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Commodore International contrattacca e sostiene che i trademark di Commodore Industries non siano validi

Si infiamma la battaglia legale fra la neonata Commodore International e Commodore Industries, con la prima che sostiene l'invalidità dei trademark registrati dalla compagnia italiana.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   14/12/2025
Il logo di Commodore 64

Si infiamma la guerra legale tra i nuovi marchi Commodore, con il contrattacco di Commodore International che ha recentemente risposto alle richieste di Commodore Industries di evitare l'utilizzo dello storico marchio sostenendo che i trademark registrati dalla compagnia fondata nel 2017 non siano validi dal punto di vista legale.

La situazione è piuttosto ingarbugliata: nel 2017 lo storico marchio responsabile di Commodore 64 e Amiga è stato rilanciato da Commodore Industries, di fatto una compagnia completamente nuova creata dall'italiano Luigi Simonetti con lo scopo di infondere nuova vita a Commodore.

Più di recente è nata Commodore International, fondata dallo youtuber Christian "Peri Fractic" Simpson con l'acquisto del marchio storico Commodore Corporation B.V. da una società olandese, ma la questione ha subito fatto scattare un contrasto fra le due compagnie.

Una guerra legale sul rilancio di Commodore

Qualche settimana fa è emerso che Commodore Industries non vuole che la rediviva Commodore International usi lo storico nome, sostenendo di essere aperta a possibili collaborazioni ma intenzionata anche a tutelare i propri diritti "sulla base di motivi legali e sostanziali".

Questi diritti sarebbero però messi in dubbio nella risposta di Commodore International, poiché le registrazioni dei trademark effettuate da Commodore Industries sarebbero state "concesse in modo improprio e sono non valide dal punto di vista giuridico".

Il consulente legale della nuova compagnia, John Errico, ha riferito che "Commodore International Corporation ha la responsabilità di proteggere la propria eredità e preservare la fiducia della comunità nel nome originale Commodore", si legge in un comunicato ufficiale.

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"Ci impegniamo profondamente nel salvaguardare il marchio da prodotti non autorizzati e non approvati, e proteggere i marchi Commodore dall'uso non autorizzato è fondamentale. La nostra decisione di intraprendere questa azione legale non è stata presa alla leggera, ma solo dopo aver esaurito tutti gli altri metodi ragionevoli per risolvere la questione".

Pare insomma che la collaborazione tra le due compagnie sia alquanto esclusa dal tavolo: "Il nostro obiettivo è impedire che il nome Commodore venga utilizzato in modi che potrebbero confondere la comunità o il mercato. Riconosciamo e apprezziamo profondamente la passione e la dedizione della comunità Commodore, che ha mantenuto vivo lo spirito del marchio per decenni. Il nostro obiettivo è proteggere tale eredità e promuovere un ambiente positivo e creativo per tutti coloro che amano Commodore, nel passato, nel presente e nel futuro".

Non ci saranno ulteriori commenti sulle procedure legali, ma Commodore International ha riferito che "Le parti interessate a creare prodotti ed esperienze Commodore con licenza ufficiale potranno avviare le trattative con CIC nelle prossime settimane, quando verrà lanciato uno strumento ufficiale per la gestione delle licenze".

Nel frattempo dovrebbe essere in arrivo (almeno per chi ha effettuato le prime prenotazioni) il C64 Ultimate, una macchina basata sull'emulazione di tipo FPGA dell'originale home computer a 8-bit, che a quanto pare ha già venduto una grande quantità di unità.