Il grande Tomonobu Itagaki ha recentemente detto addio a questo mondo. Ci fa quindi piacere segnalare una delle sue ultime interviste, concessa al sito VGP Play, in cui l'autore di tanti videogiochi memorabili ha avuto modo di parlare di diversi argomenti, come il periodo in cui è stato dipendente dal gioco d'azzardo e la nascita della serie Dead or Alive, una delle sue opere più celebri.
Una storia importante
VGP Play presenta il video con delle parole davvero sentite: "Abbiamo avuto l'onore di realizzare una delle ultime interviste a Tomonobu Itagaki, uno dei creatori più iconici dell'industria videoludica. Un viaggio attraverso la sua carriera, dalle origini di Dead or Alive e Ninja Gaiden fino alle riflessioni più personali sul suo percorso creativo e sulla sua visione del futuro del gaming."
Come detto, l'intervista ha dato modo a Itagaki di parlare di moltissimi argomenti, svelando il suo lato più umano, come quando ha raccontato del suo rapporto con il gioco d'azzardo: "In quel periodo ero completamente immerso nel gioco d'azzardo. Passavo intere giornate chiuso nelle sale di mahjong, senza alcun interesse per ciò che accadeva nel mondo dei videogiochi. È stato un momento della mia vita dominato dal rischio e dall'adrenalina, e forse proprio quella sensazione di sfida continua, di vincita o perdita, mi ha poi spinto a cercare lo stesso brivido nello sviluppo dei miei giochi."
Itagaki era una persona davvero competitiva, come appare chiarissimo quando parla della nascita di Dead or Alive e di cosa lo spinse a crearlo: "Quando decisi di creare Dead or Alive, sapevo di voler realizzare qualcosa che potesse competere con i migliori picchiaduro del mondo. Non avevo esperienza nel genere, ma avevo una visione chiara: un gioco dinamico, elegante e intenso, dove ogni colpo fosse una dichiarazione di stile e ogni combattimento una danza di tecnica e passione. Così è nata una serie capace di unire spettacolo, emozione e complessità strategica."
La sua competitività è evidente anche quando parla del confronto tra Tecmo (la compagnia in cui è cresciuto) ed EA per i giochi di football americano: "Quando Electronic Arts lanciò il suo nuovo videogioco di football americano, tutto cambiò da un giorno all'altro. Noi di Tecmo avevamo costruito un impero con Tecmo Super Bowl, ma EA arrivò con un titolo tecnicamente superiore, più realistico, visivamente impressionante. Fu una guerra improvvisa, combattuta con le armi del design e della tecnologia, e mi ritrovai a capire per la prima volta quanto potesse essere spietata e stimolante l'industria dei videogiochi."
Il gioco che però gli ha permesso di esprimere al meglio la sua personalità è stato Ninja Gaiden: "Con Ninja Gaiden ho voluto creare un'esperienza estrema, dove ogni errore si paga caro e ogni vittoria è conquistata con sudore. Il protagonista, Ryu Hayabusa, è la mia idea di eroe perfetto: disciplinato, solitario, tormentato. Un guerriero che combatte non solo contro i nemici, ma contro il proprio destino. Attraverso di lui ho cercato di esprimere la mia stessa visione della vita e dello sviluppo: una sfida costante, senza compromessi."
Insomma, guardate la video intervista completa, perché ne vale davvero la pena.