23

Vampire: the Masquerade - Bloodlines 2, abbiamo provato l’ultima versione del gioco

Pochi giochi hanno avuto uno sviluppo tormentato quanto il seguito di Bloodlines, ma ora il titolo sembra finalmente in dirittura d'arrivo. Lo abbiamo provato e abbiamo anche fatto una chiacchierata con gli sviluppatori di The Chinese Room.

PROVATO di Aligi Comandini   —   18/09/2025
Si torna nei panni del vampiro. Bloodlines 2 è in arrivo
Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2
Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2
Articoli News Video Immagini

Bloodlines 2 è un gioco maledetto ed è seriamente difficile trovare aggettivi più delicati per descriverlo. L'atteso seguito della creatura del team Troika Games (tanto glorioso quanto scarso nel testare i giochi, va rimembrato) ha avuto uno sviluppo così tormentato da poter tranquillamente stare al tavolo del bar dove affogava i dispiaceri nell'alcool Duke Nukem Forever, al punto che molti davano quasi per scontata la sua cancellazione, dopo il capitombolo di Hardsuit Labs.

E invece Bloodlines 2 è ancora vivo: Paradox ha cambiato rotta, togliendo il progetto al team precedente e affidandolo a The Chinese Room, talentuoso team britannico noto per la sua capacità di creare videogiochi con storie di valore (Still Wakes the Deep, in particolare, ha stupito positivamente parecchi utenti). C'è solo un piccolo problema: questa abile squadra non si è mai e poi mai dedicata a un progetto di questa scala e men che meno a un GDR complesso. Dunque, viste le risorse limitate, praticamente tutti davano per scontato che il secondo Bloodlines non avrebbe mai potuto realmente rappresentare un'evoluzione del primo gioco.

Curiosi di scoprire se la situazione fosse effettivamente quella, ci siamo trovati a tu per tu con alcuni dei principali sviluppatori del titolo: il narrative director Ian Thomas, il design director Jey Hicks e la level designer Cat Martins. Chiacchierando con loro e testando una nuova versione abbiamo scoperto varie informazioni interessanti e ottenuto un'importante conferma: sì, Bloodlines 2 è un'esperienza chiaramente diversa dal primo Bloodlines, la cui scala non potrà plausibilmente mai rappresentare ciò che vorrebbe la fanbase storica, eppure questo non significa che sia un progetto da ignorare. Anzi.

Un pazzo nella testa

Già narrativamente la distinzione è notevole rispetto al primo capitolo: Paradox apparentemente è andata da The Chinese Room chiedendo espressamente al team di "ripartire da capo" e la squadra ha deciso di metterci del suo dando forma a una storia strutturalmente molto simile a quella originale, ma con un'enorme differenza: non siete più un vampiro fresco fresco di abbraccio, bensì un potente anziano dall'identità ben definita di nome Phyre, che si risveglia a Seattle dopo 400 anni di torpore e manda prevedibilmente all'aria i delicati giochi di potere dell'élite vampirica della città.

Phyre non avrà molte opzioni di personalizzazione, ma un guardaroba di tutto rispetto? Quello non manca
Phyre non avrà molte opzioni di personalizzazione, ma un guardaroba di tutto rispetto? Quello non manca

Il narrative director ci ha spiegato che Phyre nel gioco è un po' l'equivalente succhiasangue del pistolero misterioso protagonista di molti western, un imbattibile combattente che arriva all'improvviso e spariglia le carte in tavola. Si tratta però di un protagonista fisso (è possibile personalizzarne il sesso e in parte l'aspetto) con una caratteristica estremamente unica al di fuori della potenza derivante dall'anzianità vampirica: ha una voce nella testa e questa voce sembra essere un altro vampiro del clan Malkavian, noto per la tendenza dei suoi membri ad essere dei pazzi squinternati.

Non ci è dato sapere al momento quali siano le motivazioni per cui Phyre ha costantemente a che fare con quest'altra personalità (anche se nel World of Darkness ci sono cose che potrebbero giustificare il tutto sensatamente), ma già nella demo da noi provata si è dimostrata una convivenza interessante, dato che durante un'indagine legata a una decapitazione in un club, ci siamo trovati a rivivere i ricordi del nostro "ospite mentale" in una Seattle dei roboanti anni sessanta, per collegare a quel passato gli strani avvenimenti recenti.

La Seattle di Bloodlines 2 è ricca di vicoli bui e molto inquietante, ma la vivrete anche molto dall'alto, viste le nuove capacità di movimento
La Seattle di Bloodlines 2 è ricca di vicoli bui e molto inquietante, ma la vivrete anche molto dall'alto, viste le nuove capacità di movimento

Insomma, il gioco sembra avere una struttura narrativa più lineare e calcolata rispetto al suo predecessore, una cosa prevedibile viste le competenze del team alle redini del progetto. Noi però eravamo curiosi per lo più di scoprire l'approccio agli altri elementi, quindi abbiamo fatto varie domande su struttura e gameplay, scoprendo, ad esempio, che il buon Jey Hicks è stato messo al lavoro anche per via della sua esperienza con titoli tripla A molto noti, e che né il gameplay né la scala sono stati trascurati.

Vivere a Seattle

Cat Martins, ad esempio, ci ha spiegato come la mappa della Seattle di Bloodlines 2 sia più estesa ed esplorabile rispetto a quella del predecessore e non siamo di fronte a un gioco dalla scala ridotta come molti temevano. Certo, questo seguito sembra puntare molto sulla mobilità verticale - Phyre può scalare pareti e balzare tra i tetti ad una velocità impressionante - perciò navigarla risulta molto più rapido rispetto al passato; molto lavoro è comunque stato fatto per dare al titolo un'ambientazione degna del seguito di un GDR molto amato, e si nota mentre si esplorano i cupi vicoli della città o i locali ricchi di atmosfera dove i clan si radunano.

Phyre non usa armi da fuoco, ma i nemici sì. Nulla vi impedisce di rivoltargliele contro
Phyre non usa armi da fuoco, ma i nemici sì. Nulla vi impedisce di rivoltargliele contro

I problemi principali sono legati alle aspettative già citate: c'è chiaramente della cura sia nel design delle quest del titolo che del gameplay, ma è evidente come certi elementi ruolistici siano stati in parte aggirati per portare a termine il progetto in tempi sensati. Phyre è un personaggio affascinante, per dire, ed è possibile scegliere di che clan fa parte, tuttavia la mancanza di personalizzazione è una chiara scorciatoia e l'appartenenza a questo o quell'altro clan sembra influire marginalmente su dialoghi e opzioni. Le stesse quest non sembrano avere puzzle legati a discipline vampiriche specifiche, né opzioni correlate a statistiche o specializzazioni, che le allontanano quindi inevitabilmente dall'essere un'evoluzione dell'opera originale (anche se è comprensibile che il team abbia voluto permettere ad ogni clan di affrontare ogni situazione). Siamo inoltre rimasti un po' delusi dal fatto che il narrative director ci abbia precisato come nel gioco sia assente un sistema di "umanità" basato sulle vostre azioni, al di fuori di scelte specifiche legate alla volontà del vostro alter ego di cedere alla bestia interiore durante la campagna. È se non altro bello che almeno la cosa sia stata considerata nel mix degli eventi principali, invece di venir totalmente ignorata.

Di clan tra cui scegliere, comunque, ce ne sono parecchi e anche scelte non scontate. Nella demo da noi provata, ad esempio, potevamo essere anche un Lasombra con una lunga lista di poteri legati alle ombre - tra cui un interessante teletrasporto nell'oscurità alle spalle dei nemici - che ci ha facilitato non poco il combattimento. Niente clan Nosferatu però, plausibilmente per le difficoltà legate al loro inserimento "normale" in una campagna dalla narrativa ben definita (per chi non conoscesse il gdr cartaceo, si tratta di vampiri sfigurati, che non possono girare in pubblico senza provocare reazioni).

Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 fa dietrofront: i due clan extra saranno gratis, svelate due espansioni Vampire: The Masquerade – Bloodlines 2 fa dietrofront: i due clan extra saranno gratis, svelate due espansioni

Tornando sulle battaglie, è stato purtroppo difficile nel tempo a nostra disposizione valutare a dovere la qualità del combattimento: gli scontri sono veloci e resi spettacolari dalle discipline del proprio vampiro, ma al contempo sono solo corpo a corpo, perché Phyre non usa armi da fuoco e combatte praticamente solo da vicino (altra cosa che odora di scorciatoia); questa scelta funziona solo parzialmente, perché i nemici non sono particolarmente brillanti e nella demo non abbiamo affrontato rivali poderosi che necessitassero di chissà quale strategia, pertanto tutto è parso abbastanza caotico e facilotto. Le meccaniche di movimento, se non altro, ci sono sembrate molto ben inserite nel mix, e la libertà di spostamento in notturna tra un edificio e l'altro contribuisce molto al senso di immersione generale.

Essere un vampiro anziano a Seattle offre tutt'altra prospettiva rispetto al primo gioco, ma il gioco sfrutterà davvero questo potenziale?
Essere un vampiro anziano a Seattle offre tutt'altra prospettiva rispetto al primo gioco, ma il gioco sfrutterà davvero questo potenziale?

Insomma, per farla breve, è cristallino come gli sviluppatori di The Chinese Room ce l'abbiano messa tutta per sfornare un titolo capace di essere almeno in parte rispettoso dell'originale, tentando al contempo di mantenere alcune delle caratteristiche che hanno reso dei successi i loro titoli precedenti. La storia ha sicuramente del potenziale, tuttavia sarà molto importante valutare fino a che punto questa sposerà gli elementi GDR e il gameplay, perché al momento le semplificazioni paiono un po' eccessive in alcuni di questi fattori. Una cosa comunque va precisata: il fatto che Vampire: The Masquerade - Bloodlines 2 sia in buono stato e perfettamente godibile dopo quello che ha passato, dimostra la competenza della squadra di Brighton: forse non ci potranno dare il seguito che i fan hanno sempre desiderato, ma le possibilità per un gioco degno del World of Darkness almeno sembrano esserci, ed è molto più di quanto ci aspettassimo dopo quest'epopea.

Nonostante elementi GDR indubbiamente semplificati rispetto al titolo originale e qualche chiara scorciatoia qua e là, Bloodlines 2 sembra un titolo fatto con passione e scritto in modo abbastanza brillante da poter rendere onore al suo predecessore. Difficile aspettarsi un'opera comparabile a quella di Troika Games, ma è chiaro come The Chinese Room abbia fatto passi da gigante durante lo sviluppo di questo gioco. Tanto ci basta per avere un po' di sana speranza per il futuro di questo tormentato e attesissimo titolo.

CERTEZZE

  • L'atmosfera non manca e la narrativa è affascinante
  • L'aggiunta dei clan offre un buon numero di poteri creativi da usare
  • Ottima mobilità che ha permesso di calcolare anche la verticalità nelle mappe

DUBBI

  • Elementi GDR piuttosto semplicistici, non all'altezza del gioco originale
  • Il combattimento sembra abbastanza caotico e basilare