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Digital Foundry svela le migliori e le peggiori conversioni per PC del 2025

Digital Foundry ha discusso in un video quali sono stati i giochi tecnicamente migliori su PC nel 2025 e quali quelli più problematici.

NOTIZIA di Stefano Paglia   —   28/12/2025
Personaggi di Monster Hunter Wilds

Con il 2025 agli sgoccioli, anche Digital Foundry ha voluto tirare le somme sui videogiochi usciti quest'anno, proponendo una selezione delle tre migliori e delle tre peggiori versioni PC analizzate nel corso dei mesi. Secondo i tech enthusiast della redazione, non è stata un'annata particolarmente negativa per i giocatori PC: molte compagnie sembrano aver preso più sul serio questa piattaforma, puntando a lanciare conversioni curate e performanti. Ciò non significa, però, che siano mancati scivoloni, anche di alto profilo.

Le versioni PC premiate da Digital Foundry

Tra le migliori conversioni per PC per Digital Foundry spicca Doom: The Dark Ages, che rappresenta quasi un manifesto di come dovrebbe essere una conversione moderna. Al netto dei dubbi iniziali per la presenza forzata del Ray Tracing, il gioco su PC offre prestazioni solide anche su configurazioni di fascia bassa, ed è persino Verificato per Steam Deck. Merito di un lavoro di ottimizzazione impeccabile e di un motore grafico capace di adattarsi senza problemi a un'ampia gamma di configurazioni.

Per motivi simili, tra i promossi c'è anche Kingdom Come: Deliverance 2, che ha sorpreso positivamente i tech enthusiast. Il titolo di Warhorse pur proponendo un mondo di gioco vasto e complesso, garantisce un'esperienza priva di stuttering ed è scalabile con un gran numero di configurazioni, raggiungendo stabilmente i 60fps anche configurazioni di fascia bassa. Anche Assassin's Creed Shadows è stato promosso a pieni voti per la scalabilità eccellente, unita a una cura tecnica di alto livello: illuminazione globale con riflessi speculari credibili, supporto a molteplici tecnologie di upscaling e frame generation, dynamic resolution scaling ed effetti atmosferici di altissimo livello.

I bocciati: dalla remaster di Oblivion a Monster Hunter

Sul fronte opposto troviamo The Elder Scrolls IV: Oblivion Remastered, che ripropone il problema storico dello stuttering già presente nella versione PC originale del 2006. Su hardware moderno il fenomeno risulta persino più evidente, complice l'interazione tra Unreal Engine 5 e le vecchie criticità del gioco, rendendo gli spostamenti all'aperto sorprendentemente compromessi. A peggiorare la situazione c'è la quasi totale assenza di patch dopo il lancio, che non lascia ben sperare per il futuro.

Le prestazioni di Monster Hunter Wilds su PC migliorano fino al 20% con il TU4, ma non senza compromessi Le prestazioni di Monster Hunter Wilds su PC migliorano fino al 20% con il TU4, ma non senza compromessi

Delude anche The Outer Worlds 2, afflitto da cali di framerate e frame-time irregolare persino su configurazioni di fascia alta. Il ray tracing (obbligatorio al lancio e ora opzionale) presenta artefatti visivi e rimane pesante o poco convincente. Gli upscaler peggiorano l'immagine a causa dell'interazione con Lumen e VSM, mentre il caricamento asincrono provoca prime inquadrature con texture e geometrie mancanti, compromettendo l'immersione.

Chiude la lista dei peggiori Monster Hunter Wilds, uno dei porting più problematici dell'anno. Capcom ha pubblicato una patch tardiva che ha risolto solo parte dei problemi, con un secondo aggiornamento previsto per febbraio, ma ciò non cancella i mesi in cui il gioco è stato venduto in condizioni pessime. Ancora oggi le texture risultano troppo compresse persino su GPU da 8 GB, le prestazioni crollano senza motivo anche con ray tracing disattivato e alcune scelte tecniche ,come i riflessi RT in un deserto, risultano difficili da giustificare. Il ricorso forzato a patch della community per aggirare i problemi evidenzia una gestione tutt'altro che brillante del RE Engine.