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Battlefield 6: il ritorno alle origini, tra distruzione, classi e campagna single player

Battlefield 6 sta per tornare con un capitolo che punta a recuperare le origini della serie per ridare allo sparatutto militare di EA lo smalto del passato.

PROVATO di Luca Forte   —   31/07/2025
La key art di Battlefield 6, coi protagonisti e New York sullo sfondo
Battlefield 6
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Sembra passato un secolo da quando l'uscita del nuovo Call of Duty e quella di Battlefield erano i due appuntamenti chiave dell'anno. Se la serie di Activision è riuscita in questi anni a sopravvivere al COVID-19, a un cambio di proprietà e al terremoto Fortnite, lo stesso non si può dire dello sparatutto di DICE che, come tutta Electronic Arts a dire il vero, sembra aver attraversato una crisi creativa. Da questa è riuscita a uscire solo dopo tanti mesi nei quali il team di sviluppo ha rivoltato come un calzino Battlefield 2042 e a farlo essere quel "contenitore" di esperienze che i fan della serie speravano di avere.

Il 10 ottobre 2025 gli amanti dello sparatutto di EA avranno la possibilità di tornare su campi di battaglia a loro familiari con un episodio più classico, tanto da riprendere la numerazione principale. Battlefield 6, infatti, è pronto a raccogliere l'eredità dei suoi predecessori più amati, ovvero Battlefield 3 e 4, e a lasciarsi definitivamente alle spalle le polemiche. Sviluppato dai Battlefield Studios - un collettivo formato da DICE, Criterion, Ripple Effect e Motive - il gioco punta tutto su scala, distruzione e realismo, mantenendosi ben ancorato alle origini della serie.

Durante l'evento di presentazione del nuovo capitolo, siamo volati a Los Angeles in modo da provare in anteprima la beta di Battlefield 6 che sarà messa a disposizione di tutti a partire dal 7 agosto. Basterà iscriversi e potrete giocare senza limiti, in vista poi del lancio ufficiale su PC, Xbox Series X|S e PlayStation 5.

Open Beta: date e accesso

È prevista una Open Beta gratuita, aperta a tutti e senza necessità di preordine. Le sessioni si terranno nelle seguenti date:

  • 7-8 agosto (fase tecnica)
  • 9-10 agosto
  • 14-17 agosto

Una guerra futura ambientata nel 2027

La prima novità di Battlefield 6 è il ritorno della campagna single player. Non dovrebbe trattarsi di un'esperienza particolarmente lunga e articolata - parliamo di circa 4 ore - ma servirà per dare un contesto narrativo a tutto il pacchetto, oltre che a presentare nella maniera più spettacolare possibile le varie ambientazioni che metteremo a ferro e fuoco nel multiplayer.

Il nemico principale della campagna a singolo giocatore
Il nemico principale della campagna a singolo giocatore

Questo nuovo Battlefield è ambientato nel 2027, in un contesto geopolitico destabilizzato. In seguito a un attentato che ha portato al crollo parziale della NATO, un'organizzazione militare privata chiamata PAX ARMATA ha iniziato a espandere la propria influenza. I giocatori prenderanno parte a questa nuova crisi globale nei panni della squadra Dagger 1-3, un'unità di soldati specializzati inviati in varie parti del pianeta per rispondere nella maniera più opportuna a questa minaccia.

Battlefield 6 segna la nascita di una piattaforma, EA sta puntando forte sul progetto Battlefield 6 segna la nascita di una piattaforma, EA sta puntando forte sul progetto

I toni e la leggerezza di Bad Company sembrano essere lontani, con un taglio molto più drammatico e hollywoodiano, più in linea coi tempi che corrono. Sfortunatamente la campagna sarà presentata in un'altra occasione e non abbiamo avuto modo di scoprire altro a riguardo.

Sistema di combattimento e ritorno alle classi

Una delle principali novità di Battlefield 6 è quello che il team chiama Kinesthetic Combat System, un sistema di animazioni più dinamico e integrato che consente di avere meccaniche come il trascinamento dei compagni feriti mentre li si rianima, il montaggio delle armi pesanti sulle superfici per ridurre il rinculo e un sistema di rinculo piuttosto stratificato, che spingerà i soldati virtuali a comprendere sul campo come domare al meglio la propria arma da fuoco, se attraverso un sistema di personalizzazione dell'arma o semplicemente imparando a dosare il rateo di fuoco e a gestire il movimento.

Un fucile da cecchino di BF6
Un fucile da cecchino di BF6

Un'altra novità, che sa di ritorno al passato, viste le similitudini con Battlefield 3 e 4, è stato l'abbandono del sistema di specialisti visto in 2042, in favore del ritorno al tradizionale schema a quattro classi: Assalto, Ricognizione, Supporto e Ingegnere. Ogni classe avrà accesso a gadget e armi specifici, in grado di definire il proprio ruolo sul campo di battaglia, ma sarà anche personalizzabile attraverso un sistema di sottoclassi, come ad esempio il Combat Medic, in grado di coprire un più ampio ventaglio di situazioni di gioco.

Come i veterani sapranno, gli Assalto sono quei soldati di prima linea specializzati nel combattimento ravvicinato, più resistenti, veloci e aggressivi della media, grazie all'uso di stimolanti in grado di aumentare per qualche secondo i tempi di reazione e a un ampio arsenale che consente di affrontare qualunque genere di pericolo, oltre che abbattere anche i muri più resistenti.

Gli Assalto dovrebbero essere la prima linea di ogni squadra
Gli Assalto dovrebbero essere la prima linea di ogni squadra

I Ricognitori, invece, sono il loro opposto. Grazie al fucile di precisione questi soldati sono letali dalla lunga distanza, oltre che fondamentali per segnalare i pericoli o indirizzare i missili verso i bersagli. Grazie al C4 sono anche in grado di far esplodere quei veicoli che si avvicinano troppo alla loro posizione.

Se si parla di combattimenti coi veicoli, nessuno è meglio di un Ingegnere. Sia perché grazie al suo lanciarazzi è il più indicato per abbattere qualsiasi mezzo corazzato, ma anche perché è l'unico in grado di riparare i blindati danneggiati, in modo da tenerli il più a lungo possibile nel bel mezzo della battaglia. Da non sottovalutare, inoltre, la capacità di rimpinguare le tasche di proiettili, un'abilità fondamentale in un gioco come Battlefield nel quale non è così raro sopravvivere per più di qualche secondo.

Ogni veicolo può portare più persone da un punto all'altro della mappa
Ogni veicolo può portare più persone da un punto all'altro della mappa

A proposito di sopravvivenza, chiudiamo coi Supporto, ovvero la classe specializzata nel curare e resuscitare i compagni sul campo di battaglia. Grazie al mitragliatore e alla possibilità di piazzare vere e proprie barriere portatili, il loro ruolo non si esaurisce certo nella cura, anche se la possibilità di trascinare un compagno caduto al sicuro mentre lo si rianima è forse la cosa più spettacolare di tutto il gioco.

Edizioni disponibili e prezzi

Battlefield 6 sarà disponibile in due edizioni:

  • Standard Edition: €69,99 su PC, €79,99 su console
  • Phantom Edition: €99,99 su PC, €109,99 su console
Le versioni differiscono per i contenuti aggiuntivi inclusi, che saranno annunciati nel dettaglio in prossimità del lancio.

Multiplayer: modalità, mappe e distruzione ambientale

Battlefield 6 includerà al lancio diverse modalità multiplayer, tra cui le classiche Conquista, Breakthrough e Corsa, affiancate da Domination, King of the Hill, Team Deathmatch, Squad Deathmatch e la nuova modalità Escalation, che introduce un sistema di conquista progressiva.

Operation Firestorm tornerà in versione rinnovata
Operation Firestorm tornerà in versione rinnovata

Il comparto multigiocatore supporterà partite con un massimo di 64 giocatori su un totale di 9 mappe, ambientate in varie località internazionali. Alcune mappe, come una nuova versione di Operation Firestorm, uno dei teatri di battaglia più amati di Battlefield 3, saranno rivisitazioni di scenari classici, mentre altre sono reinterpretazioni multiplayer dei livelli che giocheremo durante la campagna.

Nella beta saranno presenti Iberian Offensive, Siege of Cairo, Liberation Peak ed Empire State, forse la più spettacolare visto che è ambientata a New York all'ombra del ponte di Brooklyn. Le altre 3 rappresentano in maniera piuttosto chiara lo stile della serie. Liberation Peak è ambientata in uno scenario montuoso, con un terreno ricco di saliscendi, ammassi rocciosi, burroni e tanti posti in cui nascondersi col fucile da cecchino in mano. Iberian Offensive è invece un dedalo urbano decisamente più ristretto, pieno di vicoli con curve a gomito, edifici che si sviluppano su più piani e si affacciano sulle piazze e sulle vie più ampie. Infine Siege of Cairo è quella più equilibrata, con ampi spazi aperti, ma anche edifici nei quali rifugiarsi e provare a tendere imboscate.

Lo scenario newyorkese ha sempre il suo fascino
Lo scenario newyorkese ha sempre il suo fascino

Ognuna di queste mappe è studiata, in base alle parole di Alma Talbot, Director of Production di Motive, e Ryan McArthur, Senior Producer di Ripple Effect, in modo da essere perfetta per ospitare Corsa, Conquista e Breakthrough, le tre modalità da 64 giocatori più iconiche della serie. Ma sono state anche ossessivamente testate per essere adatte anche a modalità a squadre più veloci dinamiche, come Team/Squad Deathmatch. Escalation non è stata ancora svelata, ma "piacerà sicuramente a chi ama Corsa", staremo a vedere.

Un elemento centrale dell'esperienza sarà la distruzione ambientale tattica. Soprattutto quando sono coinvolti i mezzi più pesanti bisognerà considerare che ogni muro o edificio può essere letteralmente fatto a pezzi, anche utilizzando la nuova mazza. Un fattore sicuramente spettacolare, ma che può essere anche utilizzato ai fini del gameplay: sfondare una parete, infatti, potrebbe aprire una comoda nuova strada verso un obiettivo, vanificando così le difese avversarie.

Ogni edificio può fornire un riparo sicuro, finché non viene abbattuto
Ogni edificio può fornire un riparo sicuro, finché non viene abbattuto

Per questo motivo la distruttibilità degli oggetti e delle strutture non sarà casuale, ma legata in modo coerente al tipo di munizioni utilizzate. Ogni colpo avrà effetti prevedibili, pensati per rendere leggibile e bilanciata la progressione tattica. Poi, ovviamente, non è che ogni partita prevederà la distruzione totale di ogni edificio, ma per gli sviluppatori è importante garantire che ogni colpo abbia il medesimo effetto, così da poter pianificare strategie che non dipendano dal caso o dalla fortuna.

Per il momento non abbiamo potuto verificare la veridicità di queste affermazioni, se non che in effetti le varie pareti e superfici non garantiscono riparo perpetuo, soprattutto quando sono nei paraggi i carri armati. È un peccato che la distruttibilità non sia stata estesa anche a rocce o montagne, o che in qualche modo non siano stati previsti momenti "levolution" in grado di cambiare l'aspetto di uno scenario nelle mappe a noi presentate.

Iberian Offensive 2

Pungolato sull'argomento, Ryan McArthur è stato abbastanza vago, ma non sembrano esserci dei limiti tecnici che impediscano la riproposizione delle mappe caratterizzate da questa meccanica, come oltretutto dovrebbe essere Operation Firestorm e il crollo della torre. In alcuni altri scenari sembra che comunque avremo delle mappe con distruzione su larga scala, e solo col tempo scopriremo se il "ricco piano di contenuti post lancio" includerà anche questo genere di esperienze, o semplicemente si è messa da parte l'iconica nomenclatura, normalizzando questo genere di distruzione.

Per quanto riguarda i veicoli, il team ha assicurato di aver rivisto la loro manovrabilità e il loro schema di comandi per renderli più facili da controllare. Nonostante questo, occorrerà prendere la mano prima di poter sfrecciare con un elicottero sui tetti del Cairo o di fare slalom con un enorme carro armato tra le viuzze spagnole. Occorrerà comunque imparare come sfruttare al meglio il proprio veicolo prima di poterlo sfruttare al meglio, nonostante, forse, sia stato fatto qualche passo in avanti in fatto di manovrabilità.

I velivoli sono una parte fondamentale di ogni offensiva, a patto di saperli usare nel modo giusto
I velivoli sono una parte fondamentale di ogni offensiva, a patto di saperli usare nel modo giusto

Menzione d'onore, come sempre, per il comparto sonoro: ogni arma, veicolo o elemento di gioco ha un suono ben distinguibile, che oltretutto cambia e si trasforma a seconda di dove è stato sparato il colpo e di dove è arrivato. Battlefield 6 è uno sparatutto che si gioca anche con le orecchie, non solo con gli occhi.

Progressione, cross-play e accessibilità

I Battlefield Studios hanno ufficialmente confermato che Battlefield 6 supporterà cross-play, cross-save e cross-progression. Anche con il cross-play attivato, il matchmaking darà priorità alle prestazioni e al tipo di input, cercando di garantire partite equilibrate. In altre parole cercherà sempre di accoppiare giocatori console con giocatori console, quando possibile.

Gli sviluppatori promettono che le tre versioni viaggeranno in contemporanea e che offriranno prestazioni similari in modo da non dare vantaggi tecnologici ad una piattaforma rispetto che a un'altra.

Con Battlefield Portal la community ha in mano il futuro del gioco

Una delle più grandi novità di Battlefield 6 è la presenza di Portal, l'editor di mappe e modalità che ha debuttato con 2042. Il sistema è stato aggiornato con una nuova interfaccia utente, progettata per semplificare l'accesso e la navigazione dei contenuti creati dalla community. Un browser server completo sarà disponibile su tutte le piattaforme così da consentire di accedere facilmente ai contenuti preferiti, ma anche di scoprire quelli più giocati e apprezzati dalla community.

Tutti armati di martello? Questo e altro, con Battlefield Portal
Tutti armati di martello? Questo e altro, con Battlefield Portal

Assieme alla promessa di un supporto ricco e continuativo, la presenza di Portal sarà fondamentale per la longevità di Battlefield 6. Offrendo un ventaglio di strumenti ampliato e semplificando i processi di creazione, gli utenti potranno realmente creare esperienze sempre più complesse e fantasiose, con le quali superare i "limiti" degli sviluppatori. Campi di battaglia praticamente verticali con oggetti che precipitano addosso, battaglie aeree tra alti grattacieli o stipule folli sono solo alcune delle possibilità che sono state mostrate e che, assieme a funzionalità di scripting, all'intelligenza artificiale modificabile, filtri per veicoli e armi e alla possibilità di impostare regole personalizzate, consentiranno di sbizzarrire la fantasia.

Supporto post-lancio e modalità battle royale

Dopo il lancio, Battlefield 6 riceverà aggiornamenti regolari tramite un sistema live service, con l'aggiunta di nuove mappe, modalità, contenuti PvE cooperativi e stagioni. È in fase di sviluppo anche una modalità battle royale standalone, prevista per il 2026 e sviluppata da Ripple Effect. Questa modalità sarà distinta dal gioco principale e si concentrerà su distruzione ambientale, collaborazione tra giocatori e mappe dinamiche.

Battlefield 6 si presenta come un tentativo strutturato di rilanciare il brand dopo gli errori di Battlefield 2042. Il focus è sul ritorno a un'impostazione più tradizionale, con attenzione alla distruzione ambientale, al lavoro di squadra e alla chiarezza meccanica. Le novità introdotte, come la distruzione tattica e il sistema di classi rinnovato, si affiancano a strumenti per la community e supporto post-lancio continuativo. Restano da verificare stabilità, bilanciamento e ricezione da parte della community, soprattutto dopo un precedente capitolo che ha suscitato molte critiche, ma la fase di beta aperta dovrebbe aiutare gli sviluppatori ad oliare tutta l'infrastruttura tecnica in vista dell'uscita. Nell'ambiente controllato dell'evento di presentazione di Los Angeles tutto sembrava girare senza intoppi, con un motore grafico dalle prestazioni solide e nessun problema di connettività, il test di agosto sarà un bel banco di prova. Nelle prossime settimane, oltretutto, EA dovrà svelare le ultime frecce nella sua faretra, come la campagna single player o la vociferata modalità battle royale. C'è ancora tempo fino al 10 ottobre e siamo sicuri che sentiremo parlare di Battlefield 6 ancora a lungo.

CERTEZZE

  • È il ritorno alle origini che molti attendevano
  • Il sistema a classi è solido e affidabile
  • Battlefield Portal espande enormemente le possibilità di gioco

DUBBI

  • Al lancio non avrà tantissimi contenuti
  • L'infrastruttura reggerà questa volta?