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Dal codice alla carta: quando gli universi digitali sfociano in progetti editoriali

Ci sono opere che non possono essere relegate a delle linee di codice. Ci sono mondi e personaggi che si prestano bene a essere approfonditi ed espansi. Ci sono storie che devono essere raccontate.

SPECIALE di Luca Mazzocco   —   23/09/2025
Direttamente da una carta di Magic: The Gathering, Kefka gioca con la magia

Quando si pensa ai videogiochi che hanno avuto un forte impatto emotivo sul pubblico capita spesso di citare dei titoli che vantano protagonisti carismatici e universi affascinanti. Titoli che riescano a immergere l'utente all'interno di mondi fittizi ben più interessanti di quello in cui viviamo, fatto di tensioni politiche e di terribili fatti di cronaca. Poco importa se questi mondi siano a loro volta segnati da guerre, pandemie o invasioni, perché abbiamo la consapevolezza del loro reale scopo: intrattenerci sino a quando abbiamo il pad stretto in mano.

Da diversi anni a questa parte, però, capita che alcuni universi digitali risultino così interessanti (o vendano così bene) da meritare di essere espansi. Un risultato che può essere raggiunto attraverso sequel e spin-off nel caso si decida di rimanere ancorati al lessico videoludico, ma che presta il fianco alle tempistiche e ai costi di sviluppo. Con l'idea di raggiungere anche un'utenza non strettamente legata al mondo dei videogiochi, vengono quindi messi in piedi dei progetti transmediali. Progetti che sfruttano diversi linguaggi, come quello dei fumetti o quello letterario, per espandere dei mondi a un costo relativamente contenuto.

In questo articolo non parleremo di Film o Serie TV, ma è innegabile che anche loro facciano parte dell'esplosione transmediale dei videogiochi
In questo articolo non parleremo di Film o Serie TV, ma è innegabile che anche loro facciano parte dell'esplosione transmediale dei videogiochi

Ma cosa accade quando si decide di dare vita a un'opera di questo tipo? Il risultato è sempre positivo, oppure la mancanza della supervisione del team originale può portare a delle storie lontane dal "tracciato" iniziale? Ragioniamoci insieme.

Gioca, Rileggi, Ripeti...

Quando si pensa a prodotti editoriali legati ai videogiochi capita spesso di imbattersi in estensioni dei vari universi narrativi. La verità, però, è che esiste anche un'altra tipologia di progetti: gli adattamenti. In alcuni casi, infatti, è possibile trovare dei romanzi o dei fumetti che ripropongono gli avvenimenti dei videogiochi più famosi, cercando al massimo di aggiungere degli strati narrativi a personaggi e situazioni in modo da arricchire il tutto attraverso la prosa. In un certo senso, si tratta di veri e propri "remake", ma che non vengono realizzati tramite dei motori grafici, ma attraverso parole scritte sulle pagine. Nulla in grado di espandere i mondi che abbiamo già imparato ad amare, ma interessanti per coloro che non hanno voglia di rimettere mano ad alcune storie dal gameplay potenzialmente datato.

Dopo la trasposizione in romanzo dei primi due capitoli 'ellenici', anche il recente God of War del 2018 ha subito lo stesso trattamento grazie allo scrittore J. M. Barlog
Dopo la trasposizione in romanzo dei primi due capitoli "ellenici", anche il recente God of War del 2018 ha subito lo stesso trattamento grazie allo scrittore J. M. Barlog

Ne sono un esempio i due romanzi di Metal Gear Solid scritti da Raymond Benson, autore americano specializzato nelle storie di spionaggio che ha saputo tradurre le avventure di Solid Snake e di Raiden con discreta maestria. In questo caso si perdono ovviamente tutti quegli elementi metanarrativi che hanno reso celebre la saga di Hideo Kojima, ma allo stesso tempo il racconto viene narrato con maggiore linearità e senza gli inevitabili tempi morti dettati dalla natura ludica dei videogiochi. Niente backtracking, niente salvataggi e niente caricamenti. "Solo" una storia esposta al meglio delle capacità del celebre romanziere. Romanziere che, nella lavorazione di alcuni romanzi, ha utilizzato anche un nome d'arte che potrebbe essere noto ai videogiocatori più appassionati: David Michaels, ovvero l'autore che, insieme a Tom Clancy, ha dato vita ai romanzi di Splinter Cell.

Molti altri personaggi e/o universi creati da Clancy sono passati dal mondo dei videogiochi a quello dei romanzi
Molti altri personaggi e/o universi creati da Clancy sono passati dal mondo dei videogiochi a quello dei romanzi

Oppure come non citare Stephani Danelle Perry, scrittrice che ha dedicato la sua intera carriera a lavorare su personaggi provenienti da altri universi narrativi. L'autrice statunitense, al di là di Star Trek, Alien e Predator, ha infatti scritto ben sette libri tratti dai primi capitoli di Resident Evil. Libri pubblicati anche in Italia prima sotto l'egida di Urania (celeberrima collana di fantascienza) e poi raccolti nientemeno da Multiplayer Edizioni. Un valido esempio di come prendere dei personaggi (all'epoca) poco caratterizzati per poi potenziarli e dare così la possibilità ai lettori di scoprire cosa passasse loro per la testa durante alcuni momenti iconici della saga. Quali sono le emozioni che ha provato Chris nei confronti di Rebecca durante l'esplorazione di Villa Spencer? Quanto ha impattato sulla psiche di Jill il suo incontro con il Nemesis? Domande che nel gioco trovano una risposta solo parziale, ma che grazie al cambio di lessico finiscono sotto i riflettori per gli appassionati di tutto il mondo.

Please, Sir, I want some more

La citazione di Oliver Twist che apre questo paragrafo rende perfettamente l'idea della nuova tipologia di progetti transmediali che stiamo per analizzare. Ci riferiamo, infatti, a tutti quei romanzi e quei fumetti che estendono gli universi narrativi, potenziando i mondi che abbiamo già imparato a conoscere attraverso i nostri PC e le nostre console. Mondo dei quali vogliamo sapere un po' di più, perché quanto visto/giocato non ci è bastato. Inutile dire che Ubisoft ha fatto davvero un grande lavoro in questa direzione, dando vita non solo a diversi adattamenti dei vari capitoli di Assassin's Creed, ma espandendo enormemente l'universo narrativo in questione. Nel caso siate interessati a scoprire (o riscoprire) tutti i fumetti usciti sinora, vi lasciamo il link all'apposito Speciale. Sappiate, però, che diverse storie trovano vero e proprio compimento proprio in queste opere transmediali. Una scelta azzardata e che potrebbe non piacere ad alcuni, ma che dimostra quanto la lotta tra Assassini e Templari si sia ormai estesa al di fuori dei videogiochi.

'Uncharted: Il Quarto Labirinto' è una storia perfetta da recuperare per tutti coloro che sentono la mancanza di Nathan Drake e di Victor Sullivan
"Uncharted: Il Quarto Labirinto" è una storia perfetta da recuperare per tutti coloro che sentono la mancanza di Nathan Drake e di Victor Sullivan

È innegabile: quando si mettono le mani su alcuni universi narrativi tanto elaborati, è difficile riuscire a farli crescere se non si ha preso parte alla loro nascita. Alle volte accade un miracolo ed escono libri come Gears of War: Aspho Fields, in grado di fare da prequel al primo capitolo della saga sviluppata da Epic Games e di uscirne a testa alta. Altre volte, purtroppo, ci troviamo di fronte a storie blande come il romanzo Darksiders: La Cripta degli Abomini, incapace di aggiungere tasselli interessanti al mondo creato da Vigil Games. Per non parlare poi dei numerosi fumetti di Call of Duty, spesso privi di mordente, o di storie come God of War: Il Dio Caduto, che spreca la mitologia egizia per aggiungere poco o nulla alle avventure di Kratos.

Se avete amato Final Fantasy XV, allora 'The Dawn of the Future' è il romanzo che dovete avere a tutti i costi. Una chicca che mescola narrativa e materiale scartato, per una storia che ci ricorda il potenziale di questo progetto targato Square
Se avete amato Final Fantasy XV, allora "The Dawn of the Future" è il romanzo che dovete avere a tutti i costi. Una chicca che mescola narrativa e materiale scartato, per una storia che ci ricorda il potenziale di questo progetto targato Square

Capita sempre più spesso, però, che siano gli stessi autori dei videogiochi a creare dei progetti transmediali in grado di valorizzare i propri universi narrativi. Essere tra coloro che hanno lavorato alla narrativa dei videogiochi è, infatti, spesso garanzia di competenza. È il caso dei romanzi di Dragon Age scritti da David Gaider e da Trick Weekes, ormai difficilissimi da reperire, ma che hanno fatto (e che farebbero ancora) la gioia di tutti i fan della serie BioWare. Per non parlare poi del romanzo Final Fantasy XV: The Dawn of the Future, scritto proprio dal team di sceneggiatori del videogioco, con il supporto di Emi Nagashima. Un libro mai arrivato in Italia, ma realizzato utilizzando proprio il materiale scartato dall'opera originale, con tanto di "finale alternativo" che potrebbe far scendere una lacrima ai fan delle avventure di Noctis.

Da un gioco all'altro

Sinora abbiamo parlato di fumetti e di romanzi, ma quando ci riferiamo a opere "transmediali" non ci sono limiti di alcun tipo. Anzi. Il mercato dei giochi di carte e dei giochi da tavolo, per esempio, pesca da anni dal mondo dei videogiochi. Basti pensare a tutte le versioni di Monopoly, Risiko, Cluedo o Labirinto Magico che vengono tematizzati con un'IP piuttosto che un'altra. Ovviamente in questo caso non si parla di espansione della narrativa, quanto piuttosto di una trasposizione di alcune meccaniche che hanno reso celebri i vari giochi. I Game Designer utilizzano infatti alcuni elementi dalle rispettive serie videoludiche, per poi cercare di declinarli secondo linguaggi differenti. Un ragionamento che di recente ha coinvolto anche Magic: The Gathering, dato che quest'anno è uscita l'espansione dedicata a Final Fantasy. Un'espansione che si è rivelata un vero e proprio successo commerciale, con più di duecento milioni di dollari incassati nel primo giorno di uscita.

Final Fantasy XIV continua a essere uno dei cavalli di battaglia di Square, che ne declina i vari elementi in tutti i modi, dai TTRPG ai manuali di cucina
Final Fantasy XIV continua a essere uno dei cavalli di battaglia di Square, che ne declina i vari elementi in tutti i modi, dai TTRPG ai manuali di cucina

Non bisogna poi dimenticare i TTRPG (i "Giochi di Ruolo da Tavolo" in stile Dungeons & Dragons), che nascono con lo scopo di permettere ai giocatori di immergersi nei vari mondi di gioco per dare vite alle proprie, personali, avventure. Salvo colpi di scena, questo Lucca Comics & Games dovrebbe vedere l'arrivo in Italia del Gioco di Ruolo di Assassin's Creed, distribuito dalla stessa Need Games che, negli scorsi anni, ha portato in Italia il TTRPG di The Witcher e di Fallout. Il 2025 è stato anche l'anno dell'uscita della trasposizione in Gioco di Ruolo (sempre "da tavolo") di Final Fantasy XIV. Gioco che, esattamente come il titolo dal quale è tratto, non è stato tradotto in italiano, ma che meriterebbe di essere recuperato da tutti i fan del MMORPG targato Square Enix.

Più grande di quello che sembra

Anche senza scomodare i film e le serie TV, è chiaro che il mondo dei videogiochi sia diventato un terreno fertile dal quale far nascere nuovi progetti. Progetti talvolta riusciti, altre volte poco curati, ma comunque in grado di far rimanere i giocatori un po' di più in quegli universi che tanto hanno amato. Permetteteci però di fare anche un'ultima affermazione: è un vero peccato che molti di questi progetti non vengano stampati (o ristampati) anche nel nostro Paese. Libri come Uncharted: Il Quarto Labirinto o come i due splendidi romanzi di Fable scritti da Peter David dovrebbero poter essere recuperati da tutti, senza dare vita a continue aste online per accaparrarsi le ultime copie disponibili. Ne è un esempio Dragon Age: La Chiamata, al momento impossibile da trovare, ma che, quando appare online, viene venduto nel giro di pochi minuti a cifre vicine ai cento euro.

Vi ricordate di quella volta che Miles Morales ha affrontato il Vulture dell'universo Marvel realizzato da Insomniac? No?! Forse è perché non avete letto 'Wings of Fury', romanzo mai arrivato in Italia ambientato poco prima del DLC stand-alone di Miles
Vi ricordate di quella volta che Miles Morales ha affrontato il Vulture dell'universo Marvel realizzato da Insomniac? No?! Forse è perché non avete letto "Wings of Fury", romanzo mai arrivato in Italia ambientato poco prima del DLC stand-alone di Miles

Molte opere, inoltre, non vengono proprio tradotte, come accaduto agli ultimi libri di Assassin's Creed (che rimangono così privi di un finale) o come i vari romanzi tratti dai videogiochi Marvel. Romanzi potenzialmente molto interessanti come Marvel's Spider-Man: Miles Morales - Wings of Fury e Marvel's Midnight Suns - Infernal Rising, ma che in questo modo rimangono relegati alla lingua inglese.

Parte del motivo per cui queste opere non arrivano è probabilmente da imputare al costante calo di lettori in Italia e, per estensione, alle scarse previsioni di vendita. Un risultato che "obbliga" gli appassionati a puntare all'estero per acquistare le copie dei libri in lingua inglese e che impedisce agli altri di sapere anche solo dell'esistenza di questi prodotti. Perché sì, anche se non ce ne rendiamo conto, i videogiochi stanno davvero impattando su tutti gli altri media. Perché il mondo che ruota attorno a questo magnifico linguaggio è davvero più grande di quello che sembra.