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Google rilancia sugli agenti IA avanzati proprio mentre OpenAI alza l’asticella con GPT-5.2

Gemini Deep Research si evolve in una piattaforma per sviluppatori, ma la sfida con OpenAI entra in una nuova fase.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   12/12/2025
Google

Google ha scelto una tempistica tutt'altro che casuale per presentare la versione più ambiziosa di Gemini Deep Research, il suo agente IA dedicato all'analisi avanzata e alla ricerca complessa. L'annuncio è arrivato lo stesso giorno in cui OpenAI ha pubblicato GPT-5.2, segnalando in modo piuttosto evidente quanto la competizione tra i due colossi stia diventando serrata, rapida e sempre più strategica.

Non si tratta solo di nuovi modelli più potenti, ma di una trasformazione profonda del ruolo degli agenti IA: da semplici strumenti di supporto a intermediari attivi tra l'utente, le informazioni e le decisioni.

Gemini Deep Research non è più solo un “report generator”

La novità principale non è tanto la capacità di produrre report strutturati, funzione già nota nelle versioni precedenti, quanto l'apertura agli sviluppatori. Con l'introduzione della Interactions API, Google consente ora di integrare le capacità di ricerca profonda di Gemini direttamente all'interno di applicazioni di terze parti.

GPT 5.2 è disponibile: OpenAI contrasta Gemini 3 con il "modello più intelligente al mondo" GPT 5.2 è disponibile: OpenAI contrasta Gemini 3 con il modello più intelligente al mondo

In altre parole, Deep Research diventa un motore di analisi riutilizzabile, capace di lavorare su enormi volumi di dati, contesti molto estesi e richieste articolate che richiedono più passaggi logici. Google afferma che viene già impiegato in scenari delicati come la due diligence finanziaria o l'analisi della tossicità dei farmaci, ambiti in cui l'accuratezza non è un optional.

Il nodo delle allucinazioni resta centrale

Google insiste molto su un punto: Gemini 3 Pro, il modello alla base del nuovo Deep Research, sarebbe il più "fattuale" mai realizzato dall'azienda. Un'affermazione che va letta alla luce di uno dei problemi più critici dell'IA agentica: le allucinazioni.

Quando un sistema prende decisioni autonome per minuti o ore, basta un singolo errore inventato per compromettere l'intero risultato. Più l'agente è indipendente, più il rischio cresce. È per questo che Google sta cercando di posizionarsi come attore affidabile in contesti ad alta responsabilità, dove la creatività conta meno della coerenza. Non a caso, insieme all'annuncio, Google ha presentato anche un nuovo benchmark open source, DeepSearchQA, pensato per valutare la capacità degli agenti di affrontare ricerche complesse e multi-step. Un'operazione che serve tanto alla ricerca quanto al marketing.

È difficile credere che Google non fosse a conoscenza del lancio imminente di GPT-5.2. Pubblicare un annuncio di questo peso nello stesso giorno appare come un tentativo deliberato di non lasciare la scena mediatica completamente a OpenAI.