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I migliori adattamenti del 2025

Ripercorriamo l'anno attraverso i migliori adattamenti del 2025, o quelli che più si avvicinano.

SPECIALE di Mattia Pescitelli   —   31/12/2025
I migliori adattamenti del 2025

Il 2025 è stato un anno esaltante per gli adattamenti di videogiochi sul piccolo e grande schermo, ma per tutti i motivi sbagliati (o, almeno, quelli che i videogiocatori considerano tali). A segnare quest'annata sono state produzioni come Un film Minecraft e Five Nights at Freddy's 2, seconde stagioni dei grandi successi che si sono rivelati essere The Last of Us e Fallout, ma anche incursioni animate, tra cui Devil May Cry e Splinter Cell Deathwatch. Però, qualcosa non quadra, perché al momento di tirare le somme per decretare i migliori adattamenti del 2025 facciamo fatica a trovare dei nomi all'altezza di tale titolo, nonostante i grandi numeri ottenuti da queste produzioni. E ciò, forse, ci insegna qualcosa sulla speculazione forsennata di un marchio più che di un'opera.

Seguiteci, quindi, in questa lista del meglio, sì, ma tra la penuria più desolante.

Castlevania: Nocturne - Stagione 2

Ad aprire quest'anno di adattamenti è stato il ritorno di Castlevania: Nocturne, costola della serie anime ideata da Warren Ellis, che si era distinta con una prima stagione caratterizzata da uno stile aggressivo e una spettacolarità di fondo capace di catturare l'occhio di molti spettatori esigenti.

Un fotogramma dalla seconda stagione di Castlevania: Nocturne
Un fotogramma dalla seconda stagione di Castlevania: Nocturne

Powerhouse Animation Studios ha bissato in termini di qualità la prima stagione, facendo giusto un po' di confusione sul piano narrativo (non il primo né l'ultimo a sacrificarlo in favore di altri elementi, come vedremo in questa lista).

Come abbiamo avuto modo di dire anche nella nostra recensione, c'è margine di miglioramento, sperando in una terza stagione capace di dare un po' più di coesione a una storia che, comunque, ha molti punti di forza dalla sua.

The Last of Us - Stagione 2

Dopo un esordio capace di stupire appassionati e non, The Last of Us è tornato con una seconda stagione che già si preannunciava divisiva. Le scelte attuate dagli showrunner Craig Mazin e Neil Druckmann dovevano per forza di cose fare i conti con il formato televisivo.

Pedro Pascal ha spezzato il cuore di molti nuovi fan in questa seconda stagione di The Last of Us
Pedro Pascal ha spezzato il cuore di molti nuovi fan in questa seconda stagione di The Last of Us

Di conseguenza, la struttura narrativa di The Last of Us Parte II ha subito un profondo rimaneggiamento per portare sullo schermo una storia corale che necessita di un ampio respiro e, soprattutto, di un gancio che permettesse al pubblico generalista (e non solo agli appassionati del videogioco) di rimanere ancorato alle vicende asincrone che caratterizzano i bivalenti punti di vista di Ellie e Abby.

Il risultato finale funziona, ma non senza sacrificare parte della possanza narrativa che ha reso il materiale d'origine un'esperienza di tutt'altra portata, in grado di smuovere talmente tanto le coste hollywoodiane da spingere quest'ultima a fagocitarne il successo per servirlo con un linguaggio che riconosce totalmente come suo.

Devil May Cry

Tra le sorprese di quest'anno rientra a pieni voti l'anime basato su Devil May Cry, la serie di videogiochi creata da Hideki Kamiya che ha ridefinito gli hack and slash.

Dante in versione anime nella serie Netflix di Devil May Cry
Dante in versione anime nella serie Netflix di Devil May Cry

Netflix e il produttore Adi Shankar hanno creato un prodotto dal forte impatto visivo, meno convincente sul lato narrativo, ma comunque capace di presentare un arco drammaturgico che sa come tenere sulle spine, capitanato da un antagonista di spessore e da un ritorno in gran spolvero degli Evanescence, che firmano la sigla della serie.

Un film Minecraft

Nonostante l'unanime riconoscimento dell'anima unicamente legata al dio denaro dietro la realizzazione di Un film Minecraft, nessuno può mettere in dubbio il successo strepitoso al botteghino, cosa che non ne misura la qualità, ma di certo ne decreta l'approvazione da parte del pubblico.

Il chicken jockey
Il chicken jockey

Se l'intento era solo quello di incassare, allora il film con Jack Black e Jason Momoa ha fatto il suo sporco lavoro, portando in sala un quantitativo di giovani tale da rendere la proiezione un fenomeno di costume fuori scala. Il "chicken jockey" infesterà i nostri incubi più cupi, ma apparirà solo in quelli più rosei dei produttori cinematografici alla ricerca di un espediente simile per sbancare.

Splinter Cell: Deathwatch

L'animazione si dimostra sempre un ottimo mezzo per veicolare la scala spettacolare delle principali esperienze videoludiche. Lo dimostra un ritorno atteso ma in un formato non preventivato, quello di Sam Fisher nella serie animata Splinter Cell: Deathwatch, creata da Derek Kolstad (penna dietro John Wick) in collaborazione con Ubisoft Film & Television e distribuita da Netflix.

Sam Fisher torna in Splinter Cell: Deathwatch
Sam Fisher torna in Splinter Cell: Deathwatch

Pur colpevole di qualche ingenuità narrativa, il ritorno dell'agente segreto firmato Tom Clancy ha saputo lasciare un segno positivo, facendo ben sperare per una seconda stagione già annunciata e presumibilmente ancora più adrenalinica dei primi otto episodi che sono approdati sui nostri piccoli schermi.

Fallout - Stagione 2

Al momento della stesura di questo articolo, sono usciti solo una manciata di episodi della nuova stagione di Fallout, serie targata Prime Video che ha sorpreso tutti, rilanciando un franchise in trepidante attesa di un nuovo capitolo e che ha portato addirittura un picco imprevisto di giocatori in Fallout 76, incursione online ambientata tra le foreste dell'Appalachia. Tuttavia, vogliamo comunque citare una produzione che, già dai suoi primi istanti, ha saputo gettarci nuovamente tra armature atomiche e Nuka Cola e che, con molta probabilità, si rivelerà all'altezza dei paletti piantati un paio di anni fa.

A un 2026 che sappia lasciare il segno

Speriamo vivamente che il 2026 si riveli un anno di rinascita per questo tipo di produzioni, anche se Hollywood non dà cenno di voler cambiare una strategia evidentemente vincente, quella di rendere queste uscite eventi sociali più che opere di spessore.

Staremo a vedere cosa Street Fighter, Mortal Kombat 2 e il film di Super Mario Galaxy saranno in grado di fare, se riusciranno a smuovere le fondamenta di questo limbo in cui i videogiochi al cinema e in televisione sembrano essere eternamente incatenati.