I parry, ovvero la capacità di deviare i colpi dei nemici per esporli a un contrattato, non sono una novità nel mondo dei videogiochi, ma in passato erano un elemento tipico dei giochi d'azione più tecnici e basta. Oramai, però, tanti titoli li includono, come FPS come DOOM: The Dark Ages, horror come il remake di Resident Evil 4 e giochi di ruolo a turni come Clair Obscur: Expedition 33.
Gli autori del venturo Mina The Hollower ritengono però che sia un po' troppo e vogliono mantenere le cose semplici nel proprio gioco.
Le parole del capo di Yacht Club Games
Parlando con Knowledge, Sean Velasco - cofondatore di Yacht Club Games - ha discusso del sistema di combattimento del proprio gioco Zelda-like. "Ci sono delle limitazioni, ma sono ciò che lo rende divertente". Mina ha infatti tre movimenti: saltare, scavare sotto terra e usare la frusta. Non potrà invece bloccare in alcun modo i colpi nemici.
Velasco ritiene che tutte le meccaniche dei giochi stanno convergendo verso gli stessi stilemi in termini di combattimento. "Ogni gioco ha il parry ora. Ho giocato al nuovo DOOM e persino DOOM ha roba di Dark Souls al proprio interno."
Velasco poi racconta che "creare il sistema di combattimento era certamente importante; penso che avessimo molto da dire al riguardo. Non volevamo fare qualcosa con una semplice schivata in rotolata. Cerchiamo di prendere qualcosa di vecchio e ridargli nuova luce, farci qualcosa di interessante".
Parlando sempre di Mina the Hollower, abbiamo provato il nuovo gioco dei creatori di Shovel Knight.