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Halloween, Michael Myers è a caccia nel videogioco prodotto da John Carpenter in persona

È una delle icone horror più famose al mondo e sta per fare la sua comparsa in un videogioco realizzato da IllFonic e prodotto da Malek Akkad e dalla leggenda John Carpenter.

INTERVISTA di Fabio Di Felice   —   20/08/2025
Michael Myers, protagonista di Halloween, è uno dei mostri più famosi del cinema horror

È il 1978, il film è cominciato da appena pochi minuti. Una lunga soggettiva ci porta all'interno di una delle villette di Haddonfield, Illinois. Qui assistiamo al primo, brutale, omicidio di Michael Myers. Lo viviamo attraverso i suoi occhi. Una, due, tre, quattro coltellate, poi giù per le scale e fuori dalla casa, fino a quando qualcuno non sembra riconoscere l'assassino. Lo chiama e, solo a quel punto, la camera si stacca dai suoi occhi, fa una carrellata indietro, fino a mostrarci la sua identità: un bambino di circa sei anni, vestito da pagliaccio per la notte di Halloween. La vittima è sua sorella. Questa scena dura circa tre minuti, ma è così potente da imprimersi a fuoco e per sempre nelle retine di tutti quelli che la vedono per la prima volta. È un battesimo di sangue che celebra la nascita di un'icona. È l'inizio del film Halloween di John Carpenter.

Ne stiamo parlando con entusiasmo ormai da diversi minuti con Jared Garrett, Chief Creative Officer di IllFonic e con Jordan Mathewson, Design Director. L'intervista è iniziata da poco, ma discutiamo già come tre appassionati del film originale del 1978, raccontandoci le nostre scene preferite. Garrett e Mathewson ci stanno aggiornando su come procedono i lavori sul videogioco di Halloween che stanno realizzando. "Abbiamo dalla nostra Malek Akkad e tutto il team che gestisce l'IP di Halloween, e nel trailer avrai sentito una voce che ricorda quella di Donald Pleasence. Il doppiatore che abbiamo scelto è lo stesso del film del 2018. E poi, ovviamente, hai letto il nome di John Carpenter". Un po' di contesto: Malek Akkad è il figlio di Mustafa Akkad, lo storico produttore del primo Halloween e dei sequel. Malek è subentrato al padre a partire dal sesto capitolo. Gironzola sul set dei film sin da quando era un ragazzino. Si può dire quasi che sia cresciuto insieme a Michael Myers. Donald Pleasence era l'attore che interpretava il Dottor Loomis, nel primo film, purtroppo è morto nel 1995. John Carpenter non ha bisogno di presentazioni: è uno dei più grandi registi di film horror (e non solo) di tutti i tempi.

Haddonfield è la cittadina dove Michael semina terrore nel primo, indimenticabile, film
Haddonfield è la cittadina dove Michael semina terrore nel primo, indimenticabile, film

C'è un altro protagonista che va presentato per capire il contesto: IllFonic, azienda americana con base a Denver, Colorado, specializzata nel realizzare videogiochi a partire da IP cinematografiche molto famose. È successo, per esempio, nel 2017, quando hanno firmato Friday the 13th: The Game, oppure nel 2022 con Ghostbusters: Spirits Unleashed. Perlopiù esperienze multiplayer, che però con il tempo hanno cominciato a incorporare anche delle modalità a giocatore singolo. "Con Halloween stiamo andando oltre, concentrandoci anche su un'esperienza single player molto curata. Per farlo ci siamo affiancati a Pollard Studio, che è un supporto eccellente". Potreste conoscere Pollard per il recente - e niente male - KARMA: The Dark World (qui trovate la nostra recensione).

Dietro quegli occhi viveva e cresceva il male

Jordan Mathewson ci fa una breve panoramica del videogioco in sviluppo. "Si tratta di uno stealth horror in cui entrambe le fazioni vivono un'esperienza incentrata sulla furtività", ci dice. Le due fazioni a cui fa riferimento sono, ovviamente, quella dei sopravvissuti e quella del killer. Nel gioco sarà quindi possibile vestire i panni dei buoni e del "cattivo". "Ci ispiriamo molto al film originale del 1978, non solo nell'estetica, ma anche nelle location, nella cronologia degli eventi e nell'atmosfera. Volevamo ricreare il tempo e il luogo, ovvero la provincia dell'Illinois, dove le persone festeggiano la notte di Halloween, mentre Michael semina terrore".

Nel gioco saranno infatti presenti diversi personaggi non giocanti, cittadini che vivranno la loro vita ignari del pericolo. Michael dovrà dar loro la caccia e ucciderli, sfruttando le sue abilità e i movimenti furtivi. Sul lato opposto, i videogiocatori che impersoneranno gli eroi, cercheranno di fermare il killer in molti modi: potranno coinvolgere le forze di polizia, oppure convincere gli altri civili a unirsi per affrontare insieme la minaccia.

Halloween è un film profondamente radicato negli anni '70. Rappresenta un immaginario e anche un modo di agire dei personaggi molto diverso dai film horror di oggi. Quando lo facciamo notare agli sviluppatori, annuiscono d'accordo con noi. "La cosa più difficile, in effetti, è convincere il giocatore che ci troviamo negli anni '70: non esistono i cellulari, né la TV via cavo, e le segreterie telefoniche sono ancora una novità. I telefoni erano collegati al muro con un cavo!". È stato importante, per loro, riuscire ad adattare questo rapporto con la tecnologia anche nel videogioco: chiamare la polizia significa convincere le persone a farti entrare in casa per usare il telefono. "Dovevamo riuscire a replicare l'atmosfera di una cittadina dove apparentemente non succede niente e dove un assassino mascherato è a piede libero".

L'inquietante maschera di Michael Myers è in realtà la faccia di William Shatner, il capitano Kirk
L'inquietante maschera di Michael Myers è in realtà la faccia di William Shatner, il capitano Kirk

Per fare questo si è lavorato molto sul personaggio di Michael. "Michael Myers ha questa incredibile capacità di comparire dal nulla e di farti spaventare a morte. Credo che siamo riusciti a catturare questa caratteristica molto bene". Un aspetto su cui IllFonic si è concentrata particolarmente è la maschera del killer. C'è un aneddoto legato alle origini della "faccia" di Michael. Lo raccontò John Carpenter in un'intervista, molti anni fa. Disse che aveva chiesto alla produzione una faccia inespressiva e che lo portarono in un negozio di maschere a Hollywood Boulevard dove acquistarono il calco della faccia di William Shatner. In pratica, Michael Myers ha la faccia del Capitano Kirk di Star Trek. "Ottenere la giusta resa della maschera è stato il nostro obiettivo principale. Quando giri un angolo con la torcia e vedi l'assassino fermo nel corridoio, quella faccia diventa fondamentale per l'effetto che volevamo trasmettere."

Io l’ho vista, l’Ombra della strega!

Mettere Michael Myers nelle mani di un videogiocatore è una scelta complessa. Chiunque abbia visto i film sa bene che questo energumeno rappresenta il capostipite di quei mostri dall'aura invincibile che non smettono mai di seguire i protagonisti fino a quando non li catturano. Un archetipo, un codice, che poi è stato reinterpretato negli anni sia nel cinema, con il "cugino" Jason Voorhees, che nei videogiochi. A Michael dobbiamo probabilmente figure come il Nemesis, Mister X e anche Pyramid Head: calma glaciale, passo lento e inesorabile, un'espressione imperscrutabile, senza un briciolo di umanità. È difficile rendere coinvolgente per il giocatore un personaggio di questo tipo. "Il gioco è guidato da Michael: lui è l'esperienza. Tutto il gameplay parte a cascata da lui, e lo sapevamo sin dall'inizio. Ci siamo concentrati molto sui suoi movimenti, sul modo in cui colpisce, pugnala, attacca... tutti elementi che abbiamo preso direttamente dal film."

Michael ha l'inquietante capacità di apparire all'improvviso
Michael ha l'inquietante capacità di apparire all'improvviso

In Halloween, però, c'è anche l'altro punto di vista. Quello delle vittime, dei sopravvissuti. Nel film, Jamie Lee Curtis (alla sua prima interpretazione cinematografica) è la final girl Laurie, una baby sitter che abita a Haddonfield. Donald Pleasence è invece il Dr. Loomis, l'unico che abbia cercato di comprendere la psicologia di Michael Myers, ma che, dentro quegli occhi, ha visto solo germogliare il male. Che tipo di videogioco sarà per chi decide di vestire i panni della gente comune? "Per loro sarà un vero e proprio sandbox, nel senso che i videogiocatori si troveranno in un luogo dove Michael sta uccidendo le persone, e dovranno cercare di salvare quanta più gente possibile". Più facile a dirsi che a farsi: una delle caratteristiche del killer è quella di sembrare invincibile. "Michael, ovviamente, non può essere ucciso", ci risponde Garrett, quasi leggendoci nel pensiero. "Però può essere dissuaso, e fermato in alcuni frangenti. Vogliamo dare ai giocatori la libertà di fare tutto ciò che serve per uscirne vivi. Stiamo andando oltre al gameplay tradizionale che per anni è stato solo: scappa e lascia tutti indietro. Con Halloween vogliamo che il giocatore abbia la possibilità di essere più eroico."

La natura sandbox del titolo sembra essere la novità più rilevante rispetto ai titoli passati di IllFonic. "Ci stiamo impegnando molto per riuscire a equilibrare la partita. Dal punto di vista di Michael vogliamo che non debba pensare solo agli altri giocatori da cacciare, ma che sia divertente anche perseguitare gli abitanti non giocanti. Per chi interpreta gli umani, vogliamo che sia chiaro un concetto: gioca come vuoi. Se vuoi aumentare il punteggio, cercherai di salvare più persone possibili, di giocare di squadra... se invece vuoi avere solo un'esperienza spaventosa, reagendo come faresti davvero in quella situazione, puoi farlo". È una visione interessante, ma che fa sorgere qualche domanda nei confronti della fedeltà al film originale. Quando glielo facciamo notare, chiedendogli quale ruolo avrà il giocatore sulla narrazione che abbiamo conosciuto nella pellicola, gli sviluppatori ci dicono che stanno prendendo il film come una "roadmap", ma che chi gioca avrà facoltà di intervenire su ciò che accade.

Nei panni di Michael daremo la caccia agli altri giocatori e ai cittadini di Haddonfield
Nei panni di Michael daremo la caccia agli altri giocatori e ai cittadini di Haddonfield

"Abbiamo voluto cambiare le cose rispetto ai videogiochi che abbiamo fatto in passato. Se non giocavi in un certo modo eri nei guai e venivi criticato dai tuoi compagni. Qui succedono molte cose: se pensi a procurarti solo delle armi, senza aiutare nessuno, per esempio, forse sopravviverai, ma farai pochi punti. In alcuni titoli le partite tutte uguali rischiano di scadere nella routine. In Halloween, invece, dipenderà tutto da come vuoi giocare ogni partita."

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Dal momento che hanno citato gli altri videogiochi che hanno realizzato in passato, l'occasione di riaccendere quel vecchio scontro tra due icone horror è irresistibile. Anche perché Jason Voorhees è una loro vecchia conoscenza: il killer di Crystal Lake della serie Venerdì 13 è stato il protagonista del loro titolo Friday the 13th: The Game. I due assassini sono molto diversi, e così anche i film. Halloween è più psicologico e misurato, Venerdì 13 ha un tono più carico. Ci viene da chiedere come sono riusciti a esprimere questa differenza. "Abbiamo iniziato chiedendoci proprio com'è Michael in confronto a Jason. Jason è come un toro in una cristalleria, entra e distrugge tutto; Michael è più un serpente a sonagli in attesa di colpire. La sua caratteristica più spaventosa è proprio la sua capacità di comparire dal nulla. Lo vedi e lui resta fermo a guardarti... sì, proprio come un serpente. Jason invece non ti dà scampo: quando ti ha visto ti corre incontro. Ecco la grande differenza: Jason è eccessivo; Michael, no."

Non è possibile uccidere il killer, ma possiamo riuscire ad allontanarlo
Non è possibile uccidere il killer, ma possiamo riuscire ad allontanarlo

In effetti, i due film - che spesso vengono accomunati - non potrebbero essere più diversi, e così anche i protagonisti. Uno è il simbolo del male che penetra nella quotidianità dell'ambiente suburbano americano; l'altro è ambientato fuori dalla civiltà, dove non c'è alcuna regola. "Si è trattato di rallentare le cose. Di lavorare sul realismo. Per esempio, in Halloween, i personaggi non possono correre all'infinito, hanno un peso e si stancano. Tutto questo rende il processo più lento, ci aiuta a costruire la tensione. Questo non significa che non ci sarà caos: sulla scena del crimine accorreranno i poliziotti, o i cittadini armati di tutto punto, e le situazioni degenereranno. Le partite possono avere ritmi molto diversi, ma per la maggior parte del tempo il tono sarà quello del film: lento, teso, che cresce fino all'esplosione finale."

Ci concediamo un'ultima domanda e chiediamo loro se c'è un dettaglio di cui sono veramente orgogliosi. Qualcosa che stupirà gli appassionati della saga. "Be', non possiamo ancora parlarne. Ma posso assicurarvi una cosa: lavorare con Malek Akkad, che conosce Halloween sin da quando era bambino e suo padre produceva il primo film, è fantastico. Spesso ci capita di chiedergli informazioni, come: 'Cosa pensava Michael in quella scena?'. Lui ci racconta degli aneddoti incredibili, che ci aiutano a capire meglio il personaggio". Garrett sorride, e sembra quasi abbassare la voce: "Akkad non vuole che condividiamo questi particolari, perché dice che sono l'ingrediente segreto di Halloween, ma stiamo entrando molto in contatto con questo universo. A volte Akkad ci dice cose come: 'in questa scena il motivo per cui Michael è così è questo', oppure 'in questo momento si muove così perché queste sono le sue pulsioni'. Nessun altro può spiegare così bene come Michael Myers si muove e cosa lo guida."

Come un serpente a sonagli, Michael Myers studia la sua prossima vittima
Come un serpente a sonagli, Michael Myers studia la sua prossima vittima

Halloween è atteso per il 2026, ma non ha ancora una data precisa. Ci sono molte incognite sul videogioco, una fra tutte il ruolo di John Carpenter all'interno del progetto. Carpenter è un appassionato videogiocatore, e siamo convinti che sarà felice di partecipare alla trasposizione di uno dei suoi primi capolavori, ma quando chiediamo più informazioni agli sviluppatori ci rispondono così: "Questo fa parte di un annuncio più grande che faremo in futuro. Tutti i fan del regista ne saranno entusiasti". Quindi attendiamo con ansia. Come da piccoli si aspettava la notte delle streghe, sognando di fare dolcetto o scherzetto. Mentre un minaccioso omone con la faccia del capitano Kirk guardava da lontano, desiderando soltanto il sangue.