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L'etichetta energetica per gli smartphone è obbligatoria da oggi: cosa cambia e come leggerla

Dal 20 giugno 2025, le nuove regole UE introducono un'etichetta per smartphone e tablet, che valuta sostenibilità e impatto ambientale dei dispositivi.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   20/06/2025
La nuova etichetta energetica smartphone

Dal 20 giugno 2025, un nuovo sistema di etichettatura obbligatoria per smartphone e tablet è entrato in vigore nell'Unione Europea. Formalizzata dai regolamenti (UE) 2023/1669 e 2023/1670, questa introduce una scheda tecnica pubblica che mira a fornire una valutazione oggettiva delle prestazioni ambientali e della sostenibilità dei dispositivi. È importante sottolineare che gli apparecchi già immessi sul mercato prima dell'entrata in vigore delle nuove norme non sono soggetti a questo obbligo.

L'obiettivo primario è contrastare l'obsolescenza programmata e promuovere un consumo più consapevole e responsabile.

La nuova etichetta per gli smartphone

La nuova etichetta, concettualmente simile a quelle già adottate per gli elettrodomestici, è specificamente concepita per informare il pubblico sull'efficienza energetica, la facilità di riparazione, la robustezza strutturale e la durata della batteria dei dispositivi elettronici. Le nuove disposizioni includono tutti i telefoni cellulari e i tablet con schermi fino a 17,4 pollici, compresi i cosiddetti "feature phone" e i telefoni cordless. Temporaneamente esclusi da questa regolamentazione rimangono i dispositivi con display arrotolabile e quelli equipaggiati con sistema operativo Windows, per i quali sono previste normative separate in futuro.

La nuova etichetta per smartphone e tablet
La nuova etichetta per smartphone e tablet

Di seguito riportiamo nuovamente la legenda che permette di leggere l'etichetta che vedete qui sopra:

  • I) codice QR, dal quale il consumatore può accedere a dettagli aggiuntivi sul dispositivo;
  • II) marchio;
  • III) identificativo del modello per identificare dispositivo e produttore in modo univoco;
  • IV) scala delle classi di efficienza energetica (da A a G);
  • V) classe di efficienza energetica: la classe viene definita dall'Indice di Efficienza Energetica, calcolato usando parametri come durata per ciclo (in ore), tensione nominale (in Volt) e capacità nominale della batteria (in mAh);
  • VI) durata della batteria per ciclo, in ore e minuti per carica completa della batteria (misurata con test standardizzato);
  • VII) classe di affidabilità in caso di caduta libera ripetuta (da 1 metro);
  • VIII) classe di riparabilità, basata su parametri come difficoltà di smontaggio, tipo di elementi di fissaggio utilizzati, attrezzatura necessaria, disponibilità dei ricambi, aggiornamenti software e non solo;
  • IX) durata della batteria in cicli (numero di cicli garantiti prima che la capacità scenda all'80% di quella nominale);
  • X) grado di protezione da agenti esterni (certificazioni IP);
  • XI) numero del regolamento in questione.

L'introduzione di questa etichetta impone anche precise responsabilità strutturali ai produttori. Questi ultimi sono ora tenuti a garantire la disponibilità di ricambi essenziali e a fornire aggiornamenti software gratuiti per un periodo minimo di cinque anni. Per assicurare l'affidabilità delle informazioni riportate sull'etichetta, i test di laboratorio dovranno seguire metodologie standardizzate e rigorose, senza alcuna possibilità di manomissione software durante le prove di verifica. La supervisione dell'applicazione di queste norme spetta agli Stati membri, sebbene in Italia l'ente designato per il controllo non sia ancora stato ufficialmente chiarito.

Nuova etichetta energetica per smartphone e tablet con dati su batteria e riparabilità: ecco come leggerla Nuova etichetta energetica per smartphone e tablet con dati su batteria e riparabilità: ecco come leggerla

Nonostante questa incertezza, le sanzioni previste per eventuali inadempienze sono già attive e pronte per essere applicate. Secondo le proiezioni della Commissione Europea, si stima che questa riforma possa generare un risparmio netto complessivo di circa 20 miliardi di euro entro il 2030. Gran parte di questo risparmio deriverebbe dall'allungamento della vita utile dei dispositivi, che compenserebbe ampiamente un previsto aumento dei costi di riparazione, stimato in 800 milioni di euro, e un risparmio marginale sulle bollette elettriche per la ricarica, quantificabile in 600 milioni di euro.

Per i produttori di fascia alta, come colossi del settore quali Apple e Samsung, che già da tempo integrano elevati standard di qualità, riparabilità e supporto software nei loro prodotti, l'adeguamento alle nuove disposizioni dovrebbe avvenire senza particolari difficoltà. La situazione si presenta invece più complessa per i marchi che operano nella fascia bassa del mercato: vi è il rischio concreto che l'introduzione di queste regole possa portare a un aumento generalizzato dei prezzi per i modelli entry-level, impattando così i consumatori con minore capacità di spesa.

Nonostante il generale consenso sull'importanza di questa iniziativa, non mancano le osservazioni critiche. Altroconsumo, ad esempio, afferma che la classificazione energetica basata sull'efficienza pura potrebbe penalizzare i dispositivi equipaggiati con batterie di maggiore capacità: un telefono dotato di una batteria piccola ed efficiente, ma che richiede ricariche frequenti, potrebbe ottenere un punteggio più elevato rispetto a un modello con una batteria più capiente e duratura, ma meno "ottimizzata" sotto il profilo del rapporto tra consumo e capacità.

Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto Honor ha annunciato la data di Magic V5, affermando che sarà il pieghevole più sottile di sempre.