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Metroid Prime 4 e la zona “open world” che non convince

Metroid Prime 4: Beyond arriverà il 4 dicembre su Switch e, con un'edizione apposita, su Switch 2. L'ultimo trailer però non è stato per nulla convincente.

SPECIALE di Alessandro Bacchetta   —   15/09/2025
Metroid Prime 4: Beyond, anche Samus sembra incerta
Metroid Prime 4: Beyond
Metroid Prime 4: Beyond
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Senza mezzi termini, il più recente trailer di Metroid Prime 4: Beyond, in uscita il 4 dicembre 2025 - a più di otto anni dall'annuncio - mi ha lasciato interdetto.

Le importanti uscite cross-gen, in casa Nintendo, hanno abitualmente coinvolto The Legend of Zelda. Sono due i precedenti illustri, entrambi più noti e venduti - com'è naturale che sia - nell'edizione per la console più recente: ci riferiamo a The Legend of Zelda: Twilight Princess (2006, GameCube e Wii) e The Legend of Zelda: Breath of the Wild (2017, Wii U e Switch). Stavolta, pur non esattamente al lancio, è il turno di Metroid Prime 4: Beyond (Switch e Switch 2).

Impossibile non notare una macroscopica differenza tra queste tre uscite. I due The Legend of Zelda sono stati pubblicati entrambi su una piattaforma "soltanto" una generazione indietro rispetto alla concorrenza, e in versioni sostanzialmente identiche sulle due console di destinazione. L'ossatura di Metroid Prime 4: Beyond, al contrario, è stata edificata su un sistema di due generazioni antecedenti a PlayStation 5 e Xbox Series S/X, e il gioco è destinato a trovare definitiva incarnazione su due piattaforme, Switch e Switch 2, dalle potenzialità molto diverse.

Alcuni appassionati si aspettavano da Metroid Prime 4: Beyond degli spazi più vasti e ammiccanti all'open world, degli spazi che finora, nei trailer precedenti, non si erano visti. Finora, appunto: forse era meglio così.

Motocicletta e deserto

In tutta la prima parte del trailer, Nintendo ci ha tenuto a specificare che sono immagini tratte dalla versione Switch 2 del gioco (tradotto: su Switch sarà anche peggio), si vede Samus in sella alla novella motocicletta, mentre si fa largo all'interno di un deserto tendenzialmente vuoto (e piatto), sfrecciando tra costruzioni robotiche avverse.

La nuova motocicletta di Samus Aran, una novità introdotta da Metroid Prime 4: Beyond
La nuova motocicletta di Samus Aran, una novità introdotta da Metroid Prime 4: Beyond

Ora, questa novità avrebbe potuto funzionare, forse, vent'anni fa. L'effetto che mi ha fatto è stato quello di una sorpresa piuttosto imbarazzante. Davvero? A otto anni e mezzo dall'annuncio, a quasi sette dal reset dello sviluppo, il progetto è in questo stato? E pensare che Metroid Prime Remastered, graficamente, era stato confortante riguardo le rinnovate ambizioni di Retro Studios.

A livello visivo, ho trovato le sezioni in moto di Metroid Prime 4: Beyond quasi sconcertanti. Sembrano fuoriuscite dai primi giochi per Xbox360: il motore grafico non sembra minimamente adatto a gestire aree vaste e aperte e il paesaggio vuoto, sommato ai precipizi al limitare dell'area, rende la scena ancora più straniante. Inutile che, sfruttando Switch 2, abbiano tentato di abbellirne l'aspetto: lo scheletro del gioco è legato a un hardware vetusto. Inoltre, a differenza di The Legend of Zelda e Super Mario, Metroid Prime è maggiormente realistico e non riesce a sopperire, o meglio, non può, alle carenze tecniche attraverso lo stile grafico.

Il deserto ci è sembrato ancora più vuoto e piatto di come dovrebbe essere, be', un deserto
Il deserto ci è sembrato ancora più vuoto e piatto di come dovrebbe essere, be', un deserto

Soprattutto, il filmato non mi ha convinto a livello d'interazione, per quanto è possibile intuire. La moto pare ancorata a terra. Non v'è alcuna traccia delle meraviglie fisiche proposte da Breath of the Wild, ormai otto anni fa: ecco, non avrei preteso tanto, ma l'interazione sembra arcaica quanto e più del motore grafico.

Manca un'identità ludica

Nintendo potrebbe aver celato l'identità ludica di Metroid Prime 4: Beyond. Del resto, fino a uno degli ultimi filmati di presentazione, quello presieduto da Eiji Aonuma, lo stesso The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom sembrava un titolo privo di una direzione precisa. Si intuiva che potesse esserci qualcosa "sotto", tra protesi allo scudo e veicoli strani, ma soltanto a pochi mesi dall'uscita Nintendo ha palesato le ambizioni dell'opera, con l'introduzione dei poteri Ultramano e Fusione, che hanno dato un senso all'intero progetto, approfondendo le dinamiche sandbox della serie, donandogli coesione interna.

Nessuno dei nuovi poteri di Samus è riuscito ad entusiasmarci
Nessuno dei nuovi poteri di Samus è riuscito ad entusiasmarci

La speranza è che lo stesso iter possa toccare a Metroid Prime 4: Beyond. Perché, al momento, è arduo individuarne le colonne portanti. Nelle sue parti migliori, sembra un progetto ben realizzato, in eccessiva continuità coi primi tre episodi della serie: il più recente dei quali, lo ricordiamo, ha quasi vent'anni. I nuovi poteri inoltre non solleticano l'immaginazione: sembrano provenire da un seguito di poco successivo a Metroid Prime 3: Corruption, non da uno che viene atteso da diciotto anni.

Infine, quest'ultima introduzione: l'esplorazione attraverso la moto di un'area più ampia e vasta del solito, avulsa dal contesto cunicolare a cui la serie è storicamente legata. Una svolta simil-open world che in tanti si attendevano fin dall'inizio, ma che, introdotta in questa maniera, non sembra minimamente convincente. Sia per la qualità delle sessioni in moto in sé e per sé, sia per la qualità della mappa, che a occhio e croce sembra un grande hub connettivo in stile The Legend of Zelda: Ocarina of Time (non fosse chiaro, parliamo del migliore gioco del 1998).

Sinceramente, non è questo l'aspetto che desidererei da un progetto ad alto budget nel 2025
Sinceramente, non è questo l'aspetto che desidererei da un progetto ad alto budget nel 2025

Chi sperava in una virata open world di Metroid Prime, non lo faceva tanto per la caratteristica in sé e per sé, o per il desiderio di esplorare necessariamente degli spazi più grandi, ma perché aveva il sentore che, per quanto perfetta, la struttura alla base della serie avesse ormai un certo bisogno di essere svecchiata, o in qualche modo alterata, così da poter traslare il peso specifico che aveva nel 2002 anche nella contemporaneità. Qui, e la speranza è d'essere nel torto, la vasta area sembra introdotta "in quanto tale", per aggiungere uno spazio aperto tra una sezione più tradizionale e l'altra, come poteva essere l'Hyrule di The Legend of Zelda: Twilight Princess, se non - come detto poc'anzi - proprio quella di Ocarina of Time. Più grande, ma comunque una zona di raccordo tra un'area tematica e l'altra, incapace di plasmare le fondamenta del gioco.

Non solo, come possano legarsi tra loro queste aree, senza corrompere o vanificare la progressione tipica dei metroidvania, sembra ancor più arduo da ipotizzare.

Uno sviluppo travagliato

Lo sviluppo di Metroid Prime 4: Beyond è stato a dir poco complesso, essendo stato interrotto dopo due anni, e ricominciato presso la vecchia casa di Samus Aran, Retro Studios, uno studio di sviluppo che però era, rispetto ai tempi della glorificata trilogia, pesantemente mutato già nel 2019.

L'immaginario visivo di Metroid Prime 4: Beyond è ormai vintage, senza esserne del tutto consapevole
L'immaginario visivo di Metroid Prime 4: Beyond è ormai vintage, senza esserne del tutto consapevole

Inoltre, l'aver elaborato un'opera che prevede una simile complessità architettonica, e al contempo una certa vocazione al realismo, su un hardware ormai vecchio di due generazioni, avrebbe complicato la vita, per non dire compromesso, a qualsiasi - letteralmente qualsiasi - software house del pianeta.

Lo stesso immaginario della serie sembra ormai antiquato, ben oltre la realizzazione tecnica: Metroid Prime era una grandiosa reinvenzione visiva d'inizio secolo, mentre adesso la saga, con questo quarto episodio, ci sembra imprigionata tra la metà e la fine degli anni '90, senza la coscienza di essere vintage. La moto pare uscita da Tron, quei monoliti barocchi da un goffo clone di Matrix.

Metroid Prime 4: Beyond uscirà il 4 dicembre: riuscirà a sorprendere tutti?
Metroid Prime 4: Beyond uscirà il 4 dicembre: riuscirà a sorprendere tutti?

Anche il primo, trionfale Metroid Prime - pubblicato nel 2002 su GameCube - aveva avuto uno sviluppo complicato. A un certo punto, Nintendo aveva licenziato la maggior parte dei dipendenti di Retro Studios, facendo focalizzare i rimanenti soltanto, appunto, su Metroid Prime (in precedenza, erano occupati su quattro progetti diversi). Il gioco era stato prodotto da vicino da Shigeru Miyamoto e, nonostante un anno prima dell'uscita nessuno (o quasi) ci avrebbe puntato, si era rivelato un capolavoro.

È auspicabile un destino simile per Metroid Prime 4: Beyond, ma la realtà ci sembra distante. Parecchio, parecchio distante.