Il settore degli occhiali intelligenti con IA sta entrando in una fase di espansione significativa. Secondo i dati pubblicati da Omdia, le spedizioni globali raggiungeranno 5,1 milioni di unità nel 2025, con un aumento del 158% rispetto all'anno precedente. La crescita continuerà nel 2026, quando il mercato dovrebbe superare i 10 milioni di dispositivi, trainato dall'ingresso di grandi aziende della tecnologia di consumo come Google e Xiaomi.
Le previsioni indicano un traguardo di 35 milioni di unità entro il 2030, con un tasso di crescita annuale composto del 47% tra il 2025 e il 2030. Andiamo a vedere i numeri più nel dettaglio.
Le previsioni di Omdia sul mercato degli occhiali IA
Secondo la definizione di Omdia, gli occhiali con IA sono dispositivi indossabili che integrano modelli linguistici di grandi dimensioni in locale o in cloud, con interfacce multimodali basate principalmente su voce e visione. Questa combinazione permette di interpretare l'ambiente circostante e fornire risposte mirate sotto forma di output audio o sovrapposizioni visive. Si tratta quindi di strumenti che aspirano ad andare oltre l'intrattenimento, proponendosi come estensione delle capacità cognitive e comunicative.
L'adozione di questa categoria di dispositivi promette di cambiare il modo in cui si vive la quotidianità, integrando funzioni contestuali direttamente in accessori indossabili. Non mancano però le sfide. Rispetto ad altri dispositivi come gli smartwatch, gli occhiali intelligenti con IA sollevano questioni legate alla privacy, come dimostrato anche dall'esperimento di alcuni studenti con gli occhiali Meta, e incontrano ancora una certa resistenza sociale all'uso prolungato.
Tra i produttori più attivi emerge Meta, che ha saputo dare una svolta al settore grazie alla collaborazione con EssilorLuxottica e al marchio Ray-Ban. Questa partnership ha permesso di trasformare un prodotto percepito come troppo tecnico e di nicchia in un accessorio più vicino al gusto del grande pubblico. La combinazione tra una rete distributiva consolidata e il peso culturale di un marchio iconico ha fornito a Meta un vantaggio rispetto a tentativi precedenti, come Google Glass, che non avevano raggiunto la stessa popolarità.
Un ruolo di rilievo è atteso anche dalla Cina, che secondo Omdia diventerà il secondo mercato mondiale dopo gli Stati Uniti. Le spedizioni nel Paese sono stimate a 1,2 milioni di unità nel 2026, pari al 12% del totale globale. La presenza di grandi aziende internet, produttori di dispositivi smart e startup emergenti, unita alla rapida adozione di tecnologie di generazione automatica dei contenuti, fornirà al mercato cinese una base solida per accelerare la crescita.
Le strategie dei produttori puntano sempre più a integrare gli occhiali all'interno dei propri ecosistemi software, come nel caso degli Spectacles con Snap OS 2.0 di Snapchat, spesso basati su piattaforme di IA proprietarie. Se da un lato questa scelta rafforza la fidelizzazione, dall'altro rischia di limitare l'utilità complessiva del dispositivo. Un modello realmente indipendente dai singoli ecosistemi e dalle piattaforme hardware potrebbe rendere gli occhiali con IA uno strumento quotidiano indispensabile. Per arrivare a questo, tuttavia, serve superare ostacoli tecnici e commerciali: l'IA dovrebbe accompagnare l'utente in ogni contesto, con infrastrutture capaci di garantire continuità e affidabilità.
Voi che cosa ne pensate? Avete già degli occhiali smart? E come vedete il futuro di questi dispositivi?