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Megabonk, il Vampire Survivors 3D che ha travolto Steam

A partire dal 18 settembre 2025 Steam ha accolto un nuovo fenomeno: è Megabonk, un Vampire Survivors in tre dimensioni il cui sviluppo è avvolto nel mistero.

SPECIALE di Lorenzo Mancosu   —   07/11/2025
La cover art di Megabonk

Nel gennaio del 2022, il canale YouTube di uno sconosciuto sviluppatore solitario noto come Vedinad ha pubblicato il primo trailer di Megabonk, un videogioco che partiva da una premessa tanto sciocca quanto efficace: quella di trasporre la stessa identica esperienza offerta dal Vampire Survivors di Poncle in un ambiente tridimensionale. L'autore non aveva alcun desiderio di portare innovazioni, non mirava a pubblicare un grande successo, non inseguiva la produzione di un "bel" videogioco: voleva semplicemente scoprire se la formula avrebbe funzionato anche in 3D, e così ha iniziato a smanettare con Unity e Blender ponendosi un obiettivo tecnico, anche in questo caso, tanto sciocco quanto efficace. Se Vampire Survivors riusciva a gestire 300 nemici in contemporanea sullo schermo, lui voleva alzare quel numero fino a 10.000.

Nove mesi fa Vedinad - che è anche protagonista di un'assurda teoria della cospirazione - ha pubblicato un Dev Diary nel quale ha ripercorso l'intero sviluppo del progetto, condividendo con il pubblico tutti i problemi che si è trovato ad affrontare e le soluzioni che ha adottato per realizzare la sua visione estremamente naif. Poteva essere una storia come tantissime altre, quella di uno sviluppatore solitario che affronta il processo creativo con grande trasparenza e noncuranza prendendo ispirazione da una produzione già affermata, ma le cose sono andate molto diversamente: a partire dallo scorso 18 settembre 2025 Megabonk si è trasformato in un fenomeno che ha dominato Steam, con oltre un milione di copie vendute in due settimane e picchi di giocatori che hanno fatto impallidire i grandi dell'industria.

Che cos'è Megabonk

Megabonk è Vampire Survivors in tre dimensioni, questo è tutto, l'articolo potrebbe anche concludersi qui, avendo comunicato tutto quel che serve sapere a chiunque fosse interessato a provarlo. Ma la vera verità è che, approcciando Megabonk, ci aspettavamo il classico clone a basso costo e basso sforzo, cosa che per certi versi il videogioco realizzato da Vedinad è davvero, con la grande differenza che l'autore ne ha piena coscienza ed è attorno a tale consapevolezza che ha costruito l'interezza della comunicazione. Senza contare che ha adottato una serie di soluzioni molto interessanti, leggendo alla perfezione la nicchia di riferimento e confezionando un'esperienza capace di rendere onore alla pazza visione di Luca Galante.

Megabonk è semplicemente Vampire Survivors in 3D
Megabonk è semplicemente Vampire Survivors in 3D

Megabonk é un "single stick shooter", un "bullet heaven", se dobbiamo dare conto alla definizione più recente. Il giocatore deve preoccuparsi solamente di muovere il protagonista e di evitare i nemici che sono programmati per inseguirlo e per toccarlo, mentre l'intera fase d'attacco è gestita in maniera totalmente automatizzata dal sistema. La grande differenza, in questo caso, sta nel fatto che le mappe si sviluppano in tre dimensioni, di conseguenza è presente la possibilità di saltare, quella di lasciarsi cadere dalle alture per seminare l'orda di avversari, ma c'è anche l'eventualità che un gruppo di nemici precipiti all'improvviso in testa al nostro personaggio, specialmente se non si fa attenzione al territorio circostante.

Dato che la navigazione dello scenario svolge un ruolo così preponderante rispetto alla variante in 2D, Vedinad ha mescolato diverse intuizioni di Poncle con una serie di idee originali che potevano funzionare solamente in un ecosistema di questo tipo. Esplorando la mappa, per esempio, ci si imbatte in piccoli santuari che si possono attivare solo restando nelle loro vicinanze, ottenendo in cambio bonus passivi indispensabili per sopravvivere. Inoltre le ambientazioni sono disseminate di piccole interazioni, tra forzieri gratuiti e a varianti pagamento che contengono oggetti molto impattanti, ma anche mercanti, totem misteriosi e soprattutto piccole curiosità legate all'enorme lista di elementi da sbloccare, come personaggi da sconfiggere ed enigmatici dispositivi stereo. Merita una menzione speciale la dignità riservata alla meccanica di salto e in generale alla fisica, che diventa protagonista di numerose abilità passive e consente di adottare strategie inedite per sopravvivere all'orda senza fine.

Il boss finale Iuge Anubis, fratello minore di Anubruh
Il boss finale Iuge Anubis, fratello minore di Anubruh

La partita si svolge esattamente come quella di Vampire Survivors, con giusto qualche leggera differenza: in vetta all'interfaccia c'è un timer di dieci minuti che scorre inesorabilmente verso lo zero, invitando il giocatore ad abbattere i nemici, raccogliere i cristalli dell'esperienza, sbloccare nuove armi e nuove abilità, esplorare l'ambientazione e infine raggiungere l'obiettivo che ci si è prefissati per quel round specifico. Ciascuna mappa nasconde un boss finale che è consigliato affrontare solo quando si è preparati a dovere, e una volta sconfitto è possibile sfruttare un portale per addentrarsi più a fondo nei tre livelli di difficoltà che costituiscono un complesso match completo da trenta minuti. Insomma, sfruttando un po' l'efficacia della formula di VS, un po' l'elemento procedurale che rende diversa ciascuna partita, e scommettendo forte sull'esagerata quantità di contenuti da sbloccare, riesce a tenere incollati allo schermo proprio come il suo maestro era stato in grado di fare prima di lui.

BONK

Di tutti (i pochi) elementi che costituiscono l'esperienza Megabonk, quello più commercialmente azzeccato e al tempo stesso più idiota - in senso buono - sta senza dubbio nella caratterizzazione artistica, estetica e "narrativa". Se, al suo tempo, Vampire Survivors è riuscito a far breccia nel cuore degli appassionati anche attraverso il fascino di personaggi come Poe Raccio e Poppea Pecorina, o magari di potentissimi oggetti offensivi come La Borra che citava Antonella Clerici, in questo caso lo sviluppatore Vedinad ha scelto di pescare a piene mani, e in maniera totalmente casuale, dalla cultura pop, da quella dei meme e dal mondo dello "shitposting".

Monke, un personaggio davvero fantastico
Monke, un personaggio davvero fantastico

Scorrendo la lista dei personaggi, per esempio, s'incontra Megachad, un tizio muscoloso dotato dell'arma "Aura" nonché dell'abilità passiva "Flex", che consente di annullare i colpi ricevuti, oppure Cespuglio, letteralmente un cespuglio con gambe e braccia armato di fucile di precisione che prende in giro lo stile da gioco da "camper" in produzioni come Fortnite. Certo, non si ravvisa assolutamente lo stesso livello di italica raffinatezza che ha guidato la penna di Luca Galante, ma tra la scimmia Monke, l'uomo-uccello Birdo e Sir Oofie - chiaramente ispirato alla cultura di Roblox - Vedinad non ha nemmeno provato a nascondere il target al quale voleva rivolgersi e che è riuscito a centrare in pieno.

Questi costanti riferimenti arrivano a brillare nella selezione di armi e di potenziamenti disponibili: c'è "Za Warudo" che, oltre a essere una citazione di Jojo, è un oggetto leggendario in grado di congelare il tempo poco prima della sconfitta, c'è una Katana ispirata alla Yamato di Vergil di Devil May Cry con cui menare letali fendenti esplosivi, ci sono gli "Occhiali da Gamer" che incrementano progressivamente il danno al calare dei punti vita, insomma, ci si imbatte in una lunghissima serie di strumenti sempre più folli che non si limitano a scherzare con la subcultura di internet, ma s'incastrano davvero bene nelle dinamiche di gameplay.

Questo è CL4NK, ispirato al compagno di Ratchet, che si fa largo nel livello desertico
Questo è CL4NK, ispirato al compagno di Ratchet, che si fa largo nel livello desertico

Merita una menzione il fatto che lo sviluppatore Vedinad si è attivamente impegnato per rendere il gioco "più brutto", nel senso che ha ricercato consapevolmente filtri e strumenti grafici per restituire un'estetica poco pulita, quasi low-poly, tanto nella realizzazione delle icone quanto soprattutto per quel che concerne protagonisti e avversari, tutti studiati per non colpire l'occhio. Ed è stata proprio questa ricetta, molto più ricercata di quel che potrebbe apparire - tanto nell'aspetto quanto soprattutto nelle meccaniche di gioco - a trasformare Megabonk in un successo stratosferico, un titolo sulla carta estremamente semplice, ma che, per essere davvero completato, richiede decine di ore di "theorycrafting" e dedizione al completamento delle sfide.

Sul tetto del mondo

Pubblicato il 18 settembre 2025, Megabonk ha iniziato una scalata lenta e silenziosa: nel giorno del lancio c'era giusto qualche migliaio di videogiocatori attratti dal video pubblicato su YouTube dall'autore, ma nel giro di poche settimane il passaparola ha fatto il suo dovere, portandolo a toccare i 117.000 giocatori simultanei su Steam all'inizio di ottobre, facendolo sedere alle spalle del solo Silksong e di colossi come Battlefield 6. Una spinta fondamentale è arrivata dal mondo del live-streaming, che di certo non poteva farsi sfuggire l'opportunità di mettere le mani su un nuovo Vampire Survivors anni dopo la pubblicazione dell'originale.

Ninja alle prese con la foresta
Ninja alle prese con la foresta

Questo progetto si potrebbe utilizzare per fotografare ancora una volta lo stato dell'industria: del resto si tratta dell'opera di una sola persona, realizzata con un budget di zero dollari, che arriva a sferrare colpi di gran lunga più violenti rispetto al suo peso specifico. E che riesce a farlo, tra l'altro, nel mezzo di uno dei "generi" maggiormente saturi su piattaforme come Steam, perché non si tratta assolutamente dell'unico emulo di Vampire Survivors in circolazione, anzi. Nel caso specifico sono state l'intuizione, una buona dose di fortuna, nonché la ricerca da parte del pubblico di titoli immediati e facilmente digeribili a trascinarlo fino alla vetta del negozio digitale.

C'è poi la grande teoria della cospirazione che avvolge questo progetto: fino a qualche anno fa, il giovanissimo norvegese Daniel Sooman curava il canale YouTube DaniDev, luogo nel quale parlava dei processi di sviluppo e si dedicava alla realizzazione di piccoli progetti come per esempio Crab Game, che riscosse parecchio successo. Dopo che DaniDev è svanito senza lasciar traccia nel 2022, nove mesi fa ha fatto la sua comparsa il canale dello sviluppatore di Megabonk Vedinad: ovviamente al pubblico non è sfuggito il dettaglio che la parola "Vedinad" non sia altro che "Danidev" al contrario, così come il fatto che entrambi siano originari della Norvegia. Né Vedinad né DaniDev hanno commentato la situazione, contribuendo ad alimentare l'aura di mistero che avvolge lo sviluppo del titolo e avviando una sorta di grande Alternate Reality Game.

In seguito al boom iniziale, Megabonk ha iniziato ad assestarsi, trovando una nicchia di pubblico estremamente affezionata che, ancora adesso, sta cercando di svelare tutti i suoi segreti. Certo, si tratta di un titolo che inevitabilmente paga il prezzo della vicinanza a Vampire Survivors, ma la novità delle tre dimensioni basta di per sé e a portare una tangibile ventata di freschezza: se siete in cerca di un'esperienza per trascorrere manciate di minuti spensierati, dovreste senza dubbio dargli un'occasione.