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Micron avverte: la carenza di memoria non finirà nel 2026

La domanda legata all'intelligenza artificiale continua a superare l'offerta di DRAM e NAND, con effetti destinati a farsi sentire ancora a lungo su PC, smartphone e automotive.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   18/12/2025
Memoria

La crisi globale delle memorie non è destinata a rientrare nel breve periodo. Secondo Micron, uno dei tre maggiori produttori mondiali di chip di memoria, la carenza di DRAM e NAND flash continuerà non solo per tutto il 2026, ma anche oltre. Un segnale forte, che conferma come l'industria dei semiconduttori stia vivendo una trasformazione strutturale trainata dall'IA.

Domanda fuori controllo, offerta sotto pressione

Durante l'ultima call con gli investitori, il CEO Sanjay Mehrotra è stato netto: l'offerta di memoria resterà "sostanzialmente inferiore alla domanda per il futuro prevedibile". Il motivo è chiaro: l'esplosione dei carichi di lavoro legati all'intelligenza artificiale sta assorbendo una quantità di risorse senza precedenti.

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A certificare il momento positivo dal punto di vista finanziario, Micron ha registrato ricavi trimestrali record per 13,64 miliardi di dollari, contro gli 8,71 miliardi dello stesso periodo dell'anno precedente. Ma dietro i numeri si nasconde un equilibrio sempre più fragile.

L’IA cambia le priorità dell’industria

Negli ultimi mesi Micron ha preso una decisione simbolica ma significativa: chiudere il brand Crucial, storico riferimento per il mercato consumer, per concentrare gli investimenti sulle memorie ad alte prestazioni destinate ai data center IA. Il cuore del problema è l'HBM (High Bandwidth Memory), tecnologia fondamentale per l'addestramento e l'esecuzione dei modelli di intelligenza artificiale. Questo tipo di memoria richiede fino a tre volte più wafer di silicio rispetto alla DRAM tradizionale, sottraendo capacità produttiva ai chip destinati a PC, smartphone, veicoli e dispositivi industriali.

Le RAM Ballistix di Crucial
Le RAM Ballistix di Crucial

Micron prevede di incrementare le spedizioni di DRAM e NAND di circa il 20% nel corso del prossimo anno, ma la stessa azienda ammette che non sarà abbastanza per colmare il divario tra domanda e offerta. Il problema non è solo quantitativo, ma anche temporale. Le nuove fabbriche annunciate negli Stati Uniti non entreranno in funzione prima di fine 2027 (Idaho) e addirittura 2030 (New York). Tempi incompatibili con l'accelerazione attuale del mercato IA.

Le conseguenze per il mercato consumer

La persistenza della carenza di memoria rischia di avere effetti a cascata. Prezzi più alti, disponibilità limitata e cicli di aggiornamento rallentati potrebbero diventare la norma per PC, smartphone e automotive, settori che già competono per le stesse risorse produttive.

Nel frattempo, l'industria sembra aver fatto una scelta chiara: l'IA viene prima di tutto. Finché i margini resteranno così elevati nei data center, sarà difficile per il mercato consumer tornare al centro delle priorità.