Nintendo Switch 2 festeggia in questi giorni il suo primo mese di presenza sul mercato: tempo di bilanci, nei quali rientra anche il nuovissimo capitolo dedicato alla serie Tamagotchi, vale a dire Tamagotchi Plaza, pubblicato da Bandai Namco. Ora, non saremo certo noi a dovervi spiegare che cosa siano i Tamagotchi, dato che hanno letteralmente invaso il mondo a partire dalla metà degli Anni Novanta. Ha senso, però, tenere presente che Tamagotchi Plaza non nasca all'improvviso tanto per rimpinguare i titoli di lancio di Nintendo Switch 2.
Non è necessario pensare solo al fatto che il titolo è contestualmente arrivato, sul finire dello scorso giugno, anche sulla console precedente della Casa di Kyoto: l'intera operazione si comprende meglio come "recupero" della serie Tamagotchi Connection: Corner Shop, che tra il 2005 e il 2007 con i suoi ben tre capitoli rilasciati a stretto giro macinò numeri significativi su Nintendo DS.
È possibile considerare, dunque, Tamagotchi Plaza un po' l'occasione per festeggiare il ventennale di questo spin-off dei Tamagotchi tascabili. I festeggiamenti, però, sono stati un po' dimenticabili. E nella nostra recensione vi spieghiamo, ovviamente, il perché.
Una specie di simulatore
Tamagotchi Plaza è una specie di simulatore, o quantomeno non esiste un modo migliore per definirlo. Il protagonista - che siete voi, un "voi" generico senza volto - viene trasportato di peso sul pianeta dei mostriciattoli digitali, più precisamente presso Borgo Tamahiko. Qui Re Gotchi sta organizzando un festival, ma prima di poterlo ospitare ha bisogno che la città cresca di prestigio, altrimenti la gestione dell'iniziativa e dei festeggiamenti gli verrà negata. Ecco, dunque, il ruolo del giocatore: muoversi all'interno di un manipolo di Tamagochi, scegliendo anche il proprio aiutante personale tra un nutrito gruppo di volti noti, così da migliorare tutte le attività locali favorendone fama e successo.
Nei fatti è sufficiente "girare" per la piazza che dà, appunto, il nome al titolo: ciascuno dei dodici negozi presenti in Tamagotchi Plaza si affaccia infatti su quest'ultima. Sarà necessario occuparsi delle singole attività, per le quali gli abitanti del posto nutrono all'inizio dell'avventura un po' di sano scetticismo. "Gestire" i lavori non significa altro che partecipare ai dodici minigiochi offerti da ciascuno di essi, ripetutamente e senza una consequenzialità imposta dall'alto: potrete, ad esempio, iniziare dal dentista per poi passare alla sartoria, o glissare tranquillamente entrambi e imporvi come garante assoluto della qualità del negozio del tè. In questo, Tamagotchi Plaza vi lascerà liberissimi... forse anche troppo.
Un party game mancato
Una volta chiarita l'anima da "simulatore" del titolo, è chiaro che Tamagotchi Plaza è anche un party game mancato. Da che mondo è mondo, infatti, non si è mai visto un party game efficace che vada fruito esclusivamente in solitaria, eppure è proprio ciò che dovrete fare. L'offerta principale del titolo consiste nel ripetere fino allo sfinimento i dodici minigiochi presenti, che a loro volta impongono sempre le stesse meccaniche basilari, senza possibilità di variazioni interne. È vero che i giochini sono diversi l'uno dall'altro: in alcuni conta il tempismo (l'allenamento in palestra), in altri la precisione (la sartoria), in altri ancora, addirittura, l'intuito (nel negozio del tè bisogna capire che cosa desideri ogni singolo personaggio, e non è sempre facile). Tuttavia, una volta compresa la meccanica basilare - e l'assenza di qualsivoglia tutorial non aiuta affatto - quest'ultima viene ripetuta allo sfinimento. Sfidiamo a curare i denti di quindici Tamagotchi di seguito senza annoiarsi, quando si tratta semplicemente di abbinare i giusti strumenti alle diverse carie dei presenti.
In fondo, però, non si può neanche pretendere chissà che cosa da una formula consolidata, e che si è sempre presentata senza grosse pretese come passatempo in cui ogni giocatore potesse trovare i suoi ritmi e vivere in una generale, accogliente atmosfera di serenità. Tamagotchi Plaza è pensato per offrire dei minigiochi senza impegno (ognuno di essi dura pochi minuti), all'interno di un festival colorato e animato dai noti mostriciattoli, con un livello di sfida volutamente tarato verso il basso. Giocare a oltranza e in modo efficace permette di aumentare il prestigio della città, fino al tanto agognato festival finale. Le assenze, però, si fanno sentire: manca l'online, manca la possibilità di condivisione con i propri amici di qualsiasi aspetto della propria città (anche tramite semplici classifiche), manca persino la possibilità di giocare in locale tutti i minigiochi presenti (sono giusto un paio quelli a fare eccezione, a fronte della citata dozzina). Il dentista rientra tra questi ultimi, e almeno i comandi sono sufficientemente reattivi.
Tra gli aspetti positivi da citare, invece, c'è la possibilità di collezionare i Tamagotchi stessi - circa un centinaio - che verranno registrati, una volta sbloccati tra un minigioco e l'altro, all'interno di uno speciale raccoglitore. Inoltre, la versione Nintendo Switch 2 del videogioco presenta tre sfide aggiuntive che sfruttano i Joy-Con 2 in modalità mouse: nella prima è possibile utilizzare i controller per affettare e servire sushi, nella seconda per controllare degli shuriken, e infine nella terza una forma ibrida, assai improbabile, tra le due cose. Sicuramente questa è un'introduzione apprezzabile, che tra l'altro cerca di sfruttare almeno un minimo la nuova funzionalità di Nintendo Switch 2; non è certo colpa degli sviluppatori se la meccanica in sé stenti ancora a convincere.
Conclusioni
Bisognerebbe capire bene a chi è destinato Tamagotchi Plaza. Per i più piccoli i mostriciattoli colorati offrono certamente una sfida sensata e sufficientemente variegata, soprattutto in assenza di sessioni di gioco prolungate. Certo lo spunto di partenza, e cioè Tamagotchi Connection: Corner Shop (che pure non erano chissà quali capolavori) resta solo un vago ricordo. In virtù dei contenuti offerti, della ripetitività e della mancanza di veri e propri stimoli a proseguire, oltre che di un comparto grafico-tecnico stilisticamente giustificato ma concretamente pigro, Tamagotchi Plaza è davvero una produzione dimenticabile, in grado di destare curiosità nei primi minuti e poi basta. Però si connette all'ultimo modello "reale" di Tamagotchi: se rientrate tra i fan dallo zoccolo duro, potreste comunque dargli una possibilità.
PRO
- Fedele alle atmosfere della serie
- Divertirà soprattutto i più piccoli
- Cerca di sfruttare il potenziale di Nintendo Switch 2
CONTRO
- Diventa subito ripetitivo
- Graficamente e tecnicamente limitato
- Mancano funzionalità volte alla condivisione