4

AMD RDNA4: architettura modulare e nuove prospettive per il futuro delle GPU

AMD ha parlato del design modulare di RDNA4, che apre scenari interessanti per le prossime generazioni di GPU.

NOTIZIA di Raffaele Staccini   —   26/08/2025
AMD Radeon

Durante la conferenza Hot Chips, AMD ha presentato nuovi dettagli dell'architettura RDNA4. A differenza degli approcci tradizionali, in cui ogni scheda veniva progettata come un progetto isolato, il nuovo design si fonda infatti su una struttura modulare e scalabile, pensata per adattarsi a diverse esigenze senza dover ripartire da zero. Una scelta che permette maggiore flessibilità nella produzione e semplifica la creazione di varianti con specifiche differenti.

Durante l'evento non sono però stati annunciati modelli di fascia alta, e alcune ipotesi su una GPU Navi 4X sono state accantonate. La filosofia introdotta con RDNA4 potrebbe comunque anticipare le linee guida che troveranno applicazione anche con RDNA5, la prossima generazione attesa dal settore. La possibilità di riutilizzare blocchi già collaudati apre la strada a un'evoluzione più rapida delle soluzioni grafiche, pur con un ridimensionamento delle ambizioni rispetto alle attese iniziali.

Le caratteristiche di RDNA 4

Il cuore dell'unicità di RDNA 4 risiede nell'organizzazione del system-on-chip. La parte inferiore del die integra componenti come I/O, gestione dei display, funzioni multimediali, controllo energetico, sicurezza e gestione del sistema. Questo blocco può essere mantenuto inalterato e riutilizzato per creare GPU di dimensioni inferiori, riducendo la necessità di riprogettazione. Con un'unica architettura diventa così possibile coprire più segmenti di mercato, una strategia che ha consentito ad AMD di portare sul mercato le schede di fascia media della serie Radeon RX 9000 mentre altre varianti restavano in sospeso.

L'archietettura del SoC RDNA 4
L'archietettura del SoC RDNA 4

La modularità offre inoltre vantaggi sul piano produttivo. I motori di calcolo, chiamati shader engine, possono essere disattivati parzialmente, e lo stesso vale per i gruppi di lavoro interni (WGP). Anche il bus di memoria si presta a una gestione flessibile, con riduzioni a passi di 64 bit: da qui derivano versioni con bus a 256, 192 o 128 bit, allineate alla disponibilità di moduli VRAM. Questa versatilità facilita la differenziazione delle schede e consente di adattarsi meglio alle esigenze del mercato, sfruttando al massimo ogni singolo chip prodotto.

GIGABYTE Radeon RX 9060 XT Gaming OC 16 GB, la recensione della scheda video AMD che domina la fascia bassa GIGABYTE Radeon RX 9060 XT Gaming OC 16 GB, la recensione della scheda video AMD che domina la fascia bassa

Nonostante la varietà di opzioni offerte dal design, restano alcune incognite. Le indiscrezioni circolate prima del debutto della serie RX 9000 facevano pensare anche a versioni mobile basate su RDNA4, ma finora nessun portatile è arrivato sul mercato con tali GPU. L'assenza è apparsa ancora più evidente con il lancio dei notebook Ryzen AI 300, privi di schede Radeon RX 9000M, una scelta che sembra confermare la mancata estensione dell'architettura al settore mobile.

L'architettura flessibile del SoC AMD
L'architettura flessibile del SoC AMD

La domanda è quindi se RDNA4 abbia esaurito il proprio ciclo o se AMD stia semplicemente preparando il terreno per il passo successivo. In ogni caso, il valore principale di questa generazione non va ricercato nei modelli distribuiti, quanto nella filosofia progettuale che introduce. L'approccio modulare appare infatti come un tassello strategico per affrontare la complessità crescente delle GPU moderne, dove la possibilità di scalare e riadattare rapidamente i componenti può rivelarsi decisiva.

In prospettiva, l'attenzione si sposta su RDNA5, chiamata a tradurre queste basi in soluzioni più complete e diversificate. Se la modularità sarà confermata, la prossima generazione potrebbe offrire una gamma più ampia di prodotti senza dover affrontare i costi e i tempi di sviluppo che tradizionalmente accompagnano ogni nuovo chip. Voi che cosa ne pensate? Diteci la vostra nei commenti qua sotto. Intanto NVIDIA e Fujitsu lavorano al più potente supercomputer IA giapponese di sempre.