"La maggior parte di quelli che acquisteranno il vostro gioco, non ci giocheranno" è il titolo di un articolo di Chris Zukowski, esperto di Steam e analista di marketing videoludico, secondo cui "Il potere di Steam come piattaforma è che consente l'accumulo di giochi." Valve avrebbe quindi "risolto il problema con cui stava lottando Netflix", facendo leva sui giocatori hardcore che amano avere un backlog bello corposo.
Comprare ma non giocare
Il rapporto è ancora più sbilanciato per i titoli offerti nei vari Humble Bundle e affini, che spesso vengono aggiunti alle librerie e ignorati per sempre.
Il tema è quello dell'economia dell'attenzione, con cui deve vedersela l'intero mondo dell'intrattenimento, e che vede l'enorme offerta prodotta in competizione costante per il tempo degli utenti. "Ora, leggendo queste citazioni mentre sviluppate il vostro gioco, nella speranza che venda bene, vi potreste chiedere come potreste fare voi piccoli sviluppatori indipendenti a competere contro Netflix, Fortnite e il sonno per il tempo di una persona. Come rubare anche solo un'ora a quei giganti?"
Non ce n'è bisogno, perché il motivo per cui "Steam fa guadagnare così tanti soldi agli sviluppatori indie rispetto a tutte le altre piattaforme" è che Valve ha "costruito un pubblico pieno di hobbisti super appassionati" che non entrano necessariamente in competizione nell'economia dell'attenzione, perché non devono effettivamente giocare ai titoli che acquistano.
"Gli hobbisti comprano cose non perché vogliano effettivamente consumarle, ma perché le stanno collezionando", ha spiegato. Il riferimento è al backlog smisurato di alcuni utenti, che giocano davvero poco di ciò che acquistano. Del resto il tempo è limitato, ma si possono comunque spendere dei soldi.
Nel 2024, osserva Zukowski, Simon Carless ha scoperto che oltre la metà della libreria del giocatore medio di Steam rimane intoccata e ha anche avvertito gli sviluppatori che molte persone compreranno senza mai giocare (lo stesso Zukowski ha i 2/3 della sua libreria completamente intonsa). "Valve ha risolto il problema di Netflix: come si fa a vendere a persone che hanno così tanto intrattenimento a portata di mano da non avere abbastanza ore in una giornata per giocare e guardare tutto? In pratica, Valve ha aggiunto ore infinite alla giornata di un giocatore: si tratta di un ipotetico giorno futuro in cui i giocatori potrebbero passare ore a giocare al vostro gioco (ma, siamo onesti, non lo faranno mai)".
Steam non è l'unica piattaforma che consente di farlo, ma favorisce la pratica con i molti periodi di saldi, la grande quantità di giochi nel suo catalogo e le tante funzionalità del client, in particolare quelle sociali. Insomma, si può fare lo stesso anche sugli altri store online, ma non è la stessa cosa.
I dati raccolti da Zukowski durante lo Steam Next Fest hanno rivelato che "per il gioco medio, la maggior parte delle persone si limita ad aggiungerlo alla lista dei desideri senza nemmeno provare la demo. LA DEMO È GRATIS! Se i giocatori sono così interessati al gioco, perché non ci giocano?" Ciò non significa che le demo non siano importanti o che abbiano meno valore, ma questo comportamento rafforza l'idea che "indipendentemente dal fatto che si tratti di una demo gratuita o di un gioco completo, gli hobbisti traggono soddisfazione dal collezionare. Anche se sanno, in fondo, che non ci giocheranno mai".
"Se gli acquirenti di Steam fossero razionali e comprassero solo i giochi a cui intendono giocare, si venderebbero molti meno titoli. Metà di questo settore sparirebbe. Sapere che i giocatori di Steam sono degli accumulatori seriali spiega perché si cede loro quel 30%: si ottiene l'accesso a una ciurma di marinai ubriachi che spendono soldi in modo irresponsabile".
Dopo la calzante descrizione del videogiocatore medio, Zukowski ha aggiunto che conviene lanciare giochi dal genere ben riconoscibile, perché i potenziali acquirenti potrebbero pensare: "Ah, adoro i giochi survival-crafting open world! Lo so! Ci giocherò sicuramente una volta che avrò finito gli altri 20 giochi dello stesso genere che ho nella libreria". Titoli dal genere più ambiguo non saranno presi in considerazione dagli accumulatori.