Secondo alcuni analisti di mercato, i prezzi dei videogiochi potrebbero essere destinati ad aumentare ancora nel 2026, ma in particolare quelli di una particolare tipologia di acquisti, ovvero le micro-transazioni, più che i prezzi dei videogiochi interi.
Secondo l'analista Piers Harding-Rolls di Ampere Analysis, i prezzi unitari dei giochi sono probabilmente destinati a rimanere stabili nel corso del 2026, con lo standard dei 70$ che dovrebbe rimanere in voga durante il prossimo anno, corrispondente agli 80€ dei giochi tripla A in Europa, con le relative variazioni.
Tuttavia, ci sono dei prezzi che probabilmente verranno incrementati durante il prossimo anno e sono quelli delle micro-transazioni, che potrebbero dunque subire vari aggiustamenti verso l'alto.
Agire sui nuovi sistemi di monetizzazione
Alla base di questo c'è la necessità di sviluppati e publisher di cercare di incrementare i profitti dalle vendite, ma un ulteriore incremento nei prezzi standard dei giochi interi potrebbe essere visto in maniera estremamente critica dagli utenti e portare a un contraccolpo negativo sulle vendite.
D'altra parte, il fatto che Nintendo abbia già introdotto lo standard 80$ sui giochi fisici (90€ dalle nostre parti) rappresenta un precedente importante, che potrebbe spingere altri ad adottare tale tipologia di prezzo.
Dove però sembra esserci maggiore spazio di manovra con relativa tranquillità sono le micro-transazioni, o gli acquisti in-app, che rappresentano già un motore importante per l'economia del mercato videoludico e potrebbero diventare ancora più centrali.
"Poiché [gli acquisti in-app] sono la fonte principale di spesa nell'intero mercato dei videogiochi, potrebbe verificarsi un'ulteriore inflazione in questa parte del mix di monetizzazione", ha spiegato Harding-Rolls.
"In generale, ritengo che sia più facile modificare il valore di un pacchetto IAP e che un aumento di prezzo su un pacchetto economico sia più facile da attuare senza compromettere il sentiment dei giocatori".