Windows Hello, il sistema di autenticazione biometrica di Microsoft, ha subito una modifica che ne compromette l'utilizzo in ambienti scarsamente illuminati. Questa alterazione non è un difetto tecnico inatteso, bensì una decisione deliberata da parte di Microsoft, implementata con l'aggiornamento di aprile.
L'obiettivo dichiarato è stato quello di risolvere una vulnerabilità legata allo "spoofing", ovvero la possibilità di ingannare il sistema con una falsa rappresentazione del volto. Se da un lato l'intervento rafforza le difese contro potenziali attacchi, dall'altro solleva interrogativi significativi sulla praticità d'uso quotidiano, in particolare per coloro che si affidano a questa tecnologia in ogni condizione di luce.
La nuova "funzione" di Windows Hello
La modifica apportata a Windows Hello ad aprile ha generato una certa discussione tra gli utenti Windows 11. Diversi utenti di dispositivi come i Surface Laptop hanno notato l'impossibilità di sbloccare il proprio dispositivo tramite il riconoscimento facciale in assenza di illuminazione ambientale. Questa anomalia, inizialmente percepita come un possibile bug, è stata successivamente chiarita da Microsoft attraverso le note di patch dell'aggiornamento di Windows di aprile. Le comunicazioni ufficiali indicano che, per ragioni di sicurezza avanzata, il riconoscimento facciale di Windows Hello ora necessita che le fotocamere a colori possano rilevare un volto visibile durante il processo di accesso.
Il cuore di questa modifica risiede nella necessità di correggere una vulnerabilità specifica. Storicamente, Windows Hello sfrutta una combinazione di sensori a infrarossi (IR) e una fotocamera a colori per la rilevazione del volto. I sensori IR sono particolarmente efficaci nel distinguere un volto reale da una fotografia o un'immagine bidimensionale, anche in condizioni di scarsa luce, poiché rilevano il calore e la profondità. La fotocamera a colori, invece, contribuisce a una maggiore precisione nel riconoscimento delle caratteristiche facciali. La vulnerabilità in questione, scoperta dalla Nanyang Technological University, era classificata come "importante" da Microsoft, sebbene l'azienda abbia anche sottolineato come la sua potenziale sfruttamento fosse "meno probabile" localmente su un dispositivo e non fosse stata divulgata o sfruttata pubblicamente.
Per ovviare a questa nuova limitazione, alcuni utenti stanno esplorando soluzioni temporanee. Una di queste consiste nel disabilitare la webcam tramite Gestione dispositivi di Windows 11. Questa operazione, sebbene permetta a Windows Hello di funzionare nuovamente anche in ambienti bui (poiché forzerebbe il sistema a fare affidamento esclusivamente sui sensori IR), comporta una significativa restrizione. La disabilitazione della webcam, infatti, impedisce il suo utilizzo in qualsiasi altra applicazione, inclusi i software per videochiamate. Questa soluzione, dunque, si rivela praticabile solo per coloro che impiegano la fotocamera esclusivamente per lo sblocco del dispositivo, ma risulta poco funzionale per la maggior parte degli utenti che utilizzano regolarmente la webcam per comunicazioni e altre attività.
Voi che cosa ne pensate di questa scelta? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto anche Apple rafforza la sicurezza: i minori non potranno più ricevere messaggi da numeri sconosciuti senza il consenso dei genitori.