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Ananta abbiamo provato il GTA in versione anime che sta facendo impazzire il pubblico orientale

Al Tokyo Game Show 2025 abbiamo provato Ananta, il Grand Theft Auto in stile anime che poco sorprendentemente sta facendo impazzire il pubblico orientale, ma non solo.

PROVATO di Lorenzo Mancosu   —   27/09/2025
Un wallpaper di Ananta
Ananta
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"Volete Grand Theft Auto VI? Beh, non ce n'è bisogno, perché abbiamo Grand Theft Auto VI fatto a casa". Nato nei primi anni 2020 nelle fucine dello studio cinese Naked Rain, originario della città di Hangzou, questo progetto è arrivato a conoscere il tocco di NetEase, enorme colosso del mercato orientale che ha scelto di investire tantissime risorse in quello che allora era noto solamente come "Project Mugen". Si trattava di un ambizioso videogioco open-world che puntava a infilare all'interno del medesimo calderone alcune delle dinamiche più amate dal pubblico di massa: una metropoli da esplorare liberamente, sparatorie frenetiche, furti d'auto, superpoteri e un vasto sistema di personalizzazione estetica, il tutto stretto nell'abbraccio dell'ispirazione anime e, soprattutto, di una fitta schiera di Waifu e Husbando.

Nel 2024 quel progetto è giunto alla piena maturità: Ananta, questo il nome definitivo, è stato immediatamente ribattezzato dalla community come "il GTA anime" in seguito al folle trailer che ne presentava l'essenza, una miscela di meccaniche a dir poco esplosiva che, con la sua natura tanto affascinante quanto indecifrabile, riuscì a catturare l'attenzione del mondo intero. Per comprendere l'impatto che ebbe tale exploit comunicativo, è sufficiente pensare al fatto che il progetto può già contare oltre 13 milioni di utenti pre-registrati in attesa del lancio ufficiale. Ma che cos'è, davvero, il titolo di Naked Rain? Cosa accade effettivamente dopo aver premuto il pulsante Start? Al Tokyo Game Show 2025 abbiamo provato Ananta, dunque possiamo finalmente fare (per quanto possibile) un po' di chiarezza sulla sua reale natura.

Che cos'è, davvero, Ananta

Ananta è un gioco di ruolo d'azione ambientato in un mondo aperto di natura free-roaming. Anche se è prevalentemente focalizzato sul single-player, gli sviluppatori hanno già fatto menzione di una non meglio specificata variante in multigiocatore, che ci sentiamo d'ipotizzare potrebbe risultare simile alla struttura di GTA Online. E questo perché, come si può notare osservando un singolo frame di qualsiasi trailer, Ananta è prima di tutto un "clone" di Grand Theft Auto, un titolo il cui fascino risiede prevalentemente nella possibilità di esplorare liberamente una metropoli virtuale, di sfrecciare a bordo delle automobili, di manovrare aerei ed elicotteri, nonché di prender parte a sequenze d'azione al cardiopalma, fra sparatorie in terza persona e combattimenti corpo a corpo.

Questa prova ci ha messo di fronte alle due principali anime della produzione: se da una parte c'è la campagna narrativa per il giocatore singolo, dall'altra si erge la sfilza di attività collaterali che costituiscono la ragion d'essere del grande universo free roaming. Sul fronte della narrazione non bisogna assolutamente aspettarsi chissà quale intreccio: il protagonista - che risponde al titolo di Capitano ed è pensato per far immedesimare l'utente - è un "Infinite Trigger", ovvero un investigatore che si occupa prevalentemente di indagare i fenomeni paranormali che caratterizzano questo universo, dunque dovrà mettere i suoi poteri al servizio del bene per sconfiggere il "Chaos" che sta portando il mondo sull'orlo della crisi.

La vicenda prende il largo nel cuore di Nova City, una metropoli open-world ispirata alle grandi città del Giappone che è segnata da qualche contaminazione in stile cyberpunk, ma gli sviluppatori di Naked Rain hanno già annunciato la loro intenzione di aggiungere nuovi centri cittadini nel corso del tempo, pescando idee dagli Stati Uniti e dalla Cina. Proprio a Nova City il protagonista fa la conoscenza della frizzante Lykaia, incaricata di reclutarlo in ragione dei suoi particolari superpoteri: il personaggio principale, infatti, è dotato di una forza sovraumana ma soprattutto di capacità in tutto e per tutto identiche a quelle di Peter Parker alias Spider-Man, dunque può ondeggiare fra i palazzi tramite dei cavi, sfruttarli per avere la meglio nei combattimenti e, perché no, anche scalare gli altissimi grattacieli della città.

Una visuale del Capitano e di Nova City
Una visuale del Capitano e di Nova City

L'ultimo elemento di natura generale che vale la pena trattare risiede nel sistema di progressione, che è prevalentemente legato all'ottenimento di nuovi personaggi. Proseguendo nell'avventura, infatti, sarà possibile sbloccare nuove varianti con le quali esplorare Nova City, come per esempio la giovane Taffy o la poliziotta Richie, ciascuna dotata di attività e capacità esclusive. Nel caso di Richie, per esempio, è possibile intraprendere missioni da poliziotto e arrestare i cittadini che violano la legge, inoltre la giovane ha accesso alla sua personale volante della polizia. Scegliendo di cambiare personaggio ha inizio una sequenza di animazioni in tempo reale che sono esattamente identiche a quelle incontrate in Grand Theft Auto V, ed è evidente che tale dinamica costituisca la spina dorsale del progetto: ne sono già stati mostrati 13 - ovviamente curatissimi nell'estetica - e molto probabilmente ne verranno introdotti a tonnellate in seguito al lancio.

Tra ispirazione e copia carbone

Lo studio Naked Rain non si è limitato a mettere nel mirino Grand Theft Auto, ma ha realizzato una sorta di copia carbone degli elementi essenziali di numerose grandi serie di successo. Il caso più eclatante è indubbiamente quello di Marvel's Spider-Man, la cui struttura ludica e le cui animazioni sono state ricalcate in scala uno a uno per caratterizzare le movenze e lo stile di combattimento del Capitano: sì, le classiche ragnatele in Ananta sono diventate cavi controllati tramite telecinesi, ma fra quicktime-events che segmentano le fasi d'azione, un sistema di combattimento simil free-flow e continue scalate delle superfici dei palazzi, la vicinanza al titolo di Insomniac Games si fa a tratti piuttosto inquietante.

Una sequenza di navigazione stile Spider-Man
Una sequenza di navigazione stile Spider-Man

Non si tratta, tuttavia, dell'unica contaminazione: i combattimenti corpo a corpo, infatti, riprendono numerose delle dinamiche distintive della serie Like a Dragon, tra mosse finali che tendono a interagire con l'ambientazione e la possibilità di raccattare armi per facilitarsi la vita contro avversari multipli. E anche al di fuori delle battaglie, esplorando la città, ci si trova a svelare una natura da life-sim che scherza un po' con Yakuza senza tralasciare l'eredità di Persona, realizzando una componente "slice of life" che, probabilmente, si rivelerà essenziale per la lunga vita del progetto. Fra appuntamenti con i compagni d'avventura, numerosi mini-giochi e la possibilità di personalizzare la propria permanenza in città, è il frangente in cui l'editore potrà spingere l'acceleratore in materia di microtransazioni.

Insomma, in Ananta non s'incontra quasi niente di originale, ma ci si imbatte in tantissime anime e dinamiche diverse, destinate a convivere nello stesso scatolone. Un attimo prima si requisisce un'auto e si fa un giro per le strade della città, un'attimo dopo si scala un palazzo e si affrontano i criminali radunati sul tetto, un istante dopo ancora si entra in un Cat Café per gustarsene una tazza calda circondati da felini. E questo per quel che concerne le sole attività collaterali, perché ciascuno dei personaggi giocabili metterà sul piatto una serie di missioni personali che costituiranno i frammenti della sua vicenda unica.

C'è da dire che la versione che abbiamo avuto occasione di testare si presentava piuttosto lontana dalla pulizia che sembrava trasparire dagli ultimi trailer: è evidente che il progetto sia ancora in alto mare e necessiti di parecchio lavoro prima di presentarsi rifinito, e non solo sul fronte tecnico, ma anche per quel che riguarda alcune meccaniche essenziali. Ananta prova a fare tantissime cose diverse, dunque è naturale che alcune di esse finiscano per pagare il prezzo della sua ambizione, ma il principale campanello d'allarme risiede nel fatto che la struttura stessa del progetto, il sistema di monetizzazione e l'estensione della natura da gacha non siano ancora note, proiettando un cono d'ombra su quanto di buono sia emerso dal primo confronto.

Che cosa sarà, alla fine, Ananta?

Anche se per alcuni videogiocatori (compreso il sottoscritto) questo genere di formula può risultare un girone infernale, bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: Ananta è un titolo in sé e per sé meritevole d'attenzione, anzitutto perché copiare produzioni del calibro di Grand Theft Auto non è assolutamente un compito semplice e alla portata di tutti, e in secondo luogo perché il Cel Shading in stile anime sfruttato dagli autori sembra funzionare a meraviglia in un'ispirazione di questo genere, avendo dimostrato in sé e per sé di saper catturare oltre 13 milioni di aspiranti giocatori.

Cel Shading stile anime e open world metropolitano si sposano alla perfezione
Cel Shading stile anime e open world metropolitano si sposano alla perfezione

I principali dubbi, tuttavia, riguardano l'anima del progetto, e non solo in ragione del fatto che Naked Rain abbia spudoratamente copiato diversi videogiochi di successo. Da una parte, gli autori hanno confermato che non ci saranno meccaniche gacha nel sistema di progressione: di fatto sembra che l'ottenimento di nuovi personaggi sia esclusivamente legato all'avanzamento della storia principale e delle storie di ciascun protagonista. Di contro, un progetto free-to-play di questo tipo necessita senza dubbio di un sistema di monetizzazione aggressivo, di conseguenza diventa molto complicato trarre conclusioni senza avere sotto gli occhi il reale quadro della situazione. Quale sarà l'estensione del multigiocatore? Dove troverà spazio la meccanica gacha? In che modo saranno inserite le nuove città?

Per il momento Ananta si è presentato come un piacevole divertissment parecchio limitato: esplorare Nova City è piacevole, le missioni principali sono ignoranti al punto giusto, il sistema di combattimento fa il suo dovere e s'incontrano diverse attività collaterali parecchio folli. La sensazione, tuttavia, è quella di trovarsi al cospetto della classica esperienza che fatica a mantenere la presa anche solo nel medio periodo: sì, è divertente requisire un veicolo in stile True Crime e sfrecciare per le strade di una metropoli anime, ma dopo un'ora di gioco si inizia già a percepire un certo senso di saturazione, il che non è un buon segno.

Ci sono ancora troppe cose che non conosciamo di Ananta
Ci sono ancora troppe cose che non conosciamo di Ananta

Il futuro del progetto è tutto nelle mani di Naked Rain: ora che hanno catturato l'attenzione del mondo intero attraverso i trailer e le prime sequenze di gameplay, gli autori dovranno dedicarsi alla rifinitura di un'esperienza che ha ancora praticamente tutto da dimostrare. Dovrà necessariamente presentare al pubblico la sua reale struttura e il sistema di monetizzazione, dovrà poggiare su un comparto tecnico e grafico che si dimostrino all'altezza di quanto mostrato in fase di comunicazione, e dovrà, soprattutto, costruire un'esperienza che sappia perdurare nel tempo. Verrebbe da dire che dovrà anche dimostrare di essere qualcosa di più di una semplice copia carbone nella quale collezionare Waifu e Husbando, ma questo al pubblico moderno sembra interessare davvero poco. Ce la farà?

Ananta non è solamente un Grand Theft Auto in versione anime: è un'enorme miscela di meccaniche rubate direttamente da altre opere di successo, che si tratti delle dinamiche di Marvel's Spider-Man, dei combattimenti corpo a corpo di Yakuza, o dell'elemento slice-of-life di Persona. Non è facile copiare dai grandi, e in questo caso bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare: il gameplay fa il suo dovere, ma a caricarsi sulle spalle la produzione è la resa in Cel Shading della città open-world, che offre un colpo d'occhio davvero affascinante. Ciò detto, lo studio Naked Rain sembra impegnato a esplorare davvero troppe ispirazioni, a fare troppe cose in contemporanea, e nel corso di questo processo non ha ancora chiarito la natura della sistema di monetizzazione, quella del comparto multigiocatore né la struttura degli aggiornamenti. In questo caso non esistono le mezze misure: per alcuni apparirà come l'equivalente di un girone infernale, per altri come un videogioco free-to-play da sogno. Voi da che parte state?

CERTEZZE

  • L'esplorazione free-roaming della città funziona
  • Lo stile Cel Shading anime è davvero ben realizzato
  • Per quanto copiate, le meccaniche fanno il loro dovere

DUBBI

  • Non c'è una singola dinamica originale
  • Il sistema di monetizzazione rimane un mistero
  • Tantissimi elementi sono ancora incompleti o poco chiari