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Bungie sta rimborsando Destiny 2 su Steam dopo il ban da alcuni territori, anche giocatori con 2.000 ore

Obbligata a bandire Destiny 2 da alcuni territori, Bungie sta rimborsando, tramite Steam, tutti i colpiti dal provvedimento che ne faranno richiesta.

NOTIZIA di Simone Tagliaferri   —   27/09/2025
Un personaggio di Destiny 2
Destiny 2
Destiny 2
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Destiny 2 non naviga in buone acque, questo dovrebbe ormai essere chiaro a tutti. Dopo le rivolte della comunità per alcune infelici decisioni riguardanti il gameplay, che hanno portato a quella che è stata definita la "settimana peggiore dell'intera storia di Destiny", arriva ora la tegola dei rimborsi dati a quei giocatori che non possono più accedere al gioco, perché vivono in uno dei territori recentemente banditi dal servizio.

Il bando

Con un aggiornamento a sorpresa, Bungie ha bloccato l'accesso a Destiny 2 in diverse regioni, tra cui Russia, Kazakistan e Bielorussia. Il motivo dietro questa decisione non è stato comunicato, ma immaginiamo che abbia a che fare con le attuali tensioni internazionali tra i vari paesi, che hanno portato a blocchi e sanzioni. Comunque sia, Bungie potrebbe semplicemente non essere più autorizzata a fornire servizi in quei territori.

Destiny 2 non è più accessibile in alcuni paesi
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L'unica dichiarazione di Bungie in merito è molto vaga: "I servizi di Destiny non sono disponibili laddove l'accesso è limitato dalla legge."

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Il risultato è che dei giocatori con migliaia di ore investite in Destiny 2, non hanno più potuto entrare in gioco e non hanno potuto usufruire dei costosi DLC che hanno acquistato nel corso degli anni. Si può sempre ricorrere a una VPN, in questi casi, ma molti hanno problemi anche con quelle.

Di conseguenza, diversi giocatori hanno chiesto a Steam di essere rimborsati, ottenendo i soldi indietro a prescindere dalle ore di gioco. Solitamente Steam non emette rimborsi se si è fruito un titolo per più di due ore o se sono passate più di due settimane dall'acquisto. Destiny 2 rappresenta sicuramente un'eccezione, considerando che anche un giocatore con 2.000 ore di gioco ha riavuto indietro i soldi della Destiny 2: Year of Prophecy Ultimate Edition da 99 euro.

Comunque sia, i racconti di rimborsi ottenuti anche avendo ampiamente superato i termini previsti dal regolamento della piattaforma sono ormai numerosissimi, tanto che alcuni che non avevano pensato di chiedere il rimborso, perché credevano che non lo avrebbero ottenuto, hanno deciso di farlo dopo aver letto le storie degli altri. C'è anche da dire che Valve pare aver rifiutato diverse richieste di rimborso, per motivi che non sono stati specificati. Evidentemente esistono dei cavilli che consentono di farlo, anche in casi speciali.

Al momento, Bungie non ha ancora spiegato esattamente perché lo studio non possa più fornire il gioco nei territori interessati. Anche Valve non ha diramato alcuna dichiarazione specifica per i giocatori che non possono più accedere al titolo tramite la piattaforma.