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IDILI: scopriamo l’horror psicologico ambientato in Sardegna

Il gioco, prodotto a zero budget da un team di quattro persone, è disponibile in accesso anticipato ed è "un incontro tra Silent Hill, Alien Isolation e Outlast".

SPECIALE di Riccardo Lichene   —   08/07/2025
IDILI punta ad avere una tensione costante nel suo gameplay

"IDILI è, con moltissima umiltà, un incontro tra Silent Hill, Alien Isolation e Outlast" ci ha raccontato Stefano Piras, di Megalith Interactive Studios, durante l'Intel Join the Indie 2025. "Da Silent Hill portiamo avanti il filone dell'horror psicologico, quindi non a base di jumpscare (che comunque ci sono), ma con una tensione continua.

Da Alien Isolation prendiamo il singolo mostro che si aggira nei meandri dell'ambientazione ed è attivamente a caccia di chi gioca. Il mostro ha una sua identità forte ed è perception-based quindi reagisce alle decisioni del giocatore. Da Outlast, un paragone spontaneo di diversi nostri giocatori, prendiamo l'atmosfera generale".

Ambientato in Sardegna tra i siti archeologici del comune di Isili (provincia del Sud Sardegna), il gioco si propone come veicolo per raccontare la terra dei suoi sviluppatori attraverso il folklore. "IDILI è un survival horror in prima persona che si basa su tematiche non legate alla tradizione ma in cui la tradizione fa da sfondo per cui tutto ciò che si trova all'interno del videogioco e fa parte del mondo reale".

Anche l'approccio allo sviluppo è fortemente ancorato alla realtà: "Abbiamo fatto, sempre con moltissima umiltà, un po' quello che ha fatto Rockstar nel rifare Los Angeles comprimendo tutti quelli che sono i luoghi più tipici dell'archeologia sarda" spiega Piras. Uscito in accesso anticipato lo scorso ottobre, IDILI è ora alla ricerca di un editore e i suoi creatori stanno esplorando diverse opzioni.

Le origini e lo sviluppo di IDILI

"IDILI nasce come tesi del mio master in musica per videogiochi" racconta Piras. "Ci hanno dato in fase di tesi dei giochi da musicare e a me sembrava carino farne uno mio (molto piccolo) con l'idea di fare una mappa sonora. Da lì abbiamo implementato sempre più meccaniche e con la crescita del progetto abbiamo visto molto interesse, soprattutto dalla regione". IDILI è stato raccontato sia sull'Unione Sarda sia al TG regionale, dove è stato presentato il team di sviluppo.

"In questo momento siamo in quattro, io, Emanuele Balia (programmatore), Valentino Nioi (narrative designer) e Raphael Bernaldeiedor (art director) che abbiamo incontrato a Madeira, durante un acceleratore d'impresa, dove lui ha visto il gioco, ha visto i nuraghi e ci ha detto 'cosa ti serve?', si è immedesimato immediatamente in una cultura che non gli apparteneva, la dimostrazione che sardi non si nasce, si diventa".

La scelta di un genere non immediatamente appetibile al grande pubblico (come ha fatto Santa Ragione con Saturnalia, il suo horror ambientato in Sardegna) è stata dettata dalla passione del team per il genere: "Abbiamo scelto di fare un horror perché ne sono sempre stato affascinato, soprattutto se parliamo di Silent Hill. A livello cinematografico, invece, Insidious è una mia grande passione: poca computer grafica e costumi reali. A quel punto ci siamo detti 'noi in Sardegna abbiamo tante leggende, perché non metterle nel gioco? Poi sono molto creepy (inquietanti, ndr), non sono né gore né splatter".

L'atmosfera di IDILI è tesa e l'interfaccia è ridotta al minimo per massimizzare l'immersione
L'atmosfera di IDILI è tesa e l'interfaccia è ridotta al minimo per massimizzare l'immersione

Il gioco ha obiettivi ambiziosi perché vorrebbe contribuire a un cambiamento nel modo in cui i visitatori hanno esperienza della Sardegna. "La cultura nuragica è molto poco conosciuta, quindi vogliamo che il gioco sia uno strumento di promozione culturale. Si parla spesso di de-stagionalizzazione del turismo e turismo esperienziale, magari anche il videogioco può fare una cosa del genere" continua Piras.

Saturnalia: annunciata la data di uscita su Steam dell'horror italiano ambientato in Sardegna Saturnalia: annunciata la data di uscita su Steam dell'horror italiano ambientato in Sardegna

"Nella versione scatolata non c'è un disco in plastica, ma un disco in rame perché è una delle arti tradizionali del nostro paese, Isili. Quando l'abbiamo realizzata, almeno per qualche giorno, siamo diventati artigiani, ci siamo messi a punzonare i codici Steam sui dischi di rame e li abbiamo venduti come nostra prima collectors' edition. L'obiettivo era unire l'artigianato tradizionale e la nostra innovazione videoludica".

Un nemico insolito e arrabbiato

Il mostro del videogioco si chiama Sa Filonzana, colei che fila, ed è il corrispettivo sardo delle Parche romane o delle Moire greche, coloro che tessono e possono tagliare i fili della vita. "Questa figura è perfetta perché non è né splatter né gore e nella cultura sarda non è cattiva a prescindere, dipende da come ti comporti. Nel gioco si scopre che qualcuno l'ha fatta arrabbiare e ha le sue ragioni per voler andare in giro a tagliare il filo della vita delle persone".

Sa Filonzana viene inquadrata per pochi frame nel trailer e fa già paura così
Sa Filonzana viene inquadrata per pochi frame nel trailer e fa già paura così

Il gioco ha come protagonisti due ragazzi americani, Jonathan ed Eleonor, che vanno in Sardegna per il lavoro di lei. Eleonor fa l'archeologa per una compagnia privata che ha degli interessi non chiarissimi. Il gioco è ambientato il 21 di giugno, il solstizio d'estate, perché nell'archeologia sarda ci sono vari esempi di archeoastronomia, ovvero strutture basate su allineamenti astronomici.

"Nel caso del nostro videogioco è un allineamento solare. Se si va in un punto specifico della campagna di Isili intorno al 21 giugno, all'alba si vede il sole sorgere alle spalle di un nuraghe e tramontare alle spalle di un altro. Questo è un esempio di come usiamo espedienti non scientifici ma che sono interessanti dal punto di vista narrativo".

Megalith si è data l'obiettivo di ricreare fedelmente gli elementi dell'archeologia nuragica sarda
Megalith si è data l'obiettivo di ricreare fedelmente gli elementi dell'archeologia nuragica sarda

Programmare, animare e dare una voce a Sa Filonzana non è stata la sfida più grande per il team di sviluppo: "Una cosa che ho sottovalutato è l'autonomia di chi gioca, ovvero quanto riesca a capire cosa deve fare o dove deve andare. Questa è stata la sfida più grande perché finché non vedi qualcuno che ci gioca non ci pensi perché per te è ovvio".

"Una volta usciti dalla nostra bolla di autori ci siamo resi conto che rendere il giocatore autonomo è complesso, soprattutto spiegargli cosa deve fare senza un'interfaccia invasiva. IDILI cerca di essere il più diegetico possibile: noi cerchiamo di dare tutte le informazioni possibile non nella UI ma integrandole nel mondo di gioco".

Il futuro tra editori e TGS

Gli sviluppatori di IDILI, Megalith Interactive Studios, sono stati scelti per rappresentare l'Italia sia alla Gamescom sia al Tokyo Game Show, due eventi dove gli autori sperano di raccontarsi a quante più persone possibile. IDILI, infatti, dovrebbe essere una trilogia che "potremmo far uscire come esperienza unica per console, dovessimo riuscire ad avviare bene il progetto dal punto di vista del business perché, al momento, è un gioco a zero budget. Stiamo investendo il nostro tempo, perché il tempo è denaro, e la pubblicazione in early access serve a dimostrare il potenziale del team: serve a dire 'se da soli abbiamo fatto questo, immaginate cosa si può fare con un supporto vero".

È in sviluppo anche una versione in lingua sarda
È in sviluppo anche una versione in lingua sarda

L'aiuto dei giocatori è fondamentale per questo tipo di progetti e il team di Megalith "tiene tantissimo alle recensioni dei giocatori perché il gioco è a pagamento, e quindi genera recensioni 'sincere' di chi ci ha investito. Poi vogliamo dare loro un riscontro, altrimenti non avrebbe senso l'uscita in accesso anticipato. Credo sia una cosa molto affascinante aprire le porte in fase di sviluppo perché oltre al supporto economico c'è anche quello morale".

Viste le difficoltà nel portare avanti un progetto di questo calibro non come lavoro a tempo pieno, Piras ci ha detto che "in generale, molto si basa su quello che ci dicono i publisher perché dobbiamo capire cosa stanno cercando. Dagli incontri fatti ci sono state aperte diverse possibilità, come quella di pubblicare il gioco in diversi capitoli".

Cosa si nasconde tra le nebbie del sito archeologico di Is Paras?
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A livello di tabella di marcia, il team dietro IDILI è piuttosto fiducioso dei suoi progressi e resta aperto a eventuali cambi di rotta che possono emergere dalle fiere di alto profilo a cui parteciperà. "Su Steam c'è metà del primo capitolo" conclude Piras, "ora stiamo grayboxando la seconda parte del primo livello e abbiamo scritto tutto il resto del gioco. Se pubblichiamo in capitoli, dovremmo riuscire a uscire dall'accesso anticipato tra ottobre e gennaio con il primo capitolo completo".