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OpenAI, previsione shock: brucerà 115 miliardi di dollari entro il 2029

Secondo un report di The Information, l'azienda guidata da Sam Altman avrebbe rivisto al rialzo le stime dei costi, con un cash burn che potrebbe superare i 17 miliardi già nel 2026.

NOTIZIA di Simone Lelli   —   08/09/2025
Server

OpenAI avrebbe aggiornato le proprie proiezioni finanziarie con una previsione che fa rumore: 115 miliardi di dollari di spese cumulative entro il 2029, circa 80 miliardi in più rispetto alle stime precedenti. Già nel 2025 l'azienda prevede di bruciare oltre 8 miliardi di dollari, un miliardo e mezzo in più rispetto alle stime di inizio anno.

Server, chip e data center: la corsa ai costi

Gran parte di queste spese deriva dall'enorme fabbisogno di calcolo per alimentare ChatGPT e i futuri modelli generativi. OpenAI è oggi uno dei principali "affittuari" di server cloud al mondo, ma sta cercando di ridurre la dipendenza dai fornitori esterni. L'azienda punta infatti a produrre chip proprietari già dal prossimo anno, in partnership con Broadcom, da utilizzare internamente nei propri data center.

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Per sostenere la crescita, OpenAI ha ampliato le collaborazioni con i colossi del settore. A luglio ha rafforzato la partnership con Oracle, con un piano da 4,5 gigawatt di capacità di data center, parte del maxi-progetto Stargate da 500 miliardi e 10 gigawatt che coinvolge anche SoftBank. In parallelo, OpenAI ha aggiunto Google Cloud ai suoi fornitori di calcolo, affiancando così Microsoft e Oracle.

Proiezioni in crescita fino al 2028

Secondo le stime riportate, il cash burn raddoppierà nel 2026, superando i 17 miliardi, con un aumento di 10 miliardi rispetto alle previsioni precedenti. La curva della spesa continuerà a crescere: 35 miliardi nel 2027 e 45 miliardi nel 2028, con l'obiettivo di sostenere la diffusione e il continuo miglioramento dei modelli linguistici.

ChatGPT
ChatGPT

Il nuovo scenario finanziario conferma l'ambizione di OpenAI di restare al centro della corsa globale all'intelligenza artificiale, anche a costo di investimenti fuori scala. Resta da capire se questa strategia, che unisce ricerca, infrastrutture e chip proprietari, riuscirà a trasformarsi in un modello di business sostenibile, o se il cash burn record rischierà di pesare sulle prospettive di lungo periodo dell'azienda.