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Powerwash Simulator 2, la recensione del ritorno dell'idropulitore inarrestabile

Lo sporco ha le ore contate: la Powerwash Services è tornata più in forma che mai: armiamoci di idropulitrice e lanciamoci alla scoperta della recensione di Powerwash Simulator 2.

RECENSIONE di Giorgio Melani   —   24/10/2025
La copertina di Powerwash Simulator 2
PowerWash Simulator 2
PowerWash Simulator 2
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Il mondo delle simulazioni è diventato talmente ampio da fare spazio a qualsiasi cosa, dalle riproduzioni tecniche più serie a giochi che sembrano delle parodie un po' grottesche, eppure anche tra le idee più assurde può emergere una scintilla di genialità. Il primo Powerwash Simulator rientra proprio in questi casi: può sembrare uno scherzo, ma il concetto di base parte da una sorta di istinto comune a buona parte dei videogiocatori, che è quello di mettere ordine al caos, almeno nel mondo digitale. Il successo travolgente del primo capitolo travalica anche le indubbie qualità del videogioco stesso e riguarda in parte una sorta di bisogno che fa parte della natura umana, come spesso accade per quei meccanismi ludici che vanno a stimolare la produzione di serotonina attraverso azioni apparentemente semplici e comuni.

Basandosi su un concetto così basilare come il desiderio di ordine e pulizia di fronte al disastro, il secondo capitolo non poteva discostarsi più di tanto dalla struttura e dalle meccaniche del capostipite, e infatti, come vediamo in questa recensione, Powerwash Simulator 2 è una versione evoluta e potenziata, ma sostanzialmente fedele all'originale.

PowerWash Simulator 2: abbiamo lavato via tutti i dubbi sul secondo capitolo PowerWash Simulator 2: abbiamo lavato via tutti i dubbi sul secondo capitolo

Un vero e proprio more of the same, come si suole dire spesso in questo ambito, ma che risulta in effetti essere proprio quello che gli appassionati volevano e, in definitiva, l'unica evoluzione possibile di un gioco incentrato su un'azione tanto comune quanto incredibilmente soddisfacente come pulire lo sporco con un potente getto d'acqua.

La ditta si espande

La Powerwash Services si è fatta ormai un nome nella città di Muckingham, non solo per le indubbie capacità nel rimuovere lo sporco, ma soprattutto perché nel frattempo ha anche salvato lo spazio-tempo in seguito alle incredibili avventure narrate nel primo capitolo, e tutto sembra ora essere tornato alla normalità.

Si riparte dunque con un'azienda ben avviata che ha espanso il suo raggio d'azione e le richieste di lavoro piovono dall'intera contea di Caldera, spaziando fra ambientazioni ancora più variegate di prima. La missione di base è sempre la stessa: veniamo posti di fronte a incarichi sempre più impegnativi e bizzarri, ma fondamentalmente si tratta comunque di rimuovere lo sporco da ogni superficie, che si tratti di un camioncino, un bagno pubblico o un intero palazzo, scegliendo di volta in volta gli attrezzi più adatti alla pulizia e togliendo qualsiasi traccia di impurità.

Com'era lecito aspettarsi, visto il precedente gioco, la questione però non si limita a questo e le situazioni in cui ci troveremo diventano sempre più strane avanzando nei 38 livelli che compongono la nuova Campagna. Il protagonista vorrebbe semplicemente dedicarsi alla pulizia e guadagnare abbastanza denaro per acquistare nuove attrezzature e arredare la nuova e lussuosa base della ditta, ma Muckingham non è evidentemente un posto normale e ci troveremo presto ad avere a che fare con la sparizione di gemme da un'antica statua, misteriosi fasci di luce in cielo, un'oscura attività di ricerca sotterranea e, in generale, un intrigo ancora più ampio e strano di quello visto nel primo capitolo, che già raggiungeva notevoli livelli di follia. Anche in questo caso non esistono dialoghi veri e propri o scene d'intermezzo complesse, ma la storia viene raccontata soprattutto attraverso messaggi che arrivano direttamente al protagonista attraverso lo smartphone o con annunci e articoli di giornale che compaiono nella bacheca della base.

Simulazione di puliziotto

Il gameplay è praticamente lo stesso visto in precedenza e analizzato nella nostra recensione di Powerwash Simulator più di tre anni fa: impostato come una sorta di sparatutto in prima persona, ci vede impegnati a rimuovere lo sporco da vari oggetti, superfici e strutture con l'uso di idropulitrici di varie fogge e caratteristiche.

Oggetti ed edifici da pulire possono essere alquanto strani, come in questo caso
Oggetti ed edifici da pulire possono essere alquanto strani, come in questo caso

Può sembrare strano, ma chi ha già giocato al precedente lo sa bene: il fatto di sparare un possente getto d'acqua e veder riaffiorare i colori sotto lo sporco dà una sensazione catartica che da sola riesce a reggere l'intera struttura del gioco. Il meccanismo è proprio quello dell'FPS: si punta e si spara allo stesso modo, ma in questo caso si tratta di pulire lo sporco più ostinato, con una certa strategia nel cercare di capire quale strumento utilizzare di volta in volta e come raggiungere gli angoli più lontani e inaccessibili della casa.

Non è proprio una sfida particolarmente complessa, ma c'è da bilanciare la potenza e l'ampiezza del getto per ottenere risultati migliori in tempi minori, oltre a capire quando utilizzare upgrade o altri strumenti di supporto, che in questo secondo capitolo diventano più numerosi e specifici. Possiamo sbloccare un pratico pulitore di superfici che agisce a contatto in maniera più efficace, la facoltà di spruzzare sapone in modo da facilitare l'azione dell'acqua e velocizzare il processo di pulizia in situazioni più complicate, modificare gli ugelli al volo con varie impostazioni intermedie per cambiare potenza e ampiezza e accedere a 9 diverse tipologie di idropulitrici ad alta pressione. Sono tutti elementi che richiedono ingenti investimenti, ma in grado di dare grandi soddisfazioni.

Le novità

Trattandosi di un gioco basato su un concetto molto specifico e basilare come la rimozione dello sporco, che non può essere modificato più di tanto, Powerwash Simulator 2 non stravolge praticamente nulla dell'originale.

Multiplayer cooperativo a schermo condiviso
Multiplayer cooperativo a schermo condiviso

Come un classico "more of the same", si limita ad ampliare la quantità di strumenti a disposizione per la pulizia che aggiungono una maggiore varietà all'azione (ma in maniera comunque marginale) e applicare una serie di soluzioni rivolte soprattutto alla qualità della vita degli utenti, andando anche a risolvere alcuni dei problemi cronici del primo capitolo. Oltre alle aggiunte sul fronte degli strumenti di pulizia, nel secondo capitolo troviamo anche elementi che ampliano le possibilità di movimento all'interno dei livelli, come scale automatizzate, montacarichi e impalcature, che consentono un maggiore sviluppo verticale delle missioni.

Sul fronte del "QoL", un veloce menù richiamabile in ogni momento consente di vedere la percentuale di sporco rimasto per ogni singolo elemento dello scenario, con la possibilità di segnalare ognuno di questi in maniera più chiara e anche evidenziare le parti rimaste da pulire, oltre a una struttura dei livelli suddivisa in sezioni progressive che aggiunge un certo dinamismo all'azione.

La base personalizzabile
La base personalizzabile

Per il resto, tra i nuovi contenuti c'è l'immancabile gestione della base, che può essere arredata con l'acquisto di nuovi elementi (ovviamente tutti da pulire) e profondamente personalizzata con ricordi delle missioni e ovviamente gatti da accarezzare.

Sono tutte aggiunte dallo spessore limitato, che non vanno a modificare sensibilmente il gameplay, ma che si inseriscono in maniera organica nella struttura già definita dal precedente, rendendo questo seguito un'evoluzione naturale e ben calibrata dell'esperienza originale. L'aggiunta forse più significativa è data dalla presenza del multiplayer nella Carriera, che consente di affrontare le missioni in maniera cooperativa in locale con schermo condiviso per due giocatori e anche online, per un massimo di quattro giocatori. Data la sua natura, il fatto di affrontarlo in compagnia non cambia la meccanica del gioco tranne il fatto di velocizzare ovviamente l'azione, ma condividere la pulizia con degli amici può essere un'esperienza ancora più rilassante.

Miglioramenti tecnici

La grafica di Powerwash Simulator era perfettamente funzionale: non si tratta tanto di presentare le cose in maniera fedele, ma di far risaltare soprattutto il contrasto fra sporco e pulito. Non ci troviamo certo di fronte a una simulazione che mette il realismo al primo posto, questo risulta chiaro, puntando piuttosto a stimolare al massimo il senso di soddisfazione che emerge dalla pulizia, e il secondo capitolo prosegue precisamente su questa linea.

Il sistema di illuminazione è leggermente migliorato
Il sistema di illuminazione è leggermente migliorato

Per questo motivo il mondo nel gioco è rappresentato con colori così sgargianti e saturi, perché aumenta in maniera esponenziale la differenza con l'oscurità dello sporco. Quando si passa l'idropulitrice su superfici coperte di macchie, sotto l'oscurità emergono in maniera imponente i colori forti, dando un notevole impulso a quel naturale senso di soddisfazione che deriva dalla pulizia.

In questo senso, Powerwash Simulator 2 non poteva discostarsi dallo stile già impostato, ma riesce comunque ad evolvere l'impianto tecnico proponendo texture di maggiore qualità e qualche effetto particellare in più che rende un po' più dinamica la scena. Una piccola, ma efficace accortezza è poi la pseudo-simulazione della fisica dei liquidi: su alcune superfici è possibile vedere scorrere l'acqua appena spruzzata con un effetto che non ha alcun riflesso concreto (non c'è nessuna fisica dei liquidi vera e propria con effetti sugli oggetti e lo sporco), ma che aumenta l'immedesimazione e il piacere della pulizia.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Microsoft Store, Nintendo eShop
Multiplayer.it
7.5
Lettori
ND
Il tuo voto

Potrebbe non sembrare, ma il senso di soddisfazione che emerge dal rimuovere lo sporco con un rapido passaggio di acqua ad alta pressione è una cosa che accomuna molti esseri umani. Con un gameplay basato su questo principio quasi istintivo, Powerwash Simulator 2 gioca sul sicuro, affidandosi alle stesse caratteristiche che hanno portato al successo il primo capitolo, limitandosi ad ampliare gli strumenti utilizzabili e ad aggiungere alcuni importanti miglioramenti in ambito di qualità della vita. Ne viene fuori un'evoluzione estremamente organica dell'originale, con variazioni marginali, ma che contribuiscono a perfezionare l'esperienza in un vero e proprio "more of the same". Se vi è piaciuto il primo, qui ci sono altri 38 livelli da ripulire, ma anche i più scettici non dovrebbero sottovalutare la goduria che deriva da una passata di idropulitrice.

PRO

  • La soddisfazione e il relax che derivano dalla pulizia sono notevoli
  • Un perfezionamento dell'esperienza originale
  • Tanti livelli, ora giocabili anche in multiplayer

CONTRO

  • La meccanica di gioco è magnetica, ma fondamentalmente limitata
  • Non cambia molto dal primo capitolo, limitandosi ad aggiungere qualcosa
  • Può essere molto ripetitivo