L'ultimo Forza Motorsport non sembra essere andato benissimo se Microsoft, in mezzo a tagli e riorganizzazioni varie, sembra aver infine deciso di trasformare Turn 10 in uno studio di supporto per lo sviluppo dei nuovi Forza Horizon. La costola arcade, si è mangiato il corpo semisimulativo del Forza capostipite, che ora giace in un limbo da cui potrebbe persino non uscire mai più.
Giochi killer
Fa male, specialmente dopo aver visto la nascita di questa software house e giocato ai suoi titoli migliori. I più superstizioni diranno che si è nuovamente avverata la maledizione dei "giochi killer", quei prodotti pensati per essere contrapposti agli originali e che per anni, a parti invertite, hanno spinto per esempio PlayStation a cercarsi un suo Halo. E sappiamo tutti che fine hanno fatto i vari Haze (gioco Ubisoft, ma in esclusiva) o Killzone.
Alla fine la sfida con Gran Turismo è stata persa, ma non è solo colpa di Turn 10: i giochi di corse sono sempre meno e i più famosi hanno da tempo cristallizzato i loro modelli di guida in una sorta di "perfetta verosimiglianza" sulla quale oramai c'è poco da lavorare, ancor meno da inventare. Pensate solo che il gioco Polyphony ha "rinnovato" la sua formula tornando al 1997: quella vecchia volpe di Yamauchi si è giocato la carta nostalgica perché il pubblico più giovane non ha lo stesso rapporto con il mondo dei motori che avevano i ragazzacci degli anni '90.
Fuori da Xbox
Quello di oggi non è un contesto particolarmente idoneo per i giochi di guida e se non hai qualcosa in più, o quell'identità ben precisa che ti contraddistingue, sei praticamente finito. E all'ultimo Forza è mancato il guizzo, quel qualcosa che lo rendesse una prima scelta, un cavallo su cui puntare, oltre ad aver commesso alcuni errori davvero grossolani in fase di design solo in parte risolti con gli update successivi. Vince anche Forza Horizon, che è da sempre una certezza, anche se Forza Horizon 2 su Xbox 360 con il semplicissimo, ma efficacissimo Speed Wheel di Microsoft è stato un apice a mio parere mai più raggiunto.
La serie si è fatta via via più estrema e oggi è un parco giochi strepitoso, ma dove c'è sempre meno spazio per i veri fan delle quattro ruote, che rimpiangono le atmosfere più credibili dei primi due episodi. Se c'è un pubblico che ti riempie piste e server, va benissimo così, e non dimentichiamo che arrivando su PlayStation, Horizon si è praticamente mangiato in un sol boccone The Crew 2 che puntava proprio a sopravvivere come "gioco killer" di quello firmato Playground Games. Forza Horizon ha un futuro multiformato, Forza Motorsport no. E mentre Milestone continua per la sua strada, speriamo bene per il ritorno di Screamer, Codemasters taglia tutti i suoi giochi restando aggrappata alla certezza chiamata Formula 1. Se Sparta piange, Atene insomma non ride.
Piano e forte
È che dietro i giochi di guida più recenti sembra esserci tanta ingegneria, ma ben poco game design. Forse è per questo che nessuno sembra in grado di offrici una modalità carriera interessante e rigiocabile in grado di fare la differenza. Chi ci è andato vicino sono gli inglesi di New Star GP, un arcade dotato di una modalità carriera imperfetta eppure straordinaria, che l'avessero utilizzata quelli di Turn 10 per il loro ultimo Forza oggi non avremmo sentito questi rumor così cupi. Anche Poliphony speriamo prenda spunto, perché l'idea del caffè dei miliardari è andata bene una volta, ma penso che difficilmente funzionerà la seconda.
Chi lavora su questi giochi, deve capire che non tutti amano andare a trecento chilometri orari su bolidi ultimo grido; c'è invece chi preferisce impazzire dietro una monomarca di utilitarie anni novanta che hanno sì velocità sostenute, ma sono ancora gestibili dal pilota medio. Lo stesso vale per l'online, fantastico e indispensabile quanto volete, ma che non tutti amano perché mette pressione, alza vertiginosamente la difficoltà, taglia fuori i piloti virtuali che vogliono un'esperienza avvincente sì, ma più lasca. Anche sbloccare venti macchine all'ora è una droga che sta distruggendo il divertimento, e che non permette di stringere una connessione col mezzo.
Tunnel Vision
È fantastico che Assetto Corsa continui a migliorare la risposta millesimale delle sue sospensioni virtuali, è chiamato a far questo, ma tutti gli altri hanno già raggiunto standard sufficientemente elevati per il loro pubblico di riferimento e hanno bisogno di qualcosa in più, per esempio una struttura ludica attorno che ne sorregga graficone e simulazione. Com'è possibile che nessuno riesca ad offrire un sistema di campionati realistico, dinamico e avvincente?
Non devi per forza avere una IA rivoluzionaria se lavori bene su bonus e malus. Turn 10 non ha saputo reagire a queste sfide, relegando Forza Motorsport in un angolo e senza una visione, bello da vedere e solido da giocare ma confuso, sterile e impersonale. Se insomma è vero che il mondo dell'automobilismo non è più quello della volta, è altrettanto vero che gli sviluppatori non stanno facendo nulla per cercare una nuova formula di gioco.
E Microsoft guarda
Forza Motorsport è però parte di noi. Il primo per quanto acerbo già prometteva tanto, il secondo migliorò da ogni punto di vista. Il mio preferito, quello più vicino alla perfezione, è Forza Motorport 4, ma da lì in poi il crollo è stato lento e inesorabile. Nei momenti più duri, Gran Turismo almeno ha potuto contare sulla sua Academy, sulle alleanze strategiche con la FIA che ne hanno mantenuto il blasone anche dopo gli scivoloni, mentre Forza Motorsport è rimasto solo. Turn 10 negli anni ha fatto un lavoro encomiabile, e probabilmente il salto di qualità è mancato più per colpa di Microsoft che non ha colto il momento giusto, beccata ancora una volta senza un vero progetto, che per demeriti degli sviluppatori. Comunque siano andate le cose, in qualsiasi modo si evolveranno, con la scomparsa di Forza Motorsport dalle scene non vincerebbe nessuno: né Gran Turismo, che perderebbe chi gli stava col fiato sul collo e lo aiutava a migliorare, né i giocatori che di conseguenza avrebbero meno scelta.
Da qui in avanti gli sviluppatori devono però capire che la gara a chi modella meglio una Enzo Ferrari è finita, i circuiti sono scansionati dallo spazio con il laser e non saranno due alberi in più, o in meno, a fare la differenza. Gli appassionati sono sempre di meno e per i doppioni non c'è semplicemente più posto. Forse serve davvero meno ingegneria e più divertimento.