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L’Indonesia valuta restrizioni severe sui videogiochi violenti come PUBG: Battlegrounds

L'Indonesia sta valutando se introdurre delle norme per limitare l'uso di videogiochi violenti ai giovani, dopo l'esplosione di una scuola-moschea causato da uno studente vittima di bullismo.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   10/11/2025
Immagine promozionale di PUBG: Battlegrounds
PUBG: Battlegrounds
PUBG: Battlegrounds
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Il governo indonesiano sta considerando l'introduzione di restrizioni sui videogiochi violenti, citando come esempio PUBG: Battlegrounds. La decisione arriva dopo l'esplosione avvenuta in una scuola-moschea di Jakarta, che ha causato il ferimento di quasi cento persone.

Il principale sospettato dell'attentato, avvenuto lo scorso venerdì, è uno studente di 17 anni vittima di bullismo, che avrebbe costruito un ordigno rudimentale. L'attentato, avvenuto lo scorso venerdì, sarebbe stato pianificato da uno studente vittima di bullismo, che avrebbe costruito un ordigno rudimentale.

I videogiochi con armi da fuoco possono influenzare negativamente i giovani

L'episodio ha riacceso il dibattito sul possibile impatto dei videogiochi violenti nella formazione psicologica dei giovani, un tema che è stato affrontato in passato in numerose occasioni, anche nei nostri lidi. Ad esempio, alla fine dello scorso anno il ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara ha dichiarato che "Ci sono videogiochi violenti in cui si impara ad ammazzare una persona, questo non va bene". La differenza, in questo caso, è che il governo indonesiano sembra intenzionato a tradurre le parole in azioni concrete.

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Il presidente Prabowo Subianto ha incaricato il suo governo di valutare se titoli come PUBG: Mobile, molto popolare tra i giovani indonesiani, possano contribuire all'aumento di comportamenti aggressivi. Il segretario di Stato Prasetyo Hadi ha dichiarato ai giornalisti che questi giochi presentano armi da fuoco facilmente accessibili e possono alterare la percezione della violenza tra i più giovani.

Alla domanda su quali titoli potrebbero essere soggetti a limitazioni, Hadi ha citato proprio la versione mobile del battle royale di Krafton, lasciando intendere che eventuali misure potrebbero estendersi anche ad altri sparatutto e, più in generale, a giochi ritenuti dannosi per lo sviluppo psicologico dei ragazzi.

"Stiamo pensando a delle restrizioni perché, in questi giochi, ci sono molti tipi di armi. È facile da imparare. E, psicologicamente, rende la violenza una cosa normale," ha affermato Hadi, senza però entrare nei dettagli delle misure previste.

Al momento, né Krafton né Tencent, le aziende responsabili di PUBG: Battlegrounds e della sua versione mobile, hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla vicenda.