempi di Wii. I due titoli sono acquistabili singolarmente per 39,99 Euro, o assieme a 69,99 Euro: in quest'ultimo caso, ovviamente, risparmiereste circa 10 Euro per la coppia. Sulla home avrete comunque due icone distinte: i giochi non sono unificati, rimangono due esperienze diverse, vengono soltanto venduti assieme, nel caso in cui si voglia.

Super Mario Galaxy e Super Mario Galaxy 2, su Switch 2, sono giocabili - con upscaling - a 4K
Super Mario Galaxy e Super Mario Galaxy 2, su Switch 2, sono giocabili - con upscaling - a 4K

Non si tratta, però, di rifacimenti: l'aspetto visivo è stato modernizzato, ma non particolarmente migliorato. Le texture sono state aggiornate, ma l'aspetto generale rimane fedele a quello apprezzato su Wii, dov'erano comunque i giochi più belli (o tra i più belli, volendo stare sul vago). Su Switch potrete giocare sul televisore a Super Mario Galaxy 1 e 2 a 1080p, mentre su Switch 2 (senza costi ulteriori, è bene sottolinearlo di questi tempi), attraverso un upscaling, a 4K.

Sulla nuova console Nintendo è possibile anche approcciare il multiplayer sfruttando il Joy-Con come mouse, una modalità piacevole ma, per sua stessa natura, comunque secondaria. Sia su Switch che su Switch 2 è stata aggiunta una Modalità Assistita, così da rendere meno complessa l'avventura (un'opzione abbastanza superflua, secondo noi), e in Super Mario Galaxy 2 è stato introdotto un altro Libro di Rosalinda, con una favola inedita e nuove illustrazioni. Le (eccelse) colonne sonore di entrambi i titoli sono state integrate nelle rispettive schermate iniziali: Super Mario Galaxy, non va dimenticato, è stato il primo gioco di Nintendo a vantare una OST orchestrata.

I giochi

Super Mario Galaxy è il capolavoro di Yoshiaki Koizumi ed è stato plasmato a partire da un'idea di Shigeru Miyamoto, dalla sua volontà di creare un gioco d'azione con movimenti su superfici sferoidali.

Muoversi sulle sfere è ancora incredibile come ai tempi dell'uscita
Muoversi sulle sfere è ancora incredibile come ai tempi dell'uscita

Ai tempi, Nintendo era ossessionata dall'idea di rendere Super Mario tridimensionale tanto accessibile, e tanto venduto, quanto la controparte in due dimensioni. L'idea di Super Mario Galaxy, in questo senso, sembrava perfetta: la telecamera era sostanzialmente fissa, togliendo le responsabilità di gestione al giocatore, e l'esplorazione verso qualsiasi direzione, perfino a testa in giù, garantiva quel grado di tridimensionalità che i percorsi lineari, punto focale del level design del gioco, avrebbero altrimenti rimosso. Quindi: niente telecamera da controllare da parte dell'utente e dei sentieri in cui la Superstella venisse posta alla fine di un percorso, similmente all'asta della bandiera dei primi Super Mario.

In Super Mario Galaxy, pur meno complessa, era ancora presente una zona di raccordo paragonabile al Castello di Peach di Super Mario 64, ovvero l'Osservatorio di Rosalinda, un personaggio ormai "storico" introdotto proprio in questo gioco (assieme ai suoi Sfavillotti). In Super Mario Galaxy 2 il concetto di linearità era stato ulteriormente esacerbato, con una piccola navicella (a forma della testa dell'idraulico) a fungere da mezzo di locomozione, e di riposo tra le varie sfide, tra una galassia e l'altra.

Nei due giochi, ci si sposta da un pianeta all'altro
Nei due giochi, ci si sposta da un pianeta all'altro

In entrambi i Super Mario Galaxy i controlli del protagonista sono più rigidi, maggiormente "legati" che negli altri episodi tridimensionali. È una scelta consapevole di game design: vista la stranezza dei movimenti dell'avventura, con le sue bizzarrie gravitazionali, era necessario rendere gli spostamenti più guidati, meno malleabili. Una decisione che genera pro e contro, ovviamente: da una parte rende le due avventure più godibili, dall'altra sono i giochi in cui il percorso di Super Mario è meno "plasmabile" in relazione all'abilità dell'utente. Che sia stata una scelta è evidente da certe situazioni in cui, al contrario, i controlli raggiungono la perfezione assoluta: quando Super Mario si aggrappa alla liana nell'Atollo del primo Super Mario Galaxy, o quando pattina sul ghiaccio, con dei movimenti dall'insuperata eleganza.

Antiquato

Abbiamo rigiocato per intero entrambi i Super Mario Galaxy, senza completarli al 100% e, nonostante l'eccellenza generale, abbiamo notato alcuni aspetti in cui sono - inevitabilmente - invecchiati.

La grafica avrebbe meritato un ammodernamento migliore
La grafica avrebbe meritato un ammodernamento migliore

Sebbene la risoluzione sia stata alzata e nonostante le due avventure appaiano ancora belle da vedere, anche grazie allo stile grafico più ambizioso, ricercato e centrato degli standard della serie, è ovvio che l'aspetto visivo sia la componente del gioco che risulta più antiquata. È un vero peccato che non abbia ricevuto un trattamento in stile Metroid Prime Remastered, un gioco che appare, per miracolo, com'era nei ricordi - pur essendo totalmente diverso.

Molti hanno criticato l'eccessivo numero di Lune in Super Mario Odyssey, e la conseguente assenza di catarsi all'ottenimento delle stesse: un'affermazione che contiene delle verità. Viceversa, chi è cresciuto con Super Mario Odyssey, troverà alcune aree bonus di Super Mario Galaxy del tutto accessorie: abituati a ricevere Lune per ogni attività che comporti più di 15 secondi di sfida, alcune aree bonus, con 3 Funghi 1-UP come ricompensa, sembreranno piuttosto inutili.

Il personaggio di Rosalinda è stato introdotto proprio in Super Mario Galaxy
Il personaggio di Rosalinda è stato introdotto proprio in Super Mario Galaxy

L'elemento invecchiato peggio però, in ambito di level design, è la necessità di "uscire" da una Galassia una volta raccolta una Superstella: in certi casi è una necessità, ovvero quando la disposizione degli elementi muta tra una missione e l'altra, in altri è una forzatura che, dopo Super Mario Odyssey, risulta molto fastidiosa. Ci sarebbe un'altra Superstella da prendere lì vicino e invece bisogna affrontare daccapo l'intero percorso, senza alcun motivo logico o pratico.

Anche il sistema di controllo ha le sue rigidità. E non ci riferiamo ai già descritti movimenti "legati" dell'idraulico. L'inquadratura fissa o scarsamente mobile, introdotta per facilità d'accesso (e per le limitazioni stesse di Wii), è fastidiosa: soprattutto nelle aree più aperte di certe galassie del primo capitolo. Anche per questa scelta, nelle più piccole superfici sferoidali, a volte l'idraulico inizia a girare in tondo per una o due volte, indipendentemente dalla vostra volontà, perché ha memorizzato dei comandi - presumibilmente - in controtendenza con l'andamento della telecamera.

Yoshi, assente nel primo episodio, era una delle novità di Super Mario Galaxy 2
Yoshi, assente nel primo episodio, era una delle novità di Super Mario Galaxy 2

Infine, i motion control. Ai tempi di Wii, Nintendo li incastrava ovunque: dove erano utili e migliori dei tradizionali, ma anche dove non servivano a niente. Il puntatore è ancora una delle eccezionalità di Super Mario Galaxy, mentre certe missioni coi controlli di movimento, in cui bisogna cavalcare una manta, un uccello o una sfera, sembrano provenire da un'altra epoca, e avrebbero funzionato altrettanto bene con gli stick analogici.

Anche per queste sezioni, vi consigliamo di giocare i due Super Mario Galaxy a Joy-Con separati, e sul televisore: sia per avere la mano libera per il puntatore, così da raccogliere comodamente le Astroschegge, sia per i motion control. Metà della nostra avventura l'abbiamo affrontata in portabilità: è sicuramente giocabile, ma non altrettanto comoda o coinvolgente.

Virtuosismi spaziali

Parlare dei difetti di Super Mario Galaxy è giusto, ma significa anche dissezionare l'opera. Perché nel suo complesso questa coppia, vecchia ormai di quindici anni, è ancora stupefacente. Ciò che propongono i due Super Mario Galaxy, il primo più riuscito a livello estetico, il secondo più coerente e profondo come level design, è tuttora senza rivali. Controllare Super Mario su un piccolo pianeta a forma di fagiolo, vederlo sparire oltre l'orizzonte e, senza alcuna transizione, riapparire dall'altro lato, il tutto mentre si raccolgono oggetti ed evitano nemici e buchi neri, è sorprendente come lo era nel 2007.

I virtuosismi esperienziali che si concede - e soprattutto ci concede - Super Mario Galaxy, lasciano a bocca aperta: ci si ritrova a testa in giù, o a gravitare attorno a una piccola sfera dopo un salto, con un motore fisico che non va mai in difficoltà, come se fosse l'attività più normale del mondo. È stato creato per rendere Super Mario più accessibile e invece ha originato un mondo straordinario e visionario, una favola interattiva con personaggi e paesaggi onirici, che non è possibile trovare altrove.

Conclusioni

Versione testata Nintendo Switch 2
Digital Delivery Nintendo eShop
Multiplayer.it
8.5
Lettori (11)
8.3
Il tuo voto

Per l'importanza dei giochi e la vicinanza col secondo film, ci saremmo aspettati uno sforzo in più: un trattamento grafico in stile Metroid Prime Remastered, qualche ritocco a certi dettagli del design dei livelli, come i controlli di movimento forzati, o la necessità di uscire dalle Galassie dopo una Superstella. I giochi originali però sono talmente ben fatti che l'innalzamento della risoluzione li rende comunque gradevoli, le musiche sono eccelse e i movimenti risultano tuttora unici, anche quindici anni dopo. I due Super Mario Galaxy sono talmente belli e immaginifici da trascendere la loro stessa serie. Sono il sogno di un bambino scomposto nei suoi elementi basilari, in gocce di mare, zucchero e stelline parlanti, riamalgamati poi in forme nuove, visitabili con acrobazie gravitazionali fantasiose e straordinarie, incorniciate dalle favole malinconiche di Rosalinda e da quei balzi verso il sublime, assecondati dagli afflati sinfonici, così rari per Super Mario e Nintendo. Sono due capolavori, non casualmente hanno segnato l'infanzia dei primi esponenti della Generazione Z, esattamente come Super Mario Bros., 3 e World avevano plasmato l'immaginario dei Millennial.

PRO

  • Due giochi visionari
  • Virtuosismi ludici senza paragoni
  • Una favola interattiva, per scenari e personaggi
  • Colonna sonora eccelsa
  • Game design benedetto

CONTRO

  • Grafica vecchia, nonostante l'aumento della risoluzione
  • Alcuni dettagli, dei controlli e del level design, andrebbero aggiornati