Tim Bender, CEO di Hooded Horse (editore di Manor Lords e Heroes of Might and Magic: Olden Era), ha parlato di Steam, della facilità di scoperta di nuovi giochi e del fatto che, molto semplicemente, alcuni videogiochi non dovrebbero essere sviluppati.
Le informazioni provengono da un post su LinkedIn di Bender.
Le parole del CEO di Hooded Horse
"Ho sentito molte persone sostenere che attualmente la mancanza di visibilità sia un problema fondamentale per i giochi per PC, ma non sono d'accordo", ha affermato Bender. "Non esiste una piattaforma che possa eguagliare l'eccellente sistema di ricerca di Steam. Non mi riferisco solo ai giochi, ma anche alle piattaforme di streaming come Netflix e Amazon: nessuna di esse è paragonabile a Steam".
"Se vado sulla homepage di Steam in questo momento, la sezione superiore mi mostra un mix dei giochi più venduti e dei giochi basati sui tag che utilizzo. Scorrendo verso il basso, vedo le pagine delle categorie che mi consentono di visualizzare generi specifici di mia scelta. Vedo la sezione 'consigliati in base ai titoli a cui giochi', che è iperfocalizzata sui miei interessi di nicchia e presenta molti piccoli giochi indie... Ed è così che funziona l'intera piattaforma: se scorro ulteriormente verso il basso o navigo altrove, tutto è progettato per aiutarmi a scoprire nuovi giochi", ha continuato.
Bender ha proseguito affermando che il numero di giochi pubblicati su PC - circa 19.000 nell'ultimo anno - non è il vero problema che devono affrontare gli sviluppatori di giochi, perché "le piattaforme di vendita dovrebbero accogliere tutti i nuovi arrivati e lasciare che siano le preferenze dei giocatori a guidare l'esposizione". La sostenibilità dovrebbe invece derivare dall'analisi della "realtà delle dimensioni del mercato che [gli sviluppatori] raggiungeranno rispetto ai loro costi".
"Alla fine, se vogliamo stabilità, dobbiamo assicurarci che il budget di un determinato gioco sia tale da garantire il 'successo', nel senso che i costi siano coperti e il team possa passare al gioco successivo, con vendite moderate basate su una stima prudente della sua probabile portata tra i giocatori", ha aggiunto Bender. "E questo significa che alcuni giochi non dovrebbero essere realizzati, almeno con i budget previsti".
Bender ritiene inoltre che gli editori non dovrebbero prendersi tutti i ricavi fino a quando non hanno recuperato i costi, mettendo così a rischio gli sviluppatori. Gli editori dovrebbero invece avere un "portafoglio diversificato" in modo che i successi possano compensare le perdite, e "i proprietari delle aziende non devono chiudere gli studi perché non hanno raggiunto gli obiettivi previsti; infatti, le grandi entità aziendali in grado di assorbire il rischio dovrebbero aspettarsi che alcune perdite siano compensate da altri guadagni e che il team che ha subito una perdita oggi possa rifarsi con un successo domani".
In parole povere, secondo Bender gli editori dovrebbero capire qual è il budget giusto in base al tipo di gioco e alle sue possibilità di successo, preparandosi anche a un fallimento ma dando supporto agli sviluppatori per realizzare nuovi giochi.
Queste dichiarazioni sono in linea con le precedenti, sappiamo infatti che l'editore di Manor Lords non si fa problemi a rimandare i giochi e dice che è un bene per gli affari.