20

Ninja Gaiden 4: abbiamo provato il grande ritorno della serie

Al Tokyo Game Show abbiamo provato una nuova demo di Ninja Gaiden 4, la grande rinascita della saga sotto la supervisione di PlatinumGames e del Team Ninja.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   05/10/2025
Ninja Gaiden 4
Ninja Gaiden 4
Ninja Gaiden 4
Articoli News Video Immagini

Fino a qualche tempo fa sarebbe stato semplicemente impensabile immaginare che, nel corso di una singola annata, avrebbero visto la luce del sole due diversi capitoli della serie Ninja Gaiden. E questo perché era addirittura dal 2013 che i rappresentanti di Koei Tecmo non facevano menzione della serie legata a doppio filo al nome di Ryu Hayabusa, una saga che sì, il successo di Tecmo l'ha costruito mattone su mattone fin dal grande exploit dell'epoca Nes, ma che nella scorsa decade si è totalmente fatta da parte dinanzi alle nuove produzioni del Team Ninja, sulla scia di Nioh, alla volontà di prendere ispirazione dai soulslike, nonché ad altre derive distanti dalla tradizione dello studio.

E invece eccoci qui: dapprima è stato il momento di Ninja Gaiden: Ragebound, titolo che è andato a solleticare le radici stesse della saga, dopodiché, durante un evento a firma Xbox, Ninja Gaiden 4 si è finalmente manifestato di fronte a un pubblico di appassionati che l'attendevano come una sorta di messia. Questo progetto ha avuto una storia particolare: finanziato e desiderato dalla stessa Microsoft, ha conosciuto il coinvolgimento di PlatinumGames - che si è fatta a carico del maggior peso dello sviluppo - mentre il Team Ninja ha fornito il suo contributo e ha esercitato la curatela sul marchio. Al Tokyo Game Show abbiamo provato Ninja Gaiden 4, scoprendo un videogioco d'azione che riporta sì in vita la saga di Tecmo, ma più di ogni altra cosa fa sfoggio della firma di PlatinumGames.

Ci sono cose che non cambiano mai

Ci sono alcune cose che non cambiano mai, e una di quelle è la scarsa importanza riservata alla narrazione, e va benissimo così, perché la trama è solamente un pretesto per sguainare la spada e mietere orde d'avversari. Il (primo) protagonista di Ninja Gaiden 4 è Yakumo, shinobi appartenente al Raven Clan impegnato nella ricerca della Sacerdotessa responsabile delle attuali condizioni di Tokyo, ormai trasformata in un gigantesco campo di battaglia pattugliato da orde di creature che sembrano uscite da un romanzo cyberpunk. Trovata la sua preda, Yakumo sarebbe incaricato di ucciderla, ma la donna riesce a convincerlo a risparmiarle la vita e a collaborare con lei per resuscitare il Dark Dragon con la promessa di liberarsene una volta e per sempre.

Tokyo si è trasformata in un incubo cyberpunk
Tokyo si è trasformata in un incubo cyberpunk

E qui entra in scena il secondo protagonista dell'opera, ovvero il leggendario Ryu Hayabusa, il cui destino sembra contrapposto rispetto a quello di Yakumo: il caro vecchio ninja, infatti, è affiliato alla fazione che ha imprigionato la Sacerdotessa, dunque è pacifico che la coppia di guerrieri si troverà a procedere lungo binari paralleli. Questo pot-purri a base d'ignoranza (in senso positivo) mescolata alla tradizione di Tecmo non è altro che la classica scintilla pensata per portare i due comprimari a fare a fette orde di nemici soprannaturali - nello specifico dei cyber-samurai - in un'ambientazione estremamente ispirata. E questo non è assolutamente un difetto, perché ciò che conta davvero, nella serie Ninja Gaiden, è il puro e semplice combattimento.

Il gameplay

C'è una considerazione obbligatoria che bisogna fare parlando di Ninja Gaiden 4: la formula di gameplay si presenta in maniera molto diversa rispetto alla tradizione della serie. E questa considerazione non ha niente a che vedere con la qualità effettiva del progetto, con il fatto che si tratti o meno di un grande videogioco action, ma è semplicemente di un dato di fatto: la firma di PlatinumGames e del director Yuji Nakao si sente tantissimo, al punto tale che l'esperienza è decisamente più vicina alla filosofia della ex fucina di Hideki Kamiya che alla tradizione ultradecennale del Team Ninja.

Ninja Gaiden è sempre stata una serie particolare, legata a un livello di sfida proibitivo, soprattutto a un approccio al combattimento più riflessivo rispetto ad altre esperienze action: di fatto sono sempre stati gli avversari a essere "protagonisti" delle battaglie, costringendo il giocatore a sfruttare tutti gli strumenti a disposizione per poter sopravvivere all'inferno incarnato dai livelli di difficoltà più elevati. E non è finita qui: gran parte degli ostacoli che storicamente si presentavano di fronte agli appassionati erano esasperati da determinate sfaccettature piuttosto grezze del comparto tecnico, su tutte il sistema di gestione della telecamera, che contribuiva a complicare scontri già di per sé molto impegnativi.

Questo quarto capitolo si presenta in una maniera molto diversa, recuperando sì tantissimi elementi della tradizione, ma mettendoli al servizio di un sistema di combattimento decisamente più moderno e veloce, figlio per l'appunto della recente eredità di PlatinumGames. Vestendo i panni di Yakumo è possibile sfrecciare in mezzo a orde di avversari e falciarli con una rapidità mai incontrata nei confini della saga, sfruttando le schivate perfette - che rallentano lo scorrere del tempo in stile "Witch Time" - e i tempismi delle parate per passare a fil di spada interi gruppi di nemici; questo non significa necessariamente che il combattimento abbia perso di mordente o abbia rinunciato al grado di sfida, anzi, la demo testata si è dimostrata estremamente brutale, ma è la filosofia generale a essersi resa protagonista di un repentino cambio di direzione.

Le armi di Yakumo cambiano completamente l'approccio al combattimento e si trasformano tutte
Le armi di Yakumo cambiano completamente l'approccio al combattimento e si trasformano tutte

Le mosse più celebri a disposizione dei ninja sono rimaste tutte quante a disposizione del giocatore, l'importanza dei tecnicismi e del combattimento aereo non ha perso nemmeno un briciolo del suo peso, eppure le sensazioni pad alla mano sono decisamente più vicine ai classici di ottava generazione. La telecamera non rappresenta più un problema, dal momento che è stata pesantemente allontanata da Yakumo, mentre la pesantezza dei movimenti e l'opposizione del motore fisico hanno ceduto il passo a una formula che ha tratto ispirazione da diversi lavori di PlatinumGames, da Metal Gear Rising: Revengeance fino a un pizzico della fluidità recuperata dalle sequenze di Nier: Automata.

Yakumo può fare affidamento su un rampino per riposizionarsi anche a mezz'aria, ha a disposizione la modalità "Bloodraven" che gli consente di mettere a segno smembramenti e contrattacchi ancor più potenti del solito, inoltre nella demo del Tokyo Game Show poteva contare su un vasto arsenale di armi trasformabili, fra le lame doppie (Takeminakata), lo stocco (Yatōsen), nonché il bastone Bō, incrementando oltremisura le opzioni in battaglia e rendendo Tokyo Sky City, per certi versi, una sorta di parco giochi per gli amanti dell'azione. Come accennato il livello di sfida si è mantenuto su uno standard molto elevato, ma si tratta di un concetto di sfida molto diverso da quello dei classici, costruito attorno all'estrema aggressività dei nemici, alla rapidità dei loro attacchi, alla presenza di avversari che devono obbligatoriamente essere eliminati per primi, il tutto mitigato dall'estremo potenziale che caratterizza il protagonista.

Il primo boss che ci siamo trovati ad affrontare
Il primo boss che ci siamo trovati ad affrontare

La demo presentata in Giappone da Koei Tecmo era piuttosto contenuta e di fatto non consentiva di mettere mano al gameplay di Ryu Hayabusa, che rappresentò uno degli elementi meno convincenti del primo confronto, ma ci ha permesso di farci un'idea molto precisa della sintesi realizzata da PlatinumGames e Team Ninja. Si tratta di un'esperienza diversa, più veloce, più rifinita, tecnicamente più solida, resa più accessibile dalla massiccia presenza di cure eppure soggetta alla medesima curva di sfida del passato, stavolta interpretata in maniera differente. In poche parole Ninja Gaiden 4 si è presentato sì come un bellissimo videogioco action, ma come un videogioco action decisamente più vicino alle caratteristiche di Platinum che all'eredità della saga.

Una nuova vita

Tra piccole fasi di platforming, ampie arene in cui mietere gruppi di cyber-ninja e brutali battaglie contro boss estremamente ostici, la sensazione è stata quella di assistere a un passaggio di testimone, anzi, alla nascita di una nuova generazione di Ninja Gaiden. L'anima della serie è rimasta sempre lì, al di sotto di una superficie che si è fatta estremamente più veloce, e torna a brillare nel corso delle battaglie più impegnative, arricchendosi di nuove opzioni difensive, di una valanga di tecniche offensive e di un sistema di movimento che stravolge completamente il tradizionale ritmo dell'azione.

Il bastone Bo nella sua forma martello
Il bastone Bo nella sua forma martello

Si tratta ancora di Ninja Gaiden o di un'esperienza tutta nuova? Non è facile trarre conclusioni avendo vissuto una frazione tanto contenuta dell'opera, ma soprattutto è impossibile parlare a nome di tutti: se da una parte i puristi potrebbero sentire la mancanza della più classica formula di gameplay, dall'altra il miglioramento del comparto tecnico, la fluidità del sistema di combattimento e l'onestà della sfida strizzano l'occhio ai migliori videogiochi action delle ultime due generazioni. In definitiva, Ninja Gaiden 4 è una creatura molto diversa rispetto alle passate incarnazioni della saga, ma è altamente probabile che non ci fosse altro modo per proiettarla nel futuro, stringendo un compromesso - che per il momento sembra riuscito - fra l'ostica architettura del passato e un'interpretazione decisamente più moderna.

Ninja Gaiden 4 è ancora Ninja Gaiden? Non è facile rispondere a questa domanda: se da una parte gli sviluppatori hanno dimostrato grande rispetto per la tradizione e hanno costellato l'esperienza di elementi che richiamano l'eredità della serie, dall'altra la formula di gameplay si avvicina tantissimo agli standard moderni di PlatinumGames. Giocando la demo dedicata a Yakumo ci siamo trovati di fronte a un action veloce, frenetico, fluidissimo, fortemente basato su schivate e parate perfette, caratterizzato sì dalle stesse animazioni e dal grado di sfida tipico dei classici, ma al tempo stesso molto distante da quelle antiche sensazioni pad alla mano. In fin dei conti sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano: Ninja Gaiden 4 si è già dimostrato un action di altissimo livello, e questa è la cosa più importante di tutte.

CERTEZZE

  • C'è tanto rispetto per la tradizione della serie
  • Sistema action fluido, velocissimo, frenetico, sfidante
  • Tantissime opzioni in combattimento

DUBBI

  • A tratti molto distante dalla tradizione della serie
  • Livelli abbastanza piatti al di fuori dei combattimenti