Siamo dei grandi estimatori di Bithell Games. Almeno lo siamo della fase della software house in cui riusciva, con idee semplici e poche risorse, a creare dei giochi eccellenti come Thomas Was Alone, Subsurface Circular e Volume, dei capisaldi della scena indipendente dello scorso decennio, nonché dei titoli giocabilissimi e apprezzabili ancora oggi.
Poi con John Wick Hex c'è stato il primo tentativo di un gioco su licenza, purtroppo per buona parte fallito, quindi è stata la volta dell'ottimo Tron: Identity, una visual novel con elementi adventure che è riuscita a interpretare in modo egregio il mondo di Tron, uno dei primi film che ha provato a raccontare la realtà virtuale in chiave pop (parliamo del 1982). Ora è la volta di Tron: Catalyst, che purtroppo, come leggerete nella recensione, va a sbattere troppo spesso contro i muri di luce, perché senza idee e vittima di una realizzazione davvero mediocre.
Storia
La rete Arq sta collassando e nessuno sembra saperne il motivo. Exo è un programma che lavora come corriere e che, suo malgrado, si ritrova invischiata nella lotta tra fazioni che è dietro alla crisi. Ha dalla sua il potere del Glitch, che le consente di evolversi, sviluppando delle nuove abilità, potere che però la rende fin troppo interessante agli occhi delle corporazioni, che vogliono prenderne il controllo. La nostra dovrà quindi scappare e cercare di scoprire i veri motivi che rischiano di scatenare l'apocalisse.
Il tutto si traduce in un gioco d'azione in terza persona con visuale isometrica davvero basilare. Chiamarlo gioco di ruolo perché ci sono delle abilità sbloccabili ci sembra eccessivo, visto che, come vedremo, sono davvero poche e riguardano tutte il combattimento.
Purtroppo Tron: Catalyst è un gioco con poche idee, oltretutto non molto interessanti. Sostanzialmente il giocatore gira per le mappe alla ricerca di personaggi con cui parlare, combattendo all'occorrenza. Può farlo a piedi, camminando o correndo, oppure a bordo di un Moto-Ciclo, con cui può sfrecciare per le strade al neon, tipiche della serie. Il problema è che tutto è terribilmente piatto. Le scelte di dialogo da fare sono poche e le attività secondarie quasi non esistono. Anche esplorare perde senso, a un certo punto.
La storia non è completamente da buttare, tra ribaltamenti di fronte, tradimenti, personaggi misteriosi e una forte critica sociale che traspare dai comportamenti di alcuni dei protagonisti, ma non è sorretta da un impianto di gioco adeguato. Per dirla in breve, si corre da una parte all'altra delle mappe, seguendo l'indicatore a schermo che dice dove andare, senza curarsi del resto... anche perché non c'è molto di cui curarsi.
Il sistema di combattimento
La parte peggiore è il sistema di combattimento, piagato com'è da una lunga serie di problemi che lo rendono insulso. Intanto specifichiamo: si combatte moltissimo in Tron: Catalyst. Anzi, per dirla meglio, il combattimento è il fulcro dell'esperienza. Quindi ci si aspetterebbe una cura tale da renderlo coinvolgente. Invece è l'esatto contrario.
Exo può portare attacchi base, attacchi caricati e lanciare il suo disco facendolo rimbalzare sui nemici. Più avanti nel gioco sblocca anche l'abilità di risucchiare i poteri degli stessi per usarli contro di loro e una granata elettronica, più utile per spaccare porte che contro i nemici. In chiave difensiva ha la possibilità di schivare o di eseguire delle parate con contrattacchi automatici. Tutto qui? Purtroppo sì.
I problemi sono innumerevoli. Intanto i feedback dei colpi sono quasi inesistenti. Capiamo che ci troviamo all'interno di una realtà virtuale, ma sembra davvero di colpire sempre l'aria, anche quando andiamo a segno con il disco, tanto che non sono rare le situazioni in cui si genera una certa confusione dovuta alla difficoltà di capire cosa stia succedendo. Inoltre, a un certo punto le abilità rendono completamente inutile l'applicazione di ogni strategia, perché basta eseguire delle parry per vincere senza problemi. Spieghiamo meglio.
Le già citate abilità sbloccabili sono poche e divise in macro categorie, tra cui quella delle parate. Ora, le parry hanno di base una finestra abbastanza ampia, ma una delle abilità sbloccabili consente di allargarla ancora di più, rendendo una passeggiata eseguirle. Sbloccata anche l'abilità per aumentare i danni da contrattacco, Exo diventa una macchina da guerra inarrestabile e i combattimenti diventano tutti uguali: si sta fermi in attesa degli attacchi nemici, si eseguono delle parry e li si spazza via con un solo colpo. Solo l'area finale offre degli scontri leggermente più impegnativi, ma neanche troppo.
Ad aggravare la situazione ci pensa anche la scarsa varietà dei nemici, che finiscono per confondersi tra loro, e un'intelligenza artificiale non proprio furbissima che in alcuni momenti appare addirittura intontita, tanto che i nemici faticano a raggiungerci quando devono seguire dei percorsi troppi complicati.
Altri problemi
Le abilità sbloccabili creano anche un altro problema. Sostanzialmente, il poco che c'è da esplorare in Tron: Catalyst è motivato dalla ricerca di forzieri o di altre fonti per ottenere i punti (chiamati dati) che servono per i potenziamenti, punti che si ottengono anche raggiungendo alcuni obiettivi durante i combattimenti (non farsi mai colpire, vincere entro un certo tempo e così via). Ora, il sistema di parry rende facilissimo ottenere questi ultimi. Il risultato è che ci si ritrova con un surplus di punti che non servono praticamente a niente. Quindi, perché continuare a esplorare? Per dialogare con qualche rado personaggio non giocante che ha poco o nulla di interessante da dire?
Un altro problema è il Moto-Ciclo, che poteva essere la caratteristica migliore del gioco, se solo fosse stata sfruttata bene. Purtroppo le mappe sono piccole, a parte quella finale, e combattere sui veicoli è terribile. Come nel film o nelle decine di opere che ne sono derivate, il Moto-Ciclo può creare dei muri di luce letali per i veicoli o le persone che provano ad attraversarli. Il gameplay offre naturalmente la possibilità di affrontare dei Moto-Cicli avversari. Sfortunatamente il sistema estremamente scivoloso e la scarsa intelligenza dei rivali, che sembrano entusiasti di essere smaterializzati visto il brio con cui si lanciano contro i nostri muri di luce, rende queste fasi quasi... comiche, non sapremmo come altro definirle. Fortunatamente la velocità del Moto-Ciclo è utile per gli spostamenti, rendendo le traversate di intere mappe questione di pochi secondi. Almeno questo.
Complessivamente, Tron: Catalyst è un gioco che non riesce a portare fino in fondo i suoi buoni propositi. Prendiamo come esempio finale una caratteristica che non abbiamo ancora citato, ma che è utile per comprendere il giudizio: la possibilità di riavvolgere i cicli. In teoria si tratta di un'ottima idea: Exo può riavvolgere le sezioni di gioco per raggiungere in tempo personaggi con cui non è riuscita a parlare o per sfruttare le sue nuove abilità.
Le possibilità di un sistema del genere sarebbero state molte, peccato che per l'intero gioco lo si utilizzi in maniera lineare, rispondendo ai suggerimenti che ci vengono forniti dal gioco stesso, nel riquadro di riepilogo della missione in corso. Se ci viene detto che non possiamo concluderla nel loop attuale, basta resettarlo e ci ritroveremo con la soluzione a portata di mano e con conseguenze nulle (giusto qualche personaggio non giocante che fa lo smemorato). Ecco, tante promesse, tanta filosofia dietro al sistema, ma nella pratica ci troviamo soltanto di fronte a un modo per allungare un po' il brodo e per farci ritornare in posti già visitati. Tron: Catalyst è questo, in ultima istanza: una bella promessa mantenuta molto male.
Conclusioni
Abbiamo poco altro da aggiungere su Tron: Catalyst. Semplicemente lasciatelo perdere. Come scritto più volte nella recensione, è un gioco davvero piatto, che non riesce a brillare in nessun aspetto, nonostante il neon abbondi per tutta l'avventura. In alcuni momenti è così superficiale che viene da chiedersi perché Bithell abbia voluto svilupparlo, soprattutto dopo lo splendido Tron: Identity, che era evidentemente più nelle corde del suo studio.
PRO
- La storia ha alcuni momenti interessanti
CONTRO
- Il sistema di combattimento
- L'intelligenza artificiale dei nemici
- Tutto è davvero piatto