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Blizzard vuole fare almeno uno o due grossi lanci l'anno, ha detto la presidente

Blizzard vuole aumentare il numero dei suoi lanci, facendone almeno uno o due maggiori ogni anni, stando alla presidente Johanna Faries.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   22/12/2025
I personaggi di Blizzard

La presidente di Blizzard Entertainment, Johanna Faries, ha dichiarato che l'azienda inizierà a valorizzare maggiormente le sue proprietà intellettuali, puntando a una o due grandi uscite ogni anno.

Intervistata da Bloomberg, Faries, che ha assunto il ruolo di presidente nel febbraio 2024, ha discusso del futuro di Blizzard e della cadenza delle sue pubblicazioni, affermando di voler aumentare la frequenza dei lanci, per sfruttarle meglio.

Chiarezza e trasparenza

"Abbiamo delle proprietà intellettuali iconiche e, sotto molti aspetti, hanno ancora molto margine di crescita, quindi concentriamoci sulle carte che abbiamo da giocare", ha detto. "Questo non significa che non esploreremo nuovi luoghi e territori, ma per ora vogliamo focalizzarci su ciò che Blizzard ha ancora in serbo per le sue proprietà più iconiche".

Johanna Faries
Johanna Faries

Faries afferma che un altro elemento della visione di Blizzard è la sua convinzione che "i nostri giorni migliori siano ancora davanti a noi". Ha proseguito affermando: "Credo anche che siamo nella posizione giusta per essere più affidabili nella cadenza dei lanci. I nostri fan hanno fame.

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Vogliono essere coinvolti. Vogliono anche percepire affidabilità. Vogliono che noi abbiamo un'idea chiara di cosa ci aspetta dietro l'angolo". Guardiamolo come un portafoglio e assicuriamoci che ogni, diciamo, anno solare ci siano almeno una o due cose davvero grandi che Blizzard porta sul mercato".

Faries ha operato per portare chiarezza e trasparenza dentro Blizzard, sia per gli sviluppatori, sia per i piani a lungo a termine dei vari franchise. "Credo che se chiedessi a qualsiasi responsabile di una franchise in questo momento, o ai team che ci lavorano: "Ehi, sapete dove sarà questa serie tra tre anni?", la risposta sarebbe sì. [...]Il punto in cui voglio arrivare è che i team non solo credano di poter puntare a grandi obiettivi, ma che possano anche raggiungerli in un lasso di tempo realistico".