In linea con la console di riferimento, la nuova versione del Pro Controller prosegue lungo il sentiero della continuità. Come era lecito aspettarsi, non c'è nessuna rivoluzione per il pad classico da affiancare a Nintendo Switch 2, piattaforma che per prima ha preferito non stravolgere le specificità hardware del fortunato predecessore. Dopo averlo utilizzato a lungo e con diversi generi di giochi, siamo ora pronti a darvi un nostro parere sul Nintendo Switch 2 Pro Controller, un compagno di giochi sostanzialmente indispensabile per chi cerca un oggetto più pratico, capace anche di garantire prestazioni migliori rispetto ai Joy-Con 2 di serie con la console.
Il nostro non sarà un giudizio basato esclusivamente sulle qualità e sui punti deboli della periferica. Vista la sua estrema somiglianza con il modello precedente, abbiamo messo a confronto le due versioni a caccia dei miglioramenti, ovviamente, ma anche degli eventuali motivi che potrebbero spingervi ad acquistare la nuova versione. Come sapranno i più informati, del resto, la passata iterazione è perfettamente compatibile con Nintendo Switch 2.
Sorge quindi spontanea la duplice domanda: ha senso l'esborso di 89,99€ per il nuovo Nintendo Switch 2 Pro Controller? Vale la pena affrontare la spesa, se si è già in possesso del vecchio modello? Scopriamolo insieme.
Dotazione e design
La continuità con il passato è ravvisabile sin dalla scatola in cui è contenuto il Nintendo Switch 2 Pro Controller. Gli stilemi estetici utilizzati, difatti, sono gli stessi che ormai da anni identificano a prima vista l'ecosistema di periferiche e oggetti legati alle console della Grande N. Semplicissima e sobria la facciata frontale, che si limita ad una foto del gamepad. Sulla superficie posteriore trovano spazio le informazioni del caso sul dispositivo stesso nelle varie lingue. Su quelle laterali si possono invece ammirare foto di dettaglio del controller. Ancora una volta, insomma, l'azienda di Kyoto ha optato per un design minimalista ed elegante.
Aperta la scatola, si trova la dotazione minima ed indispensabile: un documento informativo, un cavo USB-A/USB-C per la ricarica e, ovviamente, il Nintendo Switch 2 Pro Controller. Non troverete altro all'interno della confezione, né la Grande N ha impreziosito l'involucro con soluzioni estetiche particolari, un po' come fa invece Microsoft con le sue scatole a scrigno.
Il confronto con il vecchio modello
Nintendo Switch 2 Pro Controller, esattamente come la console di cui è periferica, giustifica la presenza del numero, pur nella totale continuità con la versione precedente. Come anticipato, non fosse per la differente texture della plastica, da lontano si faticherebbe a distinguerli. Tuttavia, è proprio nei dettagli che si palesa la maggior raffinatezza di questo nuovo modello.
Gli analogici, tanto per cominciare, hanno degli stick più sottili. Ciò garantisce un'inclinazione più ampia a tutto vantaggio della precisione con cui potrete controllare i personaggi e la telecamera nei vari giochi. Nintendo ha sempre realizzato delle levette strepitose, ma in questo caso ha saputo davvero superarsi, trovando il giusto equilibrio sia nella velocità con cui ritornano nella zona morta dopo l'inclinazione, sia nella resistenza che offrono alla forza applicata. La sensazione di perfetto controllo restituita è strabiliante e i risultati si vedono con qualsiasi gioco, dai due The Legend of Zelda, a Fast Fusion, passando per Super Mario Odyssey e Metroid Dread.
Particolarità del Nintendo Switch 2 Pro Controller, la levetta sinistra è più alta e ricoperta da un gommino più spesso rispetto al destro. Si tratta di un dettaglio in totale antitesi rispetto a ciò che accade di solito con i controller pro, dove è invece lo stick destro a presentare caratteristiche simili.
Ciò, tuttavia, ha senso se si considerano i giochi di riferimento delle console della Grande N. Nintendo propone perlopiù giochi dove bisogna avere un controllo più stabile sull'avatar. Ciò spiega la preminenza dell'analogico sinistro, su quello destro.
La scheda tecnica del Nintendo Switch 2 Pro Controller
- Design analogici: asimmetrico
- Compatibilità: Nintendo Switch 2
- Connettività: Bluetooth, cablato
- Lunghezza cavo: 1,5 metri
- Pulsanti: 15 più analogici e d-pad
- Parti sostituibili: nessuna
- Programmabile: sì, due pulsanti
- Porte: USB-C
- Autonomia: 40 ore
- Dimensioni: 105 x 148 x 60.2 millimetri
- Peso: 235 grammi
- Prezzo: 89,99€
Prime impressioni
Se l'unboxing è avaro di particolari soddisfazioni, non lo è affatto il primo contatto con il controller. Non appena i polpastrelli scivoleranno sulla superficie setosa della periferica, sulla plastica opaca, solida eppure in qualche modo "morbida", proverete un'indescrivibile sensazione di piacere. Da questo punto di vista non c'è proprio paragone con il vecchio modello, che a confronto vi sembrerà istantaneamente un simpatico giocattolo scricchiolante. Stretto tra le mani, tra l'altro, vi accorgerete immediatamente dell'estrema ergonomia dell'oggetto. Le dita trovano il loro posto in maniera assolutamente naturale e la sensazione di avere una presa salda è lampante, nonostante la texture liscia potrebbe inizialmente far pensare al contrario.
Il sortilegio, se così vogliamo chiamarlo, è figlio anche di un ridimensionamento del Nintendo Switch 2 Pro Controller rispetto alla vecchia versione. Il nuovo modello, difatti, è di qualche millimetro più piccolo in altezza e larghezza, con un peso più contenuto (235 grammi contro 246 grammi). Laddove i Joy-Con hanno visto aumentare le loro dimensioni, per la gioia dei più adulti, con questo rimpicciolimento il pad ha trovato una forma più adeguata e ideale sia per mani grandi, che per quelle più piccole.
In generale, ad ogni modo, il design del controller è in tutto e per tutto identico a quello del predecessore. Dall'asimmetria degli stick analogici, passando per la disposizione dei pulsanti, tutto è al suo posto, pur con diverse piccole modifiche, come vedremo di seguito. Questa continuità farà immediatamente sentire a casa i possessori della vecchia versione e non disorienterà anche i neofiti, magari già temprati da centinaia di ore passate con il controller Xbox.
Altro pregio della plastica utilizzata, la capacità di assorbire lo sporco senza metterlo in evidenza. Tenerlo in mano a lungo non lascerà aloni e anche la polvere si nota difficilmente, sebbene i gommini degli stick analogici catturino qualsiasi briciola, che tende a restare incastrata lungo i bordi zigrinati. Di contro, tuttavia, dobbiamo segnalare una certa fragilità della texture. Ci è bastato farlo cadere una singola volta, per vederne la superficie sfregiata, come se il colore della superficie fosse stato rimosso. Ci teniamo comunque a specificare che, nonostante l'urto, nonostante il marchio incancellabile sulla scocca, il controller non ha riportato alcun danno in termini strutturali o di funzionamento. Segno che, sulla solidità costruttiva, anche in questo caso possiamo fidarci di Nintendo.
Stick e croce direzionale
Purtroppo, permangono tutti i dubbi sulla longevità degli analogici. Privi di Hall Effect, non sappiamo ancora quanto l'odiato drift possa essere scongiurato. Nintendo stessa, da questo punto di vista, è stata piuttosto evasiva, affermando di aver utilizzato materiali di miglior fattura che dovrebbero quanto meno ridurre le problematiche degli stick. Solo il tempo e l'utilizzo, tuttavia, saprà darci delle risposte effettive, ma il mancato sfruttamento dell'Hall Effect non è certo una buona notizia.
Positivo, ma con una piccola riserva, il parere sulla croce direzionale. Nintendo la costruisce e reinventa dall'ormai lontanissimo 1983 e nemmeno questa volta è riuscita a disattendere le attese. Forma e dimensioni sono perfette, il feedback che si riceve dall'inserimento del comando è gustoso, la corsa è breve, ma non troppo. Purtroppo, la croce tende ad un lieve basculamento anche quando si innesta una direzione specifica, il che attiva il movimento in diagonale da una parte o dall'altra. In alcuni platform e picchiaduro a incontri ci sono capitati dei movimenti non voluti quando avremmo voluto semplicemente abbassarci, per esempio. Questo lieve difetto era presente anche nella versione precedente del controller, ma in quel caso la minor sensibilità della croce direzionale rendeva la mal interpretazione dell'input un'eventualità estremamente rara. Con Nintendo Switch 2 Pro Controller la situazione è un pizzico più grave, ma va detto che con allenamento e preparazione si può anche utilizzare il basculamento a proprio vantaggio, per movimenti più rapidi. Va tuttavia sottolineato come, in situazioni particolarmente concitate, lo spostamento non desiderato della croce ci è costato un paio di game over.
Pulsanti classici e programmabili
Il giudizio torna estremamente positivo considerando i pulsanti frontali. Di diametro maggiore rispetto a quelli del modello precedente, la loro pressione genera una risposta perentoria e immediata. Anche in termini tattili, ma questa è una costante del controller in generale, le sensazioni sono ottime. Il suono è più attutito rispetto al passato, con una percezione più diretta e convincente quando si giunge a fine corsa. I dorsali sono ora più lunghi, più facilmente raggiungibili anche da mani più piccole. Per i grilletti, invece, vale un discorso simile già affrontato anni fa: la precisione di inserimento è fuori discussione, ma perché, ancora una volta, si è optato per pulsanti digitali e non analogici? La situazione, ad oggi, è tanto più paradossale considerando la reintroduzione nel mercato del pad del GameCube che, invece, ostenta una coppia di trigger analogici.
Ottimo il posizionamento del nuovo tasto C, al centro della parte frontale del pad, posizione in cui generalmente le dita non transitano mai e, infatti, nelle nostre lunghe sessioni non c'è mai capitato di premerlo inavvertitamente.
Novità assoluta del Nintendo Switch 2 Pro Controller è la presenza dei pulsanti programmabili GL e GR. Il loro posizionamento è semplicemente perfetto. Incastonati tra il corpo e le corna del pad, sono in una posizione sufficientemente comoda per premerli facilmente. Al tempo stesso, fortunatamente, sono incassati così bene che anche stringendo saldamente il pad non si incappa mai in una pressione involontaria. Programmarli, tra l'altro, è questione di pochi secondi. Durante la partita è sufficiente premere il tasto Home, selezionare la voce del menù preposta al compito e poi premere il comando prescelto. Non si possono programmare combo di pulsanti, ma solo comandi singoli. Ciò non toglie che in alcuni giochi questa rimappatura porta indiscutibili benefici prestazionali. Per esempio, in Fornite, ricaricare l'arma e aprire il fuoco con GL e GR lo abbiamo trovato molto più pratico e veloce.
Cuffie e vibrazione
Altra caratteristica inedita, l'ingresso jack facilmente raggiungibile. Basta inserire le proprie cuffie per spostare immediatamente l'audio di gioco dalla TV, o dalla console, al proprio headset. Una comodità già standard su altri lidi, finalmente implementata anche in questa versione del pad Nintendo.
Un'ultima nota non la si può che dedicare alla vibrazione. Il miglioramento rispetto al vecchio Pro Controller è netto, sebbene, per fare un paragone, non si raggiunga la raffinatezza del DualSense. Giocando, in determinate situazioni, si ha la netta sensazione di un vero e proprio spostamento della vibrazione da una parte all'altra della periferica, a tutto vantaggio dell'immersività nei vari giochi.
Conclusioni
Multiplayer.it
8.5
Consigliare o meno l'acquisto del Nintendo Switch 2 Pro Controller è molto semplice, prendendo l'oggetto in sé e per sé. Si tratta di una periferica tecnologicamente raffinata, solida, estremamente ergonomica e dotata di tutte le caratteristiche necessarie per consentire un incremento, tangibile e netto, delle proprie prestazioni, soprattutto rispetto all'utilizzo dei Joy-Con 2. Più difficile il giudizio tenendo in considerazione chi già possiede la vecchia versione del pad. I passi avanti sono molti, ma si tratta per lo più di dettagli. Va da sé che i giocatori più pretenziosi non potranno affatto fare a meno di questo salto tecnologico in avanti. Chi invece ha acquistato il vecchio Pro Controller solo per avere un'alternativa ai Joy-Con 2 potrà facilmente fare a meno di questo aggiornamento, utilizzando la vecchia periferica anche con Nintendo Switch 2. In ogni caso, tuttavia, siamo di fronte ad un prodotto soddisfacente che presenta ben poche lacune. Il mancato supporto all'Hall Effect pone dubbi sulla longevità della periferica, la croce direzionale bascula lievemente quando non dovrebbe, ma, dopo le numerose ore passate in compagnia del Nintendo Switch 2 Pro Controller, possiamo affermare che si tratta di uno strepitoso pad, assolutamente preferibile in qualsiasi situazione e occasione ai Joy-Con di Nintendo Switch 2.
PRO
- Qualità costruttiva superiore rispetto al modello precedente
- Stick analogici precisi e con il giusto livello di feedback
- Ottime le novità come i tasti programmabili e l'ingresso jack
CONTRO
- Stick privi di Hall Effect
- Croce direzionale precisa, ma che tende facilmente al basculamento