7

Super Meat Boy 3D, abbiamo provato la nuova incarnazione di questo sadico classico indie

Dopo tanti salti e morti violente, il Meat Boy decide di sfidare il mondo dei platform 3D senza abbandonare il suo sadico gameplay.

PROVATO di Fabio Di Felice   —   17/12/2025
Meat Boy è più in forma che mai in Super Meat Boy 3D

Anche se la sua creatura gli è rimasta attaccata addosso come un gelatinoso cubo di carne in scatola, Super Meat Boy non è firmato solo Edmund McMillen. Il geniale autore si è fatto conoscere in seguito grazie al suo eccezionale lavoro su The Binding of Isaac, uno dei titoli che ha contribuito a rendere così noto e apprezzato il genere roguelite, ma si era allontanato dal Team Meat già nel 2017. Tant'è che dietro al sequel, Super Meat Boy Forever, non c'è la sua firma, ma quella dello storico socio, "il braccio" dei due potremmo dire, dal momento che è sempre stato quello più vicino al codice: Tommy Refenes. Proprio da quest'ultimo nasce l'idea che ha trasformato questo classico - degli indie, dei rage game, dei platform di precisione - in una creatura molto diversa che in questi giorni arriva in prova su Steam, e che si intitola Super Meat Boy 3D.

L'importanza storica di Super Meat Boy è quasi incalcolabile. È stato tra quei videogiochi simbolo che hanno permesso agli indie di diventare ciò che sono oggi, ovvero uno dei pilastri del settore. Non è un caso che, insieme a Braid di Jonathan Blow e a Fez di Phil Fish, sia stato scelto come blasone dei titoli indipendenti in Indie Game: The Movie. La storia poi se lo è un po' dimenticato, e McMillen sembra essersi portato via anche la luce dei riflettori. Il sequel ha venduto modestamente e sembrava aver perso quell'irresistibile fascino presso il pubblico. Con questo terzo capitolo, di nuovo a firma Refenes, e in collaborazione con Sluggerfly, torna la voglia di sperimentare e di mettere in scena nuovi, dolorosi espedienti per torturare questo pupattolo di carne.

Meat Boy si lascia sempre dietro una scia di sangue fresco!
Meat Boy si lascia sempre dietro una scia di sangue fresco!

Il cambiamento, però, è epocale: Super Meat Boy è stato importante per un certo modo di fare platform in 2D, con uno stile semplice e pulito, che richiedeva altrettanta pulizia nei movimenti. Questa volta si passa alle tre dimensioni e muovere un personaggio in un ambiente di questo tipo è profondamente diverso. Refenes voleva inizialmente trasformarlo in un open world, salvo poi fare dietrofront e sposare invece una struttura più vicina all'originale: livelli brevi, pieni zeppi di pericoli, con Bandage Girl ad attenderci al traguardo. Una sola possibilità di riuscirci: se si muore, si riparte dall'inizio del livello.

Nuova pelle, stessa carne

È vero che la rivoluzione dello stile di Super Meat Boy 3D è promessa sin nel titolo, ma è difficile restare impassibili di fronte ai cambiamenti già nel menù iniziale. Il nostro pupetto di carne vola con alle spalle una galassia, in sottofondo una schitarrata metal. Per chi è cresciuto con una certa idea estetica di Super Meat Boy, questa schermata mette subito le cose in chiaro: tutto sarà profondamente diverso. Ciò che invece resta simile è l'esile pretesto narrativo: il perfido Dr. Fetus ha rapito Bandage Girl, l'amata del nostro Meat Boy. Per un sadico e inspiegabile desiderio farà in modo di spostarla, di volta in volta, alla fine di ogni livello. E così a noi tocca superare le sue trappole, arrivare a un passo dall'amore solo per vederlo preso e spostato al prossimo parco giochi mortale.

L'immaginario dell'universo di Super Meat Boy è, se possibile, ancora più truce in tre dimensioni. L'estetica fumettosa che avevano i videogiochi precedenti smorzava la premessa grandguignolesca del titolo: il nostro eroe è un pezzo di carne che lascia dietro di sé una scia di sangue e finisce spesso e volentieri in pezzi. Attorno a lui, specialmente nei primi livelli ambientati in una foresta, una spirale di folle violenza sembra aver coinvolto anche gli animaletti del bosco: gli scoiattoli sono legati agli alberi, assicurati a strumenti di tortura, mentre cercano di combattere i robot di Dr. Fetus. Non è che ci si faccia proprio caso, perché sfrecciamo avanti e indietro nei livelli, a ritmo sostenuto, ma è impossibile non notare certi dettagli cruenti. Forse più di prima, perché il passaggio al 3D li ha resi più tangibili.

L'obiettivo di Super Meat Boy 3D è molto semplice: ogni livello ha un punto d'accesso e un traguardo, rappresentato dalla nostra amata. In mezzo si trovano tutta una serie di salti, trappole, tranelli e piattaforme da sfruttare per evitare di essere triturati dalla valanga di lame che passano attraverso il Meat Boy come fosse fatto di burro. I primi livelli sono molto brevi, si risolvono in pochi secondi, specialmente perché intendono presentare tutte le possibilità di movimento del personaggio; poi si allungano, pur senza divenire - almeno nella demo - tediosi. Questo perché, come da tradizione della serie, il Meat Boy soccombe al primo tocco di un pericolo. Non esistono checkpoint, il percorso deve essere portato a termine in una sola sessione perfetta. A ricompensarci non c'è l'abbraccio di Bandage Girl - che viene puntualmente prelevata e spostata al livello successivo - ma un replay che ci mostra il nostro successo. E tutti i fallimenti precedenti.

Nella demo c'è anche una sessione ambientata in una sorta di fabbrica sotterranea
Nella demo c'è anche una sessione ambientata in una sorta di fabbrica sotterranea

I livelli diventano man mano più complessi e hanno anche delle sfide secondarie, come un cerotto che bisogna recuperare prima di portare a termine il tutto e che permette di sbloccare nuovi personaggi. In appena una mezz'ora di demo abbiamo affrontato diverse ambientazioni: la foresta, una fabbrica, una discarica, saltellando da un'ispirazione all'altra. Va detto che il 3D regala una tangibilità diversa agli ambienti, ma tende anche a rendere un po' dissonante lo stile tra un ambiente e l'altro. Nei vecchi Super Meat Boy la direzione artistica ci era parsa più coerente; con l'adozione di Unreal Engine, inevitabilmente, ha perso un po' di personalità.

Salti precisi, ma in 3D

Dal 3D invece ne guadagnano i movimenti che Meat Boy è in grado di effettuare per attraversare il livello. Intanto bisogna dire che è molto intelligente la trovata di porre un segnalino perpendicolarmente al Meat Boy, come fosse la sua ombra, per avere sempre idea di dove si sta atterrando. È fondamentale, dal momento che già nei livelli avanzati della demo c'è bisogno di salti molto precisi per mettere piede su piattaforme non così grandi. A un primo approccio il platforming sembra più facile, perché il movimento in tre dimensioni permette di barare un po' sui salti e sugli atterraggi: la precisione sembra meno importante che in un contesto a due dimensioni, e le capacità del protagonista sono decisamente più sorprendenti.

Le lame passano attraverso il Meat Boy come fosse fatto di burro
Le lame passano attraverso il Meat Boy come fosse fatto di burro

Infatti si può prendere la rincorsa per saltare più lontano, si può fare una piccola torsione in aria per spingersi ancora più in là, rimbalzare sulle pareti, ma anche correrci sopra come fossimo in un capitolo di Prince of Persia. Inoltre è la spazialità del livello che spesso ti consente di tagliare interi tratti dello stesso con un salto ben congeniato e la spinta giusta. Si riesce perfino a passare da una piattaforma all'altra, escludendo trappole e lame dal nostro percorso. Il che è interessante ed è un modo nuovo di approcciare certe meccaniche. Nonostante questo, Super Meat Boy 3D sa sfidarti in una maniera tutta sua e spesso ti chiude in dolorosi loop di tentativi su tentativi. Non manca la cattiveria che ha contraddistinto questa serie sin dal primo videogioco.

Da questo punto di vista, il 3D richiede una precisione differente. In uno degli ultimi livelli della demo, per esempio, bisogna calcolare bene la lunghezza dei salti e la posizione in aria per cercare di cadere all'interno di certi buchi nel pavimento. La precisione richiesta riguarda anche il modo in cui si atterra sulle pareti dopo salti particolarmente lunghi, magari quando ci si arriva in diagonale. La sfida non è più tanto reagire nel modo corretto quando si arriva a contatto con la parete o la superficie, ma cercare di approcciarla dalla giusta angolazione, per fare in modo di non mancare il movimento successivo: in aria direzionare il salto è ben più difficile, e toccare male una parete, a volte, rende molto più complesso atterrare correttamente.

È strano vedere una delle icone del platform di precisione 2D diventare altro, cambiare quasi completamente il suo stile e proporre sfide che restano simili nelle intenzioni, ma ben differenti nell'esecuzione. Non sgradevole, ma strano. Il feeling di questi primi livelli di Super Meat Boy 3D è comunque quello giusto: le tre dimensioni aggiungono un gusto inedito ai livelli, si salta in maniera più libera, si usa la testa per capire come ottimizzare il percorso, tagliando fuori intere sezioni. Le cose non si sono ancora fatte troppo difficili, ma siamo sicuri che non mancheranno le vere sfide, quelle capaci di farti pensare che, dopotutto, Bandage Girl sta bene dove sta.

CERTEZZE

  • Il 3D aggiunge tante possibilità di movimento
  • Il ritmo è quello giusto: veloce e indiavolato
  • Le ambientazioni sembrano molto varie

DUBBI

  • Lo stile ci sembra un po' dissonante
  • Tecnicamente è ancora sporco
  • Il bilanciamento della difficoltà sarà fondamentale