Clair Obscur: Expedition 33 è un ottimo gioco di ruolo, premiato ai The Game Awards e non solo. La sua sceneggiatrice principale, Jennifer Svedberg-Yen, ha però svelato che non ha approcciato il videogioco come se fosse un GDR.
A suo dire, vi ha lavorato come se stesse scrivendo una serie drammatica di HBO.
Clair Obscur: Expedition 33
A Svedberg-Yen è stato chiesto dalla newsletter Knowledge di Edge se il fatto che molti membri del team di Expedition 33 non provenissero dal mondo dello sviluppo di videogiochi abbia contribuito a farlo diventare ciò che è oggi.
Lei ha risposto: "Penso che ovviamente ci siano delle difficoltà, perché siamo nuovi. [Ma] siamo riusciti a mettere in campo i nostri gusti e le nostre prospettive personali, costruite attraverso la vita al di fuori del mondo dei videogiochi, e a integrare nel gioco il meglio di altri ambiti".
Ha poi continuato: "Molte volte non sapevamo nemmeno cosa non sapevamo. Ci sono alcune cose a cui [altre] persone non penserebbero nemmeno, mentre noi possiamo semplicemente dire: 'Sì, perché no?' e metterci alla prova a vicenda".
Svedberg-Yen spiega di "non aver mai giocato davvero ai videogiochi" e di essersi invece ispirata a serie TV e libri. "Amo la fantascienza e le epopee fantasy, con mondi vasti e immersivi e società vibranti, quindi ho preso molto da tutto questo e l'ho inserito nello sfondo del gioco". Conclude: "Non l'ho pensato come la scrittura di un GDR. L'ho concepito quasi come la scrittura di un drama in stile HBO".
Vi lasciamo infine al nostro speciale dedicato a Clair Obscur: Expedition 33 e alle novità del DLC "Thank You Update".